Contributi a fondo perduto: in arrivo 2 miliardi di euro!

Contributi a fondo perduto: in arrivo 2 miliardi per cinema, teatri, turismo, imprenditoria femminile e imprese conciarie. Leggi qui per bandi e scadenze!

Inutile girarci intorno: sebbene si urli alla ripresa economica, che in Italia pare essere maggiore delle aspettative, la pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio le economie di tutto il mondo. Difficile ripartire senza aiuti statali come i contributi a fondo perduto perché le esportazioni si sono bloccate, la domanda interna è caduta a picco, il flusso regolare di merci e persone si è ridotto notevolmente.

Secondo il Rapporto di competitività stilato dall’Istat a giugno 2021:

La caduta della domanda interna ed estera ha inaridito le disponibilità liquide delle imprese e condizionato fortemente la loro capacità di finanziarsi. La pervasività e l’ampiezza della crisi ha portato alla introduzione di misure governative di sostegno ai margini di liquidità delle imprese, per fronteggiarne gli effetti sulla gestione finanziaria e creare le condizioni per rilanciare l’attività alla fine dell’emergenza. 

Dunque, ben vengano, tra gli aiuti, i contributi a fondo perduto, in particolare per quei settori che più di altri hanno sofferto delle continue chiusure e riaperture negli ultimi due anni, tra cui le aziende che operano nel settore degli eventi, del turismo, dell’intrattenimento e della cultura

Tanto più che, mentre si incominciava a tirare un sospiro di sollievo, è subentrata anche la nuova variante Omicron che, ancora una volta, ha instillato dubbi nelle speranze degli imprenditori. Le richieste della Confcommercio, espresse attraverso le parole del presidente Carlo Sangalli, sono chiare e inequivocabili:

La nuova ondata pandemica, insieme a inflazione e caro energia, sta raffreddando consumi e ripresa economica. Una ripresa che per migliaia di imprese – come quelle del turismo – non è mai arrivata pienamente. In un contesto ancora così grave e allarmante chiediamo al Governo di procedere subito con i sostegni ai settori più colpiti, a cominciare dal rinnovo della cassa Covid e delle moratorie fiscali e creditizie.

Ad oggi, oltre a una serie di contributi a fondo perduto ad hoc per i settori sopramenzionati, il governo ne ha aggiunti altri a favore dell’imprenditoria femminile e delle imprese conciarie, per un totale di centinaia di milioni di euro, ma si vorrebbe portarli a ben 2 miliardi.

Cosa sono i contributi a fondo perduto?

I contributi a fondo perduto sono un tipo di aiuto economico da parte di un ente, in questo caso lo Stato Italiano, a favore di un’azienda che ha sostenuto un certo investimento. L’azienda rendiconta la spesa all’ente pubblico, dimostrando così l’effettivo sostenimento del costo, e l’ente pubblico eroga un determinato importo del quale non richiede la restituzione.

I contributi a fondo perduto possono essere di cinque tipologie principali:

  • in conto capitale a favore del patrimonio aziendale per coprire, ad esempio, i costi gestionali
  • in conto esercizio per progetti specifici o per l’apertura di una start up
  • in conto impianti per l’acquisto o la riattivazione di immobilizzazioni materiali, come i beni tangibili acquistati o prodotti
  • in conto canone, cioè contributi a fondo perduto che seguono la stipula di un leasing finanziario
  • in conto interessi per ridurre il tasso di interesse in seguito alla firma di un contratto di finanziamento

Contributi a fondo perduto per turismo ed eventi

Sono già stati sbloccati circa 160 milioni di euro di contributi a fondo perduto per il settore turistico e degli eventi ma, dato il protrarsi dello stato di emergenza, il Governo sta lavorando alacremente sul Decreto Sostegni ter che potrebbe innalzare la soglia a 2 miliardi di euro di ristori.

Ecco i contributi a fondo perduto finora confermati:

1. Settore eventi, ristoranti, Ho.Re.Ca – 60 milioni di cui, 40 per il settore matrimoni; 10 milioni per l’industria dell’intrattenimento e dell’organizzazione di eventi diversi dai matrimoni; 10 milioni di euro per il settore Ho.Re.Ca.

Come al solito, esistono alcuni paletti alla richiesta dei contributi a fondo perduto, che in questo caso consistono nel fatturato 2020. Infatti, solo le aziende che nel primo anno di pandemia hanno subito un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto al 2019 avranno diritto alle nuove agevolazioni statali, da richiedere tramite l’Agenzia delle Entrata.

2. Ristorazione collettiva – 100 milioni: rientrano in questa categoria mense e catering il cui fatturato 2020 risulta inferiore di almeno il 15% rispetto a quello del 2019.

Queste aziende potranno ricevere contributi a fondo perduto per un massimo di 10mila euro, ma devono presentare un «contratto con un committente, pubblico o privato per la ristorazione non occasionale di una comunità delimitata e definita, quale – a titolo esemplificativo – ristorazione per scuole, uffici, università, caserme, strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive».

Contributi a fondo perduto anche per cinema e teatri

Cinema e teatri: si sa, l’industria dell’intrattenimento e della cultura è tra quelle più colpite dalle chiusure dovute al Covid-19 e, come se non bastasse, l’aumento delle bollette sta per abbattersi su queste strutture (+55% sulle bollette della luce e quasi + 42% su quelle del gas). 

Matteo Forte, direttore del Teatro Nazionale e del Teatro Lirico Giorgio Gaber, si esprime così sulle pagine di MilanoToday:

La stangata annunciata per le bollette, in particolare per quella dell’elettricità, sarà il colpo definitivo per il settore dello spettacolo. Tantissimi teatri e cinema saranno costretti a gettare la spugna e a chiudere per sempre. Dopo due anni di sofferenza, in cui gli effetti del covid hanno messo in ginocchio il nostro settore, questi nuovi e inattesi aumenti renderanno impossibile la sostenibilità economica di teatri e cinema.

Per evitare le chiusure definitive, cinema e teatri hanno bisogno di aiuti statali, come i contributi a fondo perduto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto per un ammontare totale di circa 390 milioni di euro.

1. Cinema e teatri

Come riporta Il Sole 24 Ore, i progetti che saranno ammessi ai contributi a fondo perduto riguarderanno per lo più «l’ecoefficienza e la riduzione dei consumi energetici», ossia l’efficientamento energetico che porti strutture private e pubbliche a muoversi nella direzione di forme di riscaldamento o condizionamento più green evitando gli sprechi nel nome dell’ecosostenibilità.

In particolare, tra gli interventi ammessi in questa tornata di contributi a fondo perduto si annoverano l’acquisizione di brevetti, software o apparecchiature specifiche, l’installazione di sistemi per migliorare la gestione dell’energia elettrica e del riscaldamento, gli interventi per cappotti termici che evitino la dispersione di calore etc.

Per questo settore, l’ammontare totale dei contributi a fondo perduto raggiunge i 200 milioni di euro così ripartiti: 60% per le regioni del Centro-Nord e 40% per il Sud (cioè, Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise e Abruzzo).

I contributi a fondo perduto che riceverà ogni gestore, che può inoltrare la domanda per più strutture, dipendono dalla capacità della struttura stessa. Per esempio, nel caso dei teatri, si va da un minimo di 0,25 milioni di euro per le sale fino a 499 posti a un massimo di 0,65 milioni di euro per quelle con oltre mille posti a sedere. Per quanto riguarda i cinema, invece, i contributi a fondo perduto per i monosala si aggirano intorno a 0,25 milioni di euro, 0,50 milioni per i multisala con 5 -7 schermi e 0,60 milioni per le strutture con più di otto schermi.

Quando fare domanda? Il termine ultimo entro il quale queste strutture possono richiedere i contributi a fondo perduto è il 18 marzo 2022, ore 16:00.

2. Parchi e giardini di interesse storico

In un’ottica di promozione del turismo attraverso la valorizzazione di città e borghi, il Ministero della Cultura ha indetto un bando per la riqualificazione di parchi e giardini sia pubblici sia privati che abbiano un forte interesse storico e culturale. 

I contributi a fondo perduto stanziati a tal proposito ammontano a 190 milioni di euro, il cui 20% è destinato in toto alle regioni del Sud Italia. Non tutti gli interventi sono ammessi ai contributi a fondo perduto ma, si legge sul sito del Ministero, solo quelli

altamente significativi, idonei a generare un tangibile miglioramento delle condizioni di conservazione del bene, nonché un positivo ed elevato impatto sulla promozione dello sviluppo culturale, scientifico, ambientale, educativo, economico e sociale.

Quando fare domanda? Il bando è già aperto e scadrà il 15 marzo 2022 alle ore 13:59

Per ogni dubbio o quesito riguardante i progetti ammessi o i contributi a fondo perduto che saranno erogati, il Ministero della Cultura ha inoltre messo a disposizione un apposito indirizzo email PEO: [email protected].

Le email dovranno necessariamente essere inviate dalla casella di posta di chi è intenzionato a chiedere l’agevolazione e avere il seguente oggetto: «Avviso pubblico Proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici – QUESITO». Le risposte saranno pubblicate settimanalmente in nella sezione FAQ sul sito del Ministero.

L’imprenditoria femminile

Questo tipo di contributi a fondo perduto, che va sotto il nome di Fondo Impresa Femminile, è destinato ad aziende già attive oppure nascenti, i cui soci siano almeno al 60% donne, e si tratta di circa 400 milioni di euro che verranno erogati nel quinquennio 2021-2026.

I contributi a fondo perduto, eventualmente combinabili con il finanziamento agevolato, riguardano pressoché ogni settore d’impresa – industria, agricoltura, artigianato, commercio, turismo, servizi – e possono essere utilizzati, tra gli altri, per:

  • l’apertura di una start up
  • l’acquisto di attrezzature varie 
  • l’assunzione di personale
  • attività di marketing e comunicazione

Mentre il finanziamento agevolato a tasso zero dura al massimo otto anni, per i contributi a fondo perduto i tempi sono più ristretti. Infatti, le iniziative per le quali vengono richiesti devono essere completate entro due anni dalla domanda ed essere comprese tra 250mila e 400mila euro al netto d’Iva.

Nello specifico:

  • 250mila euro per l’apertura di una nuova azienda femminile
  • 400mila euro per sviluppare ulteriormente e rafforzare un’azienda già esistente.

Come specificato dall’avviso del MISE, la domanda per ricevere i contributi a fondo perduto destinati all’imprenditoria femminile va inviata solo via telematica tramite la piattaforma Invitalia, allegando il progetto imprenditoriale dettagliato, i dati e il profilo dell’azienda, i dettagli economici, finanziari, organizzativi e produttivi insieme a un’analisi del mercato a supporto delle strategie che verranno adottate. Un successivo provvedimento indicherà i termini di apertura e chiusura del bando.

Tutte le imprese riceveranno i contributi a fondo perduto? La risposta è no. I fondi saranno erogati sulla base di due criteri principali: l’ordine di inoltro delle domande e le potenzialità del progetto.

Il dott. Rino Leo, titolare di finanzafacile.net, in un video Youtube illustra come funzionano i bandi di Invitalia, sottolineando la differenza tra contributi a fondo perduto e i sopracitati finanziamenti agevolati e dispensando alcuni consigli fondamentali per non fare un salto totale nel buio:

I nuovi contributi a fondo perduto per l’industria conciaria

Il Made in Italy è senza dubbio una caratteristica del nostro paese che più fa sognare nel mondo, e proprio partendo da questo assunto, il Ministro Giancarlo Giorgetti ha dato il benestare a un nuovo decreto che prevede l’erogazione di ben 30 milioni di euro per le industrie conciarie italiane.

La motivazione che ne dà è la seguente:

L’industria conciaria italiana, con le sue imprese distribuite nei vari distretti produttivi, è un importante settore per le produzioni del made in Italy, dalle calzature all’arredamento ma anche nell’ambito dell’automotive. Il Mise sostiene con contributi a fondo perduto il settore per supportare la ripartenza di questa filiera […] che adesso deve fronteggiare anche il fenomeno dell’aumento dei prezzi delle materie prime.

Lo scopo generale è accrescere la competitività di queste aziende e favorirne l’innovazione e la sostenibilità attraverso una serie di contributi a fondo perduto, i quali andranno richiesti solo ed esclusivamente attraverso il sito ufficiale di Invitalia.

Le spese ammesse per le singole imprese conciarie devono essere comprese tra 50mila e 200mila euro e i contributi a fondo perduto andranno a coprirne il 50%. Nel caso di distretti che comprendono cinque imprese, il limite massimo di spesa si alza a 500mila euro.

Alcuni dei progetti previsti da questi contributi a fondo perduto comprendono:

  • l’ampliamento e l’innovazione della gamma dei prodotti e/o servizi erogati
  • la digitalizzazione dei processi e dei contenuti
  • ecosostenibilità ed economia circolare
  • progetti volti a sostenere l’internazionalizzazione delle aziende 
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