Successione e assicurazione: i vantaggi della polizza vita

Quali sono i vantaggi dell'assicurazione sulla vita per la successione ai figli e agli eredi? Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Pensare al momento della propria dipartita sicuramente non è una cosa che difficilimente si affronta con serenità, ma per tutti arriva il momento di pensare alla successione del patrimonio agli eredi. Una corretta pianificazione finanziaria può aiutare a trasferire i nostri averi senza creare litigi e tensioni. In questo può essere molto utile stipulare una polizza vita che produca i suoi effetti durante la successione. Ecco, allora, come funziona. 

Polizza vita e successione

Ma perché le polizze vita possono essere un valido strumento da utilizzare in sede di successione? La nostra società si è profondamente modificata e con essa, il concetto di famiglia. Negli ultimi 20 anni si stima che sono diminuite le famiglie tradizionali; sono infatti sempre meno i nuclei formati da genitori e figli, sempre di più i nuclei che scelgono di convivere anziché di sposarsi. Poi c’è tutto l’ampio panorama delle unioni civili, la cui disciplina è stata demandata alla Legge Cirinnà che regola le unioni tra coppie dello stesso sesso. E proprio per queste famiglie “non standard” il momento della successione potrebbe portare ai problemi più seri tanto che si rischia anche che qualcuno di loro sia lasciato senza eredità.

Per cui può accadere che in una convenienza il partener che abbia convissuto a lungo con il defunto non abbia diritto a ricevere alcuna eredità, così come accade che in una famiglia che abbia genitori e figli, i fratelli o sorelle del defunto non sono considerati eredi legittimi.

Ci si chiede pertanto come poter fare per proteggere queste persone e fare in modo che possano anch’essi aver diritto ad una parte di eredità. Sicuramente in questo senso un eventuale testamento del defunto ci può aiutare nella divisione di quello che viene definito il patrimonio libero, ossia quello che non ha alcun tipo di vincolo né di legge né di eredità, e che come tale può, sulla base della volontà del testamentario, essere lasciata a chiunque.

Tuttavia una valida alternativa a questa, sicuramente più economica, è rappresentata dalla possibilità di trasferire il proprio denaro ai propri cari utilizzando una polizza assicurativa, che a differenza del testamento, senza dubbio ci fa risparmiare i costi del notaio e comunque ci consente anch’essa anzitempo una adeguata pianificazione successoria.

Polizza vita e successione: i rischi di una non adeguata pianificazione

In effetti per tutti motivi sopra accennati una corretta pianificazione successoria diventa fondamentale per la gestione del nostro patrimonio al momento del trasferimento dello stesso ai nostri eredi. Senza infatti, non sono poche le situazioni spiacevoli alle quali potremmo andare incontro.

In mancanza di precise volontà si possono innescare diatribe e litigi senza fini tra i nostri parenti e rompere l’armonia che da sempre ha caratterizzato i rapporti, potrebbe invece succedere che in mancanza di una corretta pianificazione i nostri beni finiscano per andare a dei parenti con i quali non abbiamo mai avuto dei buoni rapporti o che addirittura, abbiamo visto molto poco.

Esiste inoltre anche la possibilità che in assenza di specifiche decisioni in tal senso, diventi lo Stato il beneficiario del nostro patrimonio.

Da ultimo, tema non meno importante, una mancata pianificazione successoria, rischia di far pagare tantissime tasse ai nostri eredi, se il nostro patrimonio supera un determinato importo. Per evitare situazioni di questo tipo e per poter anche indicare tra i beneficiari delle persone differenti dai nostri eredi, si può far ricorso alle polizze vita, essendo accorti sempre a non ledere il diritto di eredità legittima.

Questo problema non accade invece per quelle che sono le polizze vita di puro rischio come quelle per il caso di morte e tipicamente la TCM, in cui il contraente è completamente libero di scegliere il beneficiario della polizza.

Perché conviene?

Per quanto sopra detto quindi, chi vuole proteggere una o più persone care dalla propria prematura scomparsa avendo cura di non creare problemi in sede di successione, può ricorrere alla stipula di una polizza assicurativa vita di puro rischio. Attraverso una polizza di questo tipo, si riescono a dare delle somme di denaro ai beneficiari per superare le difficoltà e affrontare le spese che possono esserci successivamente alla perdita di un coniuge o di un genitore.

Cosa fondamentale da dover sapere, è che la polizza non ricade nell’asse ereditario il che equivale a dire che sono solo quelli che all’interno della stessa vengono individuati come i beneficiari che hanno diritto al capitale assicurato.

Tuttavia è bene specificare chi possono essere i beneficiari di una polizza vita.

Chi sono i beneficiari

Sappiamo che quando si stipula una polizza sulla vita il contraente, che in molti casi può essere anche l’assicurato, ha sempre la possibilità di individuare uno o più beneficiari tra i quali ripartire il capitale assicurato nel momento in cui si verifica l’evento che fa scattare il diritto alla copertura assicurativa.

Di base accade che il beneficiario o i beneficiari, vengano da questo già indicati al momento della stipula della polizza, ma nulla vieta che gli stessi possano essere scelti e individuati in un atto completamente separato, contestuale o successivo alla stipula che deve essere necessariamente formalizzato, quale può essere un testamento.

Per effetto di questa decisione accadrà dunque, in sede di lettura del testamento, che i beneficiari acquistino il diritto nei confronti della compagnia di assicurazione che pertanto sarà tenuta a versare il capitale assicurato.

Assicurazione sulla vita e successione: quali beneficiari

Vediamo ora effettivamente chi possono essere i beneficiari che possono comparire all’interno della polizza assicurativa.

Normalmente accade che il contraente al momento della stipula del contratto vada ad indicare in modo quanto più generico possibile come beneficiari i suoi eredi legittimi che sono il coniuge e i figli.

Ovviamente quando si parla di eredi si fa riferimento a quelli che sono presenti al momento del decesso pertanto vi si ricomprendono i figli nati nel frattempo oppure coloro che non erano stati riconosciuti come figli al momento in cu si era stipulato il contratto mentre si vanno ovviamente ad escludere quelli che hanno nel mentre perso la qualità di erede.

Questa decisione rimane valida anche quando in un eventuale testamento del defunto siano indicate altre persone come eredi di altri beni presenti nell’asse ereditario, per effetto di questa quindi, i beneficiari della polizza risultano sempre legittimati.

Può accadere inoltre che, sempre all’interno dello stesso testamento, il contraente vada ad indicare per la polizza dei beneficiari differenti che in precedenza erano stati esclusi, tuttavia in questa eventualità deve essere sempre chiara e manifesta e mai confondibile la volontà del contraente di modificare i beneficiari della polizza andando espressamente ad individuare in modo corretto il contratto al quale ci si sta riferendo.

Questo può avvenire attraverso l’indicazione del numero di polizza, della compagnia presso la quale è stato stipulato, insomma da tutti questi passaggi deve emergere in modo chiaro e incontrovertibile la  volontà del contraente di aggiungere o sostituire completante, nuovi beneficiari rispetto a quelli in precedenza indicati.

Le tasse da pagare

La scelta della stipula della polizza vita come strumento per definire al meglio il passaggio del patrimonio tra generazioni, si dimostra una scelta valida non solo per l’ampio margine di protezione che ci consente rispetto alle norme giuridiche che disciplinano il settore, ma senza dubbio costituisce un escamotage di sicuro vantaggio anche sotto il profilo fiscale.

In merito all’argomento successione possiamo sicuramente dire che l’Italia è uno dei paesi tra tutti quelli europei, che ad oggi scontano maggiori vantaggi in termini di successione.

In effetti possiamo dire che rispetto ai nostri colleghi europei abbiamo ancora franchigie molto alte e una bassa imposizione fiscale.

Tuttavia non è detto che questa è una situazione che possa durare per sempre, anzi ciò che ci si aspetta, è proprio che la tassazione in tema di successione possa raggiungere e anche presto, quella degli altri stati europei.

Non solo, da più parti le voci insistenti di Riforma del Catasto ovviamente, comporterà una revisione delle rendite immobiliari con l’effetto che anche le tasse di successione sugli immobili tenderanno ad aumentare.

Vantaggi delle polizze vita per le successioni

Alla luce di tutto questo, ancora di più le polizze vita si possono considerare un valido strumento di pianificazione successoria, proprio perché rispetto ad esse abbiamo visto si hanno una serie di vantaggi.

Innanzitutto stipulare una polizza assicurativa è decisamente semplice, non richiede né adempimenti, né procedure particolari e anche nel momento in cui si deve erogare la controprestazione, l’accesso al capitale è immediato perché il beneficiario ha accesso alla somma in tempi molto brevi, contrariamente a quanto accade per tutti i beni che rientrano nella successione.

In aggiunta, abbiamo detto che consente sempre di poter scegliere i beneficiari cui destinare la somma assicurata, persona che nelle polizze vita di puro rischio può essere anche completamente esterna all’asse ereditario. Questo ci permette di proteggere persone che invece, nel rispetto delle norme in materia, potrebbero essere escluse.

Ricordiamo poi che tutte le polizze vita non rientrano nell’asse ereditario, questo vuol dire che le polizze non sono mai legate all’eredità.

Ciò si rivela importante in tutte quelle situazioni in cui gli eredi legittimi rinuncino all’eredità perché per esempio, piena di debiti senza per questo però dover rinunciare anche a quanto disposto in loro favore da una polizza vita.

Ricordiamo inoltre che la stipula di una polizza vita ha poi un alto grado di riservatezza, in quanto il contraente della polizza può mantenere sempre segreta la scelta del beneficiario per poi rivelarlo solo dopo il suo decesso.

Infine, cosa non meno importante, le polizze godono di una tassazione molto favorevole. Ricordiamo infatti che tutti i premi pagati alla compagnia sono detraibili ai fini IRPEF al 19%, sino a un massimo di 530 euro l’anno, e che tutti i capitali di polizze caso morte che vengano corrisposti ai beneficiari, sono completamente esenti dal pagamento delle imposte IRPEF.

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