Moltissime persone sono ai blocchi di partenza in vista dell’estate, pronte a salire sul primo aereo per ricominciare finalmente a viaggiare verso mete da sogno come Seychelles, Grecia o Maldive. Tanti possibili turisti invece si sentono bloccati dalla paura del rischio: e se i contagi si impennano di nuovo e salta tutto? E soprattutto: se mi contagio prima di partire? Con la ripresa del turismo le compagnie assicurative specializzate in viaggi stanno cercando di rispondere a queste domande con delle polizze su misura per la ripresa del turismo dopo la pandemia.
Vaccini e viaggi: sodalizio indissolubile
La ventata di speranza che ha permesso a molti paesi europei di aprire cautamente le frontiere al turismo nasce soprattutto dalla massiccia campagna vaccinale che interessa soprattutto Stati Uniti e UK, i paesi che più di tutti fanno sperare per una rapida uscita dalla pandemia.
Il comportamento virtuoso dei due paesi si sta riflettendo anche sul turismo italiano, che secondo le stime dei principali servizi di rating sulle case vacanze, sta dominando sul mercato delle richieste di affitti durante l’estate, con in testa la ricerca di appartamenti in Puglia, Sardegna e Sicilia da parte di inglesi e americani affamati di mare e di Italia.
Il Ministero dell’Interno ha chiarito che anche per noi italiani l’obiettivo turismo all’estero è sempre più raggiungibile, con la possibile ripresa entro breve dei voli internazionali, specialmente quelli diretti verso gli Stati membri dell’Unione Europea. Il passaporto sanitario digitale sarà realtà entro il mese di maggio, rendendo di fatto molto più semplici gli spostamenti; perlomeno in territorio europeo.
Nel frattempo, anche la “capolista” dei Paesi vaccinati riapre al turismo: Israele dal 23 maggio consentirà l’entrata e l’uscita dai confini territoriali con la presentazione del certificato vaccinale o di un tampone negativo entro le 48 ore precedenti.
Polizze assicurative e cancellazioni gratuite
Già dal 2020 la maggior parte degli hotel si è messa il cuore in pace e ha concesso la cancellazione gratuita a tutti i propri clienti, da tre a una settimana prima dell’arrivo. Questa soluzione ha ridato fiducia ai turisti, che stanno già cominciando a riempire di prenotazioni gli alberghi di tutta Italia.
All’estero molti paesi hanno adottato una misura ulteriore per rassicurare i viaggiatori ed evitare pressioni esterne sugli ospedali e soprattutto sulla sanità pubblica (dove c’è): coperture assicurative obbligatorie che comprendano l’infezione da Coronavirus. Il mercato delle polizze si è subito attivato, fornendo coperture per Covid-19 con un mercato che è arrivato velocemente a toccare i 40 miliardi di dollari all’anno.
La domanda sta salendo in modo esponenziale già rispetto all’anno prima anche verso località dove solitamente non ci si assicura, come l’Europa o la stessa Italia. Stephane Coulot, CEO di Axa Partners Italia ha sottolineato come nel 2020 il 40% delle persone che hanno scelto di viaggiare durante l’estate si siano assicurate. Questo dato nel 2021 è destinato a raddoppiare, anche in vista dell’apertura ai viaggi intercontinentali, per cui solitamente ci si assicura a prescindere dalle pandemie in corso.
Quanto costa assicurarsi contro il Covid?
Secondo le simulazioni fornite da Facile.it il costo medio di un’assicurazione comprensiva di copertura in caso di infezione da Coronavirus per una settimana in Italia è di circa 25 euro, con una serie di coperture differenti. La tariffa base di AXA Assistance ad esempio, copre solamente le spese mediche in caso di infezione (costo: 7,11 €), mentre la copertura completa fornita da Holins e IMA Italia Assistance comprendono anche i costi per l’interruzione del viaggio a causa di motivazioni legate al Covid-19 e il suo annullamento prima della partenza (costo: rispettivamente 31,42 € e 26,39 €).
Per una settimana in Europa i prezzi cominciano a salire, con una media di 35 € per coprire spese mediche, annullamento della vacanza in corso o cancellazione prima della partenza. Le assicurazioni destinate ai viaggi negli Stati Uniti sono le più care, sia per la copertura minima di due settimane sia per il diverso sistema sanitario del paese, dove un tampone può costare centinaia di dollari e chiamare un’ambulanza più di 2000 $. Una copertura totale può arrivare a costare sui 60/70 euro, fino a polizze che arrivano a superare i 100 €.
Nel resto del mondo, ossia i Paesi verso cui l’Italia concede il permesso di spostarsi liberamente (finora fanno parte del cosiddetto “Allegato D” Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore e Thailandia, oltre alle isole e ai territori che seguono la giurisdizione europea, come le ex colonie francesi o le isole artiche danesi), le assicurazioni oscillano tra i 70 e gli 80 euro per due settimane di copertura completa.
L’analisi di Facile.it chiarisce un altro punto importantissimo da tenere a mente prima di acquistare una di queste polizze: le assicurazioni contro il Covid-19 sono valide solo nel caso in cui la persona assicurata contragga il virus. L’annullamento per motivi personali o in caso di limitazioni governative ai viaggi non viene rimborsato dalle compagnie assicurative. Inoltre, nel caso di quarantena per il contagio di un familiare non tutte le compagnie procedono al rimborso. Date le premesse è sempre bene approfondire i dettagli prima di acquistare una copertura assicurativa sul Covid-19.
AXA copre le spese di quarantena in viaggio
Tra le pochissime eccezioni troviamo la compagnia assicurativa AXA, che ha inserito nelle sue assicurazioni la copertura per rischio pandemico già da sei mesi, insieme all’eventualità di attacchi terroristici o catastrofi naturali. Nella polizza sono compresi due pacchetti opzionali: il Coverstay, destinato a coprire le spese di vitto e alloggio nel caso in cui si contragga il virus durante il viaggio e le autorità locali impongano la quarantena sul posto, e il BackHome, già esistente per cause legate al terrorismo e alle catastrofi naturali. La copertura interviene a rimborsare le spese di viaggio per il ritorno a casa prima o dopo la data fissata a causa di eventi legati alla pandemia.
La startup BeSafe Rate tutela clienti e gestori dei grandi alberghi
Come accennato prima, molti alberghi hanno adottato la cancellazione gratuita della prenotazione per invogliare clienti indecisi a prenotare, senza il rischio di perdere i propri soldi a causa di condizioni sanitarie avverse. Questa politica ovviamente rappresenta un grosso rischio per i gestori delle strutture ricettive, che si ritrovano senza sicurezze, con la possibilità di trovarsi l’hotel deserto una settimana prima degli arrivi.
La startup assicurativa italiana BeSafe Rate, nata nel 2019 grazie a investimenti istituzionali e finanziamenti del settore. L’idea arriva da un albergatore romano, Alessandro Bartolucci, per risolvere l’eterno dubbio legato alle prenotazioni con cancellazione gratuita: come proporre una tariffa vantaggiosa e sicura al cliente pur tutelando la struttura?
La risposta è arrivata con BeSafe Rate, una copertura assicurativa compresa nel prezzo del servizio alberghiero, ma senza costi aggiuntivi per il cliente. La polizza interviene in caso di imprevisti rimborsando la spesa al cliente in caso di cancellazione senza comportare perdite all’albergo.
Al momento il software è attivo per circa 700 strutture italiane sulle principali piattaforme di booking online. La compagnia assicurativa a cui si appoggia la startup al momento è AXA, che interviene in caso di cancellazione per motivi anche legati alla pandemia, come la quarantena forzata o la contrazione del virus.
Il processo è completamente automatico, con la possibilità di interagire con lo staff di BeSafe Rate in qualunque momento. Uno strumento molto utile che permette di saltare le trafile per la gestione della pratica, erogando il rimborso una volta confermata la cancellazione.
Per le strutture che hanno aderito, tra cui anche importanti catene alberghiere come JSH Hotels & Resorts, Club Esse Hotels & Resorts, Arbatax Park Resort e VOIhotels del Gruppo Alpitour, il prezzo di affiliazione è pari a zero, mentre è prevista una provvigione del 6% sulle prenotazioni vendute con la soluzione BeSafe Rate, che al momento sono oltre 10 mila.
Il progetto, in rapida espansione, sta per essere proposto anche all’estero in vista della ripartenza del turismo. La prima sarà la Spagna, per poi allargarsi all’Asia e agli Stati Uniti.