INAIL news e scadenze in arrivo per il 2022: il Modello OT23

Conosci le ultime novità sull'INAIL del 2022? Non startene con le mani in mano, le modifiche apportate sono vantaggiose, soprattutto in termini di sicurezza.

Si vive per lavorare o si lavora per vivere? La differenze è minima, ma l’effetto di questa considerazione è importante. L’Inail entra in gioco, e con essa ci sono delle novità imperdibili per i lavoratori. L’intero pianeta è sempre più sottomesso alla pandemia di coronavirus che dalla fine del 2019 è entrata a far parte delle nostre vite sotto forma di restrizioni e stravolgimenti rispetto alla normalità che abbiamo da sempre vissuto.

Parlare di sicurezza e diritto del lavoro è centrale in questo momento, perché tra green pass e limitazioni, sembra che lavorare in condizioni che siano un’assicurazione per ognuno, è sempre più difficile. Il Governo Draghi sta seguendo la linea della sicurezza, questo è certo.

Scopri le ultime vicende in materia di lavoro. L’introduzione del nuovo modello OT23 e tante altre novità, potrebbero tornarti utili, specialmente se riguardano la tua salute! Scorri questa guida imbattibile, può offrirti tutte le informazioni che ti servono.

Cos’è l’INAIL?

Innanzitutto, è bene fare un piccolo ripasso sull’organo protagonista della notizia di oggi, l’Inail. Questo, come altre Istituzioni sparse nel territorio dell’Italia, ha il compito di realizzare attività essenziali, dirette al miglioramento delle condizioni di benessere dei cittadini che nel suolo del nostro Paese fanno parte di diverse categorie.

Quando si parla di categorie, si fa riferimento al fatto che si tratta di persone che hanno un determinato ruolo rispetto la società nella quale vivono, condizione che si manifesta mediante il lavoro che si svolge.

Quindi, entrando nel mondo del lavoro risulta evidente che l’Inail abbia a che fare con chi ha un’occupazione, ma che durante l’esercizio delle proprie funzioni, subisce accidentalmente nel luogo di lavoro gravi incidenti. L’Inail subentra per dare ausilio a queste persone, le quali altrimenti non riuscirebbero a trovare una soluzione, o meglio un sostegno economico al danno subito. 

Perché in diversi casi può accadere che il danno sia irreversibile e di conseguenza i traumi modifichino una volta per tutte l’esistenza dell’individuo, o ancora si tratta di eventi meno gravi per cui il sussidio è temporaneo, ma senza dimenticare che la storia del lavoro in Italia registra dei casi di morte sul posto di lavoro di una certa quantità. Insomma, è una materia delicata, ma di cui bisogna avere le idee chiare per garantirne il miglioramento.

Ovviamente, il nome originale è Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. L’abbreviazione è necessaria data la lunghezza della denominazione completa, la quale chiarisce in parte le finalità principali dell’organo. La tutela è la parola chiave, e questa ha a che fare con diverse categorie di soggetti, non solo dipendenti, ma anche i cosiddetti parasubordinati. Insomma, è necessario essere iscritti all’Istituto per avere una garanzia.

Inoltre, la particolarità dell’Inail consta anche nel verificare che le condizioni nelle quali i lavoratori esercitano la loro funzione sia in totale sicurezza. Quindi, non si parte solo dalle persone, ma anche dai luoghi che devono prima essere messi a norma per garantire il pieno esercito del diritto del lavoro.

L’articolo 1 della nostra Costituzione recita:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.”

La frase ha un certo peso, perché manifesta fin dalla prima pagina del nostro dettame costituzionale, l’essenza di una Repubblica che per prima cosa mette in risalto l’importanza del lavoro e degli aspetti economico sociali del nostro Paese. Il lavoro nobilita l’uomo, ma bisogna in primis garantire l’adeguato esercizio delle attività occupazionali.

E’ un regio decreto che negli anni Trenta dà inizio alla vicenda dell’Istituto, è il numero 264, ma il nome originario è legato al regime fascista. Infatti, si chiamava Istituto Nazionale Fascista per l’assicurazione contro gli infortuni di lavoro.

Ma è dal crollo del regime di destra che l’organo inizia a lavorare seguendo una linea pubblicistica e differente, perché la dittatura era finalmente crollata. Quindi, sulle ceneri del governo del duce, nasce l’intento di garantire alla Repubblica Democratica fondata sul lavoro, delle basi solide per tutelare i propri cittadini.

Con il Testo Unico nel 1965 abbiamo sulla carta la raccolta dei principi dell’Inail, con il Decreto numero 1124 del Presidente della Repubblica nel 1965. La valenza e la necessità del regime assicurativo si sviluppa nel tempo, e questo ne dimostra la sacrosanta importanza per i lavoratori. Infatti, passano gli anni, subentrano nuove direttive, e l’Istituto continua a sussistere.

Funzioni INAIL

Quali sono le funzioni? L’esplicazione e il quadro storico sopra delineato hanno già in parte chiarito la natura e le ragioni per le quali esiste un regime assicurativo del genere, ma è bene approfondire ancora di più la questione, poiché ci sono altri aspetti di fondamentale importanza.

Perché oltre agli infortuni sul posto di lavoro, entrano in gioco anche le malattie professionali! Può capitare che quando si lavora, non si subiscono dei traumi diretti, ma gli effetti indiretti di un’occupazione che potrebbe incentivare lo sviluppo di malesseri di grave entità. Dallo stress eccessivo, fino alla respirazione di sostanze tossiche per l’organismo. Quanto vale la pena distruggersi per il proprio lavoro?

Ovviamente, la salute prima di tutto, ma facile a dirsi quando non si ha a che fare con il peso economico della vita di tutti i giorni. Bollette, tasse, mezzi di sussistenza, tutto quello di cui si ha bisogno per sopravvivere viene acquistato mediante i frutti del proprio lavoro, il denaro!

La chiave di volta che si aggiunge a quella della tutela è un altro elemento: la correlazione. Se vuoi approfondire la questione, guarda il video dell’Avvocato civilista Stefano di Giacomo dal canale Risarcimenti e Rimborsi, il quale parla proprio di questo.

E’ necessario dimostrare che la malattia di cui si soffre sia stata provocata da un male che si ritrova nell’occupazione svolta. In certi casi, proprio perché si riconosce a priori la pericolosità e i rischi di un determinato lavoro, subentra l’obbligo di iscrizione all’istituto.

Qui entrano in gioco mansioni nelle quali si sta a stretto contatto con le macchine o impianti che con la loro rottura potrebbero mettere in serio pericolo la vita delle persone. La materia è tanto delicata quanto importante se ci si ricorda gli infortuni che hanno tolto la vita a tanti lavoratori. 

Inoltre, dal 1999 è risaputo che il regime assicurativo in questione è obbligatorio per i casalinghi. Si tratta di persone alle quali vengono riconosciute determinate caratteristiche, quali: un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e lo svolgimento dell’attività della cura della propria abitazione.

E’ un’importante conquista che dà valore a chi svolge uno dei lavori più difficili e pesanti di sempre, ma che nella maggior parte delle considerazioni viene sminuito e discriminato, tanto che da molti non viene considerato un vero lavoro.

Alla fine dell’analisi però sorge spontaneo chiedersi cosa possa accadere nei casi nei quali si tratti di infortuni avvenuti in un’impresa. Il datore di lavoro quanto ci rimette? Entra in gioco sempre l’Istituto e la responsabilità civile, per cui a meno che il datore non abbia violato delle norme preventive di sicurezza, lui non c’entra.

Infatti, se sono state le sue scelte, magari anche per risparmiare sui costi di produzione, a favorire l’evento lesivo dell’individuo, può considerarsi un criminale a tutti gli effetti.

E’ proprio in quest’ultimo discorso che rientra l’ultima funzione dell’Istituto, quella delle prevenzione! Questa merita un’attenzione particolare.

INAIL non solo assicurazione, ma prevenzione!

La prevenzione è uno degli aspetti che nella nostra società merita più attenzione. Perché come cita il detto “prevenire è meglio che curare”, è molto più azzeccato di quello che sembri. Attenzione, non si può prevedere tutto, ma porre in essere degli accorgimenti e disciplinare al meglio il sistema del mondo del lavoro, può essere il punto di partenza che potrà garantire la tutela di cui tanto stiamo parlando.

Soprattutto perché l’attività di prevenzione non tutela solo gli sfortunati lavoratori vittime di gravi incidenti, ma anche gli stessi datori che potrebbero anche accidentalmente commettere degli errori o comunque non garantire al meglio l’esercizio delle loro funzioni.

Quindi, cosa bisogna fare? Informarsi! Per prima cosa bisogna avere un chiaro quadro della situazione corrente, soprattutto nel periodo tragico che stiamo vivendo, dove i green pass stanno inscenando delle polemiche di grande entità. Rispettando le opinioni di chiunque, è bene evidenziare che la società si spacca in due rispetto questo argomento.

C’è chi vede discriminazione nel Green pass come mezzo per permettere ai lavoratori di esercitare, e chi invece rileva in questo strumento l’unico mezzo per tenere sotto controllo la pandemia che ci sta distruggendo.

Non si può parlare di sicurezza nel mondo del lavoro, senza accennare a questo problema legato alla prevenzione. Si vuole prevenire il contagio, gestendo il mondo del lavoro con la certificazione verde. Per approfondire, guarda il discorso dell‘Onorevole Montaruli dal canale ufficiale di Fratelli D’Italia che prende le difese del diritto del lavoro, ponendosi in netto contrasto al Green pass come mezzo per garantire la sicurezza.

E’ bene sentire più voci, anche per capire quali sono le considerazioni che viaggiano nella nostra società, e per essere preparati ai prossimi provvedimenti, come quello di cui parleremo a breve.

Infine, per completare l’analisi sulla materia antinfortunistica, è bene ribadire quanto distribuire e condividere informazioni inerenti la conoscenza di condizioni di tutela è fondamentale, sia quando si parla del dibattito sul green pass, sia che si tratti in generale di questa tematica.

Le statistiche stilate dall’organo sono fondamentali per comprendere anche se la direzione intrapresa è la più coerente con gli obiettivi prefissati, e se quanto si sta ponendo in essere possa farà raggiungere il livello di tutela tanto discusso.

INAIL: arriva il modello OT23 nel 2022!

Arriviamo alla novità di questo 2022, perché si parla dell’ingresso di una nuova modalità che applica delle migliorie nella comunicazione tra le imprese e l’Istituto di prevenzione, il modello OT23! Il tutto può realizzarsi solo se sono già stati inviati dei documenti fondamentali, e che si riferiscono all’anno precedente. In questo caso, il 2021.

I file e i dati si riferiscono a tutti gli interventi di varia tipologia che hanno apportato dei contributi positivi alla crescita della sicurezza nei luoghi di lavoro. La novità consta nel sommare tutte le operazioni in questione, e se il risultato genera la cifra pari a cento, ci sarà uno sconto per l’impresa rispetto alla tariffa di solito pagata. 

Un elenco può chiarire al meglio le attività legate al modello sopra citato, sempre nell’ambito della prevenzione, ovviamente. Si tratta di infortuni stradali e non, sezione B e A, oppure quella inerente le malattie professionali, settore C, fino ad arrivare a quello D, E ed F, che riguardano rispettivamente: formazione e gestione di condizioni di sicurezza ed emergenza.

Quando scade l’invio del modello? La data a cui bisogna fare attenzione è quella del 28 febbraio 2022!

A cosa serve il modello OT23?

Serve per inserire altri dettagli che caratterizzano condizioni a cui bisogna garantire il massimo della sicurezza. Come ad esempio l’intervento legato a luoghi nei quali le temperature raggiungono gradi elevati e pericolosi, come fucine e fonderie, oppure azioni che comportano la sostituzione di macchinari obsoleti, è bene stare al passo con la tecnologia che facilita le attività. 

Sostanzialmente, il nuovo modello entra in vigore in sostituzione a quello vecchio, OT24, il quale non avrebbe garantito lo scontro sopra menzionato e i relativi premi generati dalle migliorie sulla sicurezza. Il Governo Draghi ha posto questo nuovo sistema, perché non approfittare di uno strumento che non solo garantisce sicurezza, ma vantaggi economici?

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