Chi soffre di reflusso esofageo sa perfettamente quanto questo disturbo, anche se non grave, possa avere effetti sulla vita quotidiana: riduce l’appetito, influenza il sonno e le attività sociali.
Fra i vari rimedi che possono essere adottati per tenerlo a bada, si segnalano alcune radici che, se consumate in maniera opportuna ai pasti, possono apportare grande beneficio.
5 radici contro il reflusso esofageo
Il reflusso è un disturbo sempre più diffuso in Europa, dove si stima che ne sia affetta una percentuale fra il 10% e il 20% della popolazione.
Con reflusso gastroesofageo si intende la risalita nell’esofago di materiale acido o biliare dello stomaco, che può causare bruciore localizzato dietro lo sterno (pirosi retrosternale), e rigurgito acido, che può dare una sensazione di amaro e acido in bocca.
Ci sono poi diversi sintomi atipici, fra cui mal di gola, raucedine, tosse secca, singhiozzo, difficoltà di deglutizione, nausea, fino ad episodi simili agli attacchi asmatici.
Per liberarsi da questo disturbo, oltre ad una dieta regolare e povera di grassi, si è notato come queste cinque radici siano in grado di apportare numerosi benefici a chi soffre di reflusso gastroesofageo.
Nello specifico, si tratta di:
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Topinambur. Consumato fin dall’antichità e dal gusto simile al carciofo, questa radice è ricca di inulina. Si tratta di un tipo particolare di zucchero, in grado di rafforzare la flora batterica intestinale e di inibire l’appetito. Tuttavia, le sue proprietà più interessanti contro il reflusso riguardano il suo ruolo nella digestione e nella protezione delle pareti dello stomaco.
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Radice di Scorzanera. Della stessa famiglia dei carciofi e del topinambur, la Scorzanera è amara ma gradevole, e si consuma solitamente cotta. Ottima per la circolazione sanguigna, una migliore qualità dei capelli e, soprattutto, per favorire la digestione del tratto intestinale.
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Zenzero. Notissimo per le sue proprietà antibiotiche, lo zenzero è un ottimo rimedio contro inappetenza, digestione lenta, gastrite, flatulenza e meteorismo.
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Radice di Kuzu. Questa radice (da cui si ricava anche una specie di farina) è nota per le sue proprietà gastroprotettive: infatti, agisce direttamente sui succhi gastrici per alleviare bruciori e infiammazioni allo stomaco.
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Curcuma. Si tratta di una sostanza naturale procinetica, ovvero in grado di attivare la mobilità degli organi dell’apparato digerente, per cui migliora i sintomi del reflusso.
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Altri consigli contro il reflusso
Oltre al consumo delle radici indicate, ci sono altre strategie che possono essere adottate per una corretta gestione del reflusso gastroesofageo.
Tra le cause più frequenti del reflusso, oltre a quelle anatomiche, troviamo infatti l’essere in sovrappeso, dato che in questo caso il grasso addominale preme sull’apparato digerente e rende la digestione più difficoltosa.
Fra le altre cause c’è inoltre l’abuso di alcol, di cioccolata e menta, che agiscono sugli sfinteri riducendone la velocità di svuotamento e così favorendo il reflusso.
Nel novero degli alimenti da eliminare, si inseriscono inoltre: caffè, pomodoro (sconsigliato anche per altri disturbi), agrumi, bevande gassate, kiwi, aceto, brodo di dado, cibi piccanti, spezie (fanno eccezione, ovviamente, zenzero e curcuma), cibi grassi e fritti.
Un’alimentazione equilibrata e povera di grassi è dunque il primo approccio contro il reflusso. Si consiglia inoltre di non coricarsi subito dopo i pasti ma di attendere almeno tre ore; è inoltre fortemente raccomandata una regolare attività fisica.