Abitare in una chiesa sconsacrata è possibile: ecco cosa dice la legge

Abitare in una chiesa sconsacrata è il sogno di molti: ecco cosa dice la legge in merito e cosa bisogna fare per trasformare il desiderio in realtà.

Per molti, abitare in una chiesa sconsacrata è un sogno, altri invece non ci passerebbero una notte neanche sotto tortura. A prescindere dai propri gusti, è curioso vedere cosa dice la legge in merito e quali sono i vantaggi di avere una dimora ex religiosa a disposizione.

Si può abitare in una chiesa sconsacrata? Ecco cosa dice la legge

Mentre Fedez ha adibito una chiesa sconsacrata ad ufficio, altri sognano di poterci vivere. Ma cosa dice la legge in merito? Abitare in un luogo di questo tipo, a prescindere dalla propria fede religiosa, può essere un’esperienza unica, a tratti anche mistica o esoterica. Non dimentichiamo, infatti, che parliamo di edifici che, generalmente, presentano ampi spazi, soffitti alti e vetrate colorate.

Viste le caratteristiche, una chiesa sconsacrata può tranquillamente essere trasformata in open space o loft, unendo lo stile classico a quello moderno. Non stupisce, quindi, che edifici del genere siano super desiderati, in Italia ma anche in Europa, negli Stati Uniti e in America.

Restando nel Belpaese, sono tante le chiese sconsacrate disseminate lungo lo Stivale. Secondo le stime, sono oltre 10 mila e alcune versano in stato di abbandono. Ma si possono abitare? Dipende. I fattori da prendere in considerazione sono:

  • ubicazione della chiesa: le normative possono cambiare da regione a regione e da comune a comune;

  • destinazione d’uso: se la chiesa è stata già convertita ad abitazione è più facile ottenere il via libera e i documenti necessari sono diversi.

  • vincoli: l’edificio potrebbe essere soggetto a vincoli architettonici o storico-culturali che impediscono la trasformazione in casa.

Quali documenti servono per abitare in una chiesa sconsacrata?

Per abitare in una chiesa sconsacrata è innanzitutto necessario che la stessa sia in affitto o in vendita. Dopo l’acquisto bisogna produrre una serie di documenti:

  • atto di proprietà della chiesa;

  • visura catastale; 

  • permesso per la conversione in abitazione;

  • certificato di agibilità; 

  • progetto architettonico e relazione tecnica; 

  • dichiarazione di conformità degli impianti (elettrico, idrico, gas); Permesso di costruire per la riconversione.

Inoltre, in base alle leggi locali, potrebbero essere necessari:

  • il nullaosta della Soprintendenza ai Beni Culturali;

  • l’autorizzazione paesaggistica.

Prima dell’acquisto, è bene informarsi con un architetto o un ingegnere esperto perché le opere di riqualificazione potrebbero costare un occhio della testa.

Quali sono i pro e i contro dell’abitare in una chiesa sconsacrata?

Trasformare una chiesa sconsacrata in una civile abitazione non è semplice. Pensate che, spesso, è difficile realizzare la conversione ufficio/dimora, quindi immaginate quanto possa essere complesso l’iter di un edificio ex religioso. Tralasciando eventuali ostacoli, i pro sono diversi: spazi ampi e luminosi, altezze vertiginose, affreschi o dettagli architettonici originali e atmosfera storica e spirituale.

Se non volete riconvertirla in abitazione, potete optare per: ufficio, bed and breakfast, gallerie d’arte e spazi per eventi. Sembra, infatti, che l’iter burocratico sia meno complicato.

Fabrizia Volponi
Fabrizia Volponi
Copywriter, classe 1985. Laureata in Scienze Storiche presso l'Università La Sapienza di Roma, con una seconda laurea in Scienze Religiose alla Pontificia Università Lateranense, ho una passione per la scrittura e la lettura. Ideatrice di un blog dedicato ai libri, il mio motto è πάντα ῥεῖ, tutto scorre.
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