Assicurazione vita: come sceglierla in base alla tua età?

Assicurazione vita: come sceglierla in base alla tua età? Dicci l'età che hai e ti diremo che polizza scegliere! Leggi l'articolo per utili consigli!

Tipicamente la gestione assicurativa prevede che le polizze siano distinte in rami che si caratterizzano per il fatto di raggruppare rischi similari. Quando poi parliamo di rami assicurativi, la principale distinzione che si fa è quella tra le due grandi categorie del ramo vita e del ramo danni.

All’interno di questo articolo ci occuperemo del ramo vita, di quelle che in maniera erronea vengono accumunate sotto il nome di polizze vita, per vedere se è possibile fare un criterio di selezione tra queste, in base all’età del contraente.

Ossia quello che ci chiediamo è se esistono polizze vita che è meglio stipulare ad una certa età piuttosto che un’altra.

Nello specifico ricordiamo, che tutte le polizze del ramo vita sono quelle polizze all’interno delle quali l’assicuratore, dietro il pagamento di un premio, si assume l’obbligo di corrispondere un capitale oppure una rendita ad uno o più beneficiari che siano indicati all’interno della polizza, al verificarsi di fatti connessi alla vita umana.

Tipicamente gli eventi di rilievo che sono interessati da queste polizze sono quelle del decesso oppure dell’invalidità.

Ricordiamo che in queste forme assicurative può accadere che il soggetto contraente ossia colui che stipula il contratto e il soggetto assicurato, ossia la persona i cui eventi di vita sono oggetto del contratto assicurativo, possono anche coincidere mentre di solito i beneficiari, sono terzi soggetti opportunamente indicati all’interno del contratto.

Nello specifico abbiamo detto che spesso si accumunano sotto l’unica definizione di polizza vita differenti tipi di polizze nell’erronea convinzione che le polizze vita siano solo quelle che vadano a proteggere fatti attinenti alla durata di vita umana quali ad esempio il decesso.

Tuttavia quando facciamo questa associazione, ci stiamo in realtà riferendo solo ad uno delle sei ramificazioni in cui ramo vita si suddivide ulteriormente così come stabilito dal codice delle assicurazioni.

Alla luce di quanto detto dunque, è evidente che l’insieme delle “polizze vita”, o meglio più correttamente delle assicurazioni del ramo vita è sicuramente più variegato e complesso di quello che può essere nell’immaginario collettivo e va da prodotti di tipo tradizionali di stampo più tipicamente assicurativo, ad altri di sicuro più innovativi che si caratterizzano invece per l’alto contenuto finanziario come i prodotti unit e index linked.

Assicurazione vita e limiti di età.

È indubbio che in questo tipo di polizze l’età è un parametro fondamentale che deve essere valutato ai fini della stipula della polizza, perché rientra a pieno diritto tra i fattori di rischio che deve essere seriamente attenzionato alla stessa stregua di altri parametri relativi allo stile di vita.

È patente infatti, che a seconda dell’età del soggetto che stipula il contratto, questo individuo sarà considerato più o meno rischioso, ed è un parametro così importante che ad esempio determinate compagnie, fissano anche dei limiti massimi per la stipula della polizza quando si fa una valutazione congiunta con gli altri elementi di rischio che caratterizzano la vita della persona che vuole stipulare il contratto.

In altre ipotesi può accadere invece, che questo vincolo così stringente possa essere allentato, in quanto abbiamo detto, ci possono esser delle volte in cui chi stipula il contratto, ossia il contraente è un soggetto diverso dall’assicurato, ossia dall’individuo alla cui durata di vita siano collegate le prestazioni oggetto del contratto assicurativo.

Allora risulta abbastanza evidente che in questo caso sono fondamentali le informazioni riguardo non più chi stipula materialmente il contratto, ma l’assicurato stesso e quindi in questo caso, ogni limite temporale per il contraente alla stipula del contratto stesso viene a cadere purché però, sia maggiorenne.

Se siete interessati ad approfondire, vi consigliamo la visione del seguente video tratto dal canale Daniele Stroppiana – YouTube.

Assicurazione sulla vita e età dell’assicurato: c’è una regola?

Sebbene non esista una regola generale valida per tutti per quel che riguarda le assicurazioni vita, abbiamo visto che il parametro di riferimento che si prende in considerazione in questo senso è l’età dell’assicurato, e in base a questo, si possono definire delle scadenze ovviamente variabili da soggetto a soggetto.

Questo perché il parametro dell’età è poi un parametro che deve essere inserito e contestualizzato nel tipo di polizza che si vuole stipulare e dunque dipende da tipo di evento per il quale si vuole creare copertura ossia il decesso o l’invalidità che ricordiamo può essere temporanea oppure permanente.

In aggiunta, l’età va sempre contestualizzata dicevamo anche in relazione allo stile di vita che conduce il rischio assicurato, ossia se è un individuo che svolge un lavoro rischioso, se è predisposto verso particolari patologie, se ha degli atteggiamenti rischiosi come il consumo di alcolici, il fatto di essere un fumatore o di praticare sport estremi e così via.

Questi sono tutti fattori che possono incidere non solo sul tipo di polizza da scegliere, ma anche sul fatto di esser addirittura un rischio assicurabile o meno. Ecco perché ogni soggetto che si vuole assicurare deve essere considerato un caso unico e deve essere trattato singolarmente in modo da offrigli le coperture più idonee in base alle proprie esigenze.

Detto questo vediamo di poter dare dei consigli pratici su quali siano i possibili tipi di polizza da poter scegliere in relazione all’età del soggetto che vuole stipulare il contratto.

Assicurazione vita: ognuna alla sua età

Fermo restando i concetti generali che abbiamo sopra esposto, è vero che tendenzialmente ci sono polizze che è preferibile stipulare ad una certa età piuttosto che ad altre, non solo per ragioni di copertura assicurativa, ma anche meramente economica, in virtù cioè del costo della polizza.

Di base è vero che stipulare una polizza vita quando si è più giovani è meno costoso rispetto a quando si ha un’età più adulta, pertanto con questa idea in mente, cerchiamo di fare dei ragionamenti precisi.

Ci riferiremo nello specifico, a tre differenti gruppi di età, 30,40 e 50 anni non considerando volutamente età superiori perché, per alcune polizze vita, la convenienza alla stipula crolla del tutto.

È il caso ad esempio di una polizza TCM, che avrebbe un costo elevatissimo oppure dell’adesione ad un fondo pensione che risulterebbe, più in là con gli anni, davvero poco conveniente.

Queste sono indicazioni di massima, nulla vieta ovviamente che se si hanno risorse economiche e la volontà di assicurarsi, comunque si riesce sempre a trovare un prodotto che possa soddisfare le proprie esigenze.

Assicurazione vita: le polizze dei trentenni

Questa sicuramente è l’età in cui la convenienza alla stipula di qualunque polizza assicurativa risulta essere più elevata, ecco perché una persona intorno ai trent’anni dovrebbe pensare in modo molto ponderato alla propria pianificazione assicurativa/finanziaria.

Sicuramente un individuo di questa età se ha già famiglia e vuole proteggere i suoi cari dal rischio di premorienza, ha tutto il vantaggio a stipulare una TCM. Questa infatti, è una polizza che copre il rischio di morte dell’assicurato se dovesse accadere entro la durata contrattuale con un capitale che verrebbe in questo caso erogato ai beneficiari.

È la polizza che per questa fascia di età, consente di raggiungere l’obiettivo duplice di proteggere i propri cari e al tempo stesso di risparmiare sul costo della polizza, dato che il suo premio è crescente con il crescere dell’età. Tra le fasce di età che stiamo considerando pertanto, questi individui pagherebbero il prezzo più basso.

Una polizza che poi questi giovani dovrebbero invece stipulare e che molto spesso tralasciano nella pianificazione del loro bisogno di copertura, è una polizza infortuni.

In effetti il verificarsi di un evento dannoso dal quale possa discendere un’invalidità permanete, è di sicuro ben peggiore e con conseguenze più pesanti a quest’età, rispetto al verificarsi dello stesso evento ma in un’età decisamente più adulta.

Sottovalutare un evento simile esporrebbe l’individuo e i suoi familiari sicuramente ad un rischio inutilmente elevato. Per un individuo che poi ha una così giovane età indubbiamente conveniente, è pensare a stipulare un piano di risparmio.

L’età e l’orizzonte temporale d’investimento di lungo periodo giocano a suo vantaggio e consentono di arrivare a comporre un portafoglio con strumenti di maggiore rischiosità rispetto a soggetti di età più adulta, con la consapevolezza di sapere che in questo caso la durata dell’operazione produrrà indubbi vantaggi in termini di performance ottenibili.

È anche un’ottica d’investimento che ben si adatta alla realtà lavorativa spesso precaria dei giovani di oggi.

In effetti si può comporre un piano di risparmio anche iniziando a versare delle piccole quote per poi andare ad incrementarle nel tempo quando si cominceranno ad avere redditi da lavoro più stabili con la consapevolezza che aver iniziato in tempi precoci ad accumulare risorse, comunque consente di avere in prossimità della vecchiaia una somma che consenta di avere una certa tranquillità.

Assicurazione vita: le polizze dei quarantenni

Dai trenta ai quaranta anni si spera ci sarà una maggiore stabilità sia dal punto di vista lavorativo che affettivo. Molti saranno passati dall’essere single ad aver una famiglia, quindi coniuge e figli a carico ragion per cui l’esigenza di protezione per il proprio nucleo, di sicuro è maggiormente avvertita rispetto ad un trentenne dove magari, il fatto di aver una famiglia, non è una condizione così scontata.

In questo caso diviene fondamentale attuale una politica di diversificazione anche per quanto riguarda i rischi, per cui non orientarsi più su un unico prodotto assicurativo ma sceglierne diversi in grado di tutelare adeguatamente i componenti del nucleo siano essi coniuge o figli.

Pertanto sarà opportuno pensare ad accantonare delle somme per consentire il proseguimento degli studi ai figli, oppure pensare ad un piano specifico personale di accantonamento per andare a coprire il mutuo per la casa e al tempo stesso, magari iniziare a pensare al proprio futuro pensionistico.

Ovviamente di tutti questi piani va correttamene rimodulata la durata rispetto ad un individuo che ha solo 30 anni.

Anche in questo caso possiamo ritenere valide la stipula di una TCM e di una polizza infortuni in quanto, la prima continua a svolgere a dovere il suo compito di protezione senza avere un costo eccessivamente oneroso e la seconda, mette sempre tutti al riparo dall’eventuale perdita di reddito che si dovesse verificare se il capofamiglia diventasse invalido a seguito di un infortunio sul lavoro.

Ipotesi che tra l’altro, sarebbe tanto più funesta nel caso in cui il soggetto fosse anche l’unico percettore di reddito da lavoro all’interno del nucleo familiare.

Sarebbe poi una forma di accorta prudenza quella di pensare ad una polizza malattia ed interventi che nell’ipotesi sfortunata dovesse verificarsi una malattia oppure si dovesse subire un intervento chirurgico, interviene a sostenere il rimborso delle spese per le cure necessarie presso strutture private senza essere costretti ad aspettare i tempi biblici della sanità pubblica.

Assicurazione vita: le polizze dei cinquantenni

Arrivati a 50 anni, è ovvio che il quadro familiare è ulteriormente cambiato. I figli sono cresciuti e probabilmente si sta già utilizzando per i loro bisogni, quanto si era accantonato con il piano di risparmio. Pensato ai figli quindi, questo è sicuramente il momento decisivo per pensare al proprio post lavoro e dunque alla formazione di un giusto risparmio nel periodo del pensionamento.

In tal senso sembra opportuno pensare ad un PAC con un orizzonte temporale di 15-20 anni che possa essere smobilizzato anticipatamente in caso di esigenza.

Sicuramente risulta essere antieconomico la stipula di una TCM mentre ancora valida è la stipula di una polizza infortuni correlata chiaramente al tipo di professione che si svolge.

È il momento in cui bisogna anche pensare al progressivo invecchiamento e a proteggere i propri cari dal manifestarsi di situazioni di non autosufficienza attraverso la stipula di una LTC.

In questo modo si eviterà di gravare sul bilancio della famiglia per tutte le spese connesse all’assistenza e alle cure o ci si va a garantire cure ed assistenza nell’ipotesi in cui si dovesse verificare questo evento e non si avesse nessuno che si prenda cura della nostra persona.

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