Ascopiave frena, ma il nuovo piano è ok. Broker contenti

Ascopiave ha chiuso in calo dopo 5 sessioni in rialzo e all'indomani della presentazione del piano strategico.

 Chiusura debole ieri per Ascopiave che dopo cinque sessioni consecutive in rialzo ha prestato il fianco ad alcune prese di profitto.

Ascopiave in calo dopo 5 rialzi di fila

Il titolo, dopo aver guadagnato circa due punti percentuali in avvio di settimana, ieri ha avviato gli scambi in calo.

Dopo aver tentato un allungo, Ascopiave ha ceduto il passo alle vendite, fermandosi a 3,58 euro, sui minimi di seduta, con una flessione dello 0,97% e oltre 155mila azioni trattate, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 70mila.

Ascopiave: focus sul nuovo piano industriale

Ascopiave ha frenato all’indomani della presentazione del piano industriale 2021-2025, sul quale il giudizio di Equita SIM è complessivamente neutrale, con numeri meglio delle attese a livello di Ebitda, debito in linea ma utile leggermente inferiore alle stime, dovuto al minore accrescimento di EPS dal reinvestimento della PUT con Hera.

Per il 2021 l’utile netto è atteso a 44 milioni di euro e l’ebitda a 66 milioni, mentre la posizione finanziaria netta dovrebbe essee negativa per 349 milioni di euro e il dividendo attestarsi a 16,5 centesimi di euro.

Sul 2025 il piano prevede un utile netto a 46 milioni di euro, un Ebitda a 102 milioni, una posizione finanziaria netta negativa per 608 milioni di euro e un dividendo di 18,5 centesimi di euro, con una crescita di 0,5 centesimi per azione sino al 2025.

Gli investimenti nell’arco del piano dovrebbero ammontare a 599 milioni di euro, segnalando che l’Ebitda registrerà un’ulteriore crescita di 16 milioni di euro in caso di esecuzione dei tender sulla distribuzione.

Ascopiave: Equita SIM commenta il piano. Riviste le stime

Equita SIM evidenzia che, come atteso, il piano è focalizzato sulle reti interne, ma anche sulla diversificazione nei nuovi business (idroelettrico, eolico, biogas, idrogeno e servizi) che aggiungeranno 20-25 milioni di euro nell’arco del piano, fino ad arrivare al 20%-25% circa del business.

La diversificazione ha tuttavia un minore accrescimento dell’eps rispetto alle attese, di fatto solo compensando il disposal del business retail con l’esercizio parziale della PUT su Hera.

Gli analisti di Equita SIM hanno deciso di alzare del 9% le stime di Ebitda 2025, riducendo però dl 3% quelle di EPS, per tenere conto degli effetti sopra citati.

Gli esperti confermano la visione positiva, con una raccomandazione “buy” e un target a 4,5 euro, in ragione della valutazione in linea con la RAB e a circa 6 volte l’enterprise value/Ebitda sul 2023, che ritengono basso, considerato la crescente esposizione a rinnovabili e servizi.

Il piano inoltre è conservativo, non assumendo risultato positivo delle gare ed il pieno utilizzo della PUT su Hera.

Ascopiave: la view di Intesa Sanpaolo e di Kepler Cheuvreux

I colleghi di Intesa Sanpaolo hanno reiterato ieri il rating “add”, con un fair value ritoccato da 4,1 a 4,2 euro.

Secondo gli analisti il nuovo piano di Ascopiave è fattibile, con oltre il 50% della crescita dell’Ebitda al 2025 già quasi assicurato per via dei recenti deal M&A nelle rinnovabili e nella distribuzione gas e gli attesi sviluppi greenfield sia nelle rinnovabili che nell’idrogeno.

Bullish anche la view di Kepler Cheuvreux che consiglia di acquistare il titolo, con un prezzo obiettivo a 4,5 euro. Secondo gli analisti il nuovo piano evidenzia un processo di crescita sostenibile sia nel core business della distribuzione del gas, sia in nuove aree, specificatamente biogas e rinnovabili.

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