Bitcoin legale, Repubblica Centrafricana stupisce tutti!

Sorprende non poco la caduta di Bitcoin, ma ciò non toglie che a stupire ancora di più sia la sua legalizzazione da parte della Repubblica Centrafricana.

Il mercato delle criptovalute risulta stravolto dagli ultimi ribassi diffusi che, seguiti al disastro di TerraUSD e LUNA si sono propagati su tutte le altre valute digitali.

Nemmeno Bitcoin si è salvato che, come ormai potremmo sapere tutti, ha avuto una brusca battuta d’arresto. Anzi una che lo ha spinto molto più in basso di quanto si potesse prevedere.

Come se non bastasse, le stime degli analisti non lo vedono ancora risalire ai suoi massimi storici nel breve periodo, anzi si vocifera che ci vorranno anni prima di raggiungere nuovamente la vetta sfiorata mesi fa.

Su Investing.com infatti si parla in modo chiaro di una persistente tendenza negativa:

“Alla giornata odierna, Bitcoin (BTC) continua a mantenere la sua fluttuazione all’interno del range, malgrado l’attuale price action sia tendente al ribasso.”

Nonostante i singhiozzi con cui il nostro care re delle criptovalute ha provato a spingersi su, non c’è stata occasione di vederlo scavalcare il muro dei 30.000 euro nell’ultima settimana.

Tuttavia, c’è una cosa che stupisce molto nel panorama internazionale: sia grandi istituzioni sia singoli individui si dicono ancora più interessati all’integrazione di Bitcoin.

Da El Salvador, con il presidente Nukele fino a Gucci e Tag Heuer, brand multinazionali di moda, che puntano ancora su BTC, anzi sottolineandone il valore per gli anni a venire.

A proposito del celebre crypto-presidente Nukele, andando sul sito Bloomberg possiamo leggere di quanto questo ribasso del mercato digitale sia stato solo un’occasione in più di acquisto, piuttosto che di amara delusione:

“Niente di tutto ciò ha fermato il presidente del cripto-pubblicità: ha acquistato altre 500 monete questo mese.”

Ebbene sì: il presidente di El Salvador ha acquistato 500 Bitcoin solo nell’ultimo mese, in vista del suo progetto visionario relativo a BitcoinCity.

Come dicevamo poi anche aziende di fama mondiale lo stanno integrando come alternativa di pagamento, ultimo esempio Balenciaga! Ma perfino star e sportivi desiderano ormai ricevere il proprio stipendio in BTC.

Detto questo, è così strano per uno Stato decidere di legalizzare il Bitcoin? Largo alle opinioni, perché la Repubblica Centrafricana ha dato il via al processo!

Sì, proprio la Repubblica lo annunciava settimane fa:

“La Repubblica Centrafricana è il secondo Paese al mondo dopo a El Salvador a dare corso legale alle criptomonete e ad adottarne una, in questo caso il bitcoin, come moneta ufficiale assieme all’attuale valuta ufficiale, il Franco Cfa.”

Adesso vedremo una delle news più chiacchierate dell’universo crypto e le ragioni di un dissenso così marcato.

Qual’è il rapporto tra il continente africano e il Bitcoin?

Quando si pensa al continente africano non possono non venire alla mente le immagini più strazianti.

In Repubblica Centrafricana spesso solo il 3% della gente ha accesso ai social media e il 15% all’elettricità, dove l’aspettativa di vita è 51 anni e il tasso di mortalità altissimo insieme a un PIL molto basso rendono la vita assai differente da quella del resto del mondo.

Tuttavia le criptovalute all’interno del territorio africano hanno da sempre avuto modo di crescere in modo esponenziale grazie a una popolazione relativamente giovane, alla scarsa fiducia nel sistema bancarioe in valute nazionali come CFA , alta inflazione e disoccupazione.

Lo stesso Cointelegraph riporta dati sensazionali sul grado di adozione di Bitcoin e compagni in Africa:

“L’adozione delle criptovalute in Africa è in aumento, anche grazie ad alcuni fattori socioeconomici favorevoli. Un report pubblicato dall’exchange di criptovalute KuCoin mostra che nell’ultimo anno le transazioni in crypto sono aumentate del 2.670%.”

Per questa ragione la Repubblica Centrafricana non dovrebbe stupire, anzi gli esperti si aspettano una crescita esponenziale del volume d’affari crypto nei Paesi africani!

Il parlamento della Repubblica Centrafricana approva Bitcoin all’unanimità!

La decisione risale al 27 aprile 2022, presa all’Assemblea Nazionale Centrafricana.

Durante la riunione, si è votato il disegno di legge presentato dal ministro dell’economia digitale, Gourna Zacko, e il ministro delle finanza, Calixte Nganongo, che mira alla legalizzazione del Bitcoin.

Risultato? Il disegno è stato approvato all’unanimità, facendo balzare alle cronache la Repubblica Centrafricana, come non succedeva da moltissimo tempo!

Ecco le parole del presidente del Paese, citate dal giornale Libertà:

“Il presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin-Archange Touadéra, ha firmato la legge: “Questa mossa ci colloca sulla mappa dei Paesi più audaci e visionari del mondo”, ha commentato.”

Il piano di legge regola gli scambi commerciali che avvengono in Bitcoin (principalmente) e in criptovalute, rendendo la moneta digitale al pari del franco CFA, la valuta ufficiale del Paese.

Ora, però, ci si dovrebbe interrogare sul perché, viste le condizioni in cui versa lo Stato africano.

Perché la Repubblica Centrafricana ha scelto di legalizzare Bitcoin?

Ovviamente essere progressisti e visionari aiuta a cogliere i trend migliori che si affermeranno nel prossimo futuro.

Purtroppo, però, bisogna tenere conto di alcuni problemi che non tutti gli Stati oggigiorno sono costretti ad affrontare. Un esempio? Guerra civile e povertà assoluta che dilagano in Repubblica Centrafricana, il secondo Stato meno sviluppato al mondo secondo l’ONU.

Certo, per un Paese così povero e in difficoltà, la mossa potrebbe spiegarsi con l’intenzione di attrarre capitali stranieri e spingere singoli individui o perfino intere società, impegnate con Bitcoin e blockchain, ad approdare in Centrafrica.

Inoltre, la Repubblica Centrafricana non è dotata di una vera e propria banca centrale, condividendola con altri Stati, e non ha nemmeno una valuta nazionale, avvalendosi del franco CFA. Questa valuta è ancorata all’euro e possiede tutta una serie di restrizioni che limitano il Paese in una morsa d’acciaio dal punto di vista finanziario.

Queste non sono altro che tutte ragioni per cui il parlamento centrafricano ha deciso di adottare Bitcoin ufficialmente.

Repubblica Centrafricana è la numero 2, ma El Salvador è stato il primo a rendere legale Bitcoin, un’altra storia

Dunque il Bitcoin ha trovato una seconda famiglia adottiva.

Non dimentichiamo, però, che El Salvador ha una situazione leggermente diversa da quella della Repubblica Centrafricana e il processo di adozione non può evolversi nello stesso modo.

Quando pensiamo a El Salvador, nonostante non si parli di uno Stato assai ricco ed equilibrato, non possiamo non notare le sottili differenze che lo portano su un altro livello rispetto a quello su cui troviamo lo Stato africano.

Criptovaluta.it riassume brevemente alcuni dei vuoti che purtroppo il Centrafrica faticherà a colmare nella corsa all’adozione di Bitcoin:

“Il paese ha sicuramente meno denaro da investire nella cosa, non potrà dotarsi di wallet autonomo e, data la condizione delle case pubbliche, difficilmente potrà offrire incentivi alla popolazione.”

Questo ci porta a una profonda riflessione che ci vede impegnati nel capire se e come farà la Repubblica Centrafricana ad adottare Bitcoin, moneta digitale, come valuta a corso legale in un Paese privo delle infrastrutture necessarie allo scopo.

Domanda che adesso non trova affatto una risposta, se non qualcuna azzardata.

FMI non è d’accordo con l’adozione del Bitcoin, ma il Centrafrica vuole creare una crypto-isola!

Uno dei nemici giurati dell’adozione delle criptovalute come Bitcoin è di sicuro il Fondo Monetario Internazionale.

A suo tempo, e ancora oggi, FMI critica aspramente El Salvador per l’adozione preoccupante di una moneta digitale che poteva minare il già fragile equilibrio del Paese.

Allo stesso modo ovviamente, la Repubblica Centrafricana si ritrova a dover affrontare critiche ancora più marcate da parte dell’istituzione internazionale che potrebbe negare i suoi aiuti monetari nel prossimo futuro alla RCA, rischiando così il Paese ulteriori problemi economici non sostenibili!

Tuttavia la RCA ribatte (infischiandosene dei dossier e delle considerazioni dell’istituto) annunciando la creazione di una crypto-isola, notizia condivisa da Benzinga.com:

“La Repubblica Centrafricana, il primo paese in Africa ad avere corso legale di Bitcoin e il secondo al mondo dopo El Salvador, ha annunciato martedì la costruzione di Sango, un’isola di criptovalute per attirare aziende e appassionati di criptovalute globali.”

L’isola farà da collante tra il mondo reale e il metaverso, promuovendo perfino il settore NFT e rilanciando secondo il presidente della RCA, Touadéra, l’intero Paese.

Insomma sembra che ci siano tutte le intenzioni di spingere il più possibile in direzione del Bitcoin e dell’universo blockchain, impendendo a chiunque di frapporsi tra il governo centrafricano e le criptovalute, FMI compreso.

Alcuni pensano che tra la Repubblica Centrafricana e il Bitcoin ci sia addirittura la Russia! Sarà vero?

Una delle ultime indiscrezioni, forse una delle più tristi, ma possibili, vuole che la Repubblica Centrafricana abbia scelto di legalizzare il Bitcoin spinta dalla Russia.

Alcuni teorici credono che sia un sincero modo per rivalutare il Paese, altri esperti di finanza credono sia per sganciarsi dal franco CFA e al controllo della banca centrale francese, mentre alcune indiscrezioni puntano alla possibilità di finanziarie le operazioni russe in Ucraina.

Se leggiamo Il Fatto Quotidiano infatti ecco cosa apprendiamo:

“L’aiuto, come ovvio che sia, nascondeva un tornaconto: secondo il sito Nigrizia “ad oggi la Russia reclama dal governo centrafricano 127 miliardi di franchi CFA (quasi 200 milioni di euro)” per il supporto militare.”

Sappiamo che l’Africa, come anche la Repubblica Centrafricana, è ricca di materie prime capaci di estinguere il debito con Putin, tra cui diamanti e oro. Tuttavia questi vanno fatturati in dollari e, dopo l’esclusione dal circuito Swift e le sanzioni riguardanti la Russia, lo Stato africano si trova impossibilitato a commerciare con Putin.

Ed è a questo punto che molti si chiedono, visto il legame tra RCA e Russia, potrebbe il Bitcoin, utile grazie ad anonimato e decentralizzazione, essere una forzatura del Cremlino per oltrepassare questi ostacoli?

Non ci resta che osservare i prossimi passi della Repubblica Centrafricana e dove convergeranno i flussi di BTC.

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