Bitcoin, previsioni di mercato. Che aspettarsi dall’halving?

Bitcoin a metà del ciclo di halving, ma travolti da un marcato trend ribassista. Quali sono le previsioni di mercato per questo asset?

La situazione delle criptovalute nei mercati è complessa e ancora di più la sorte dei Bitcoin, che secondo molti analisti neanche il prossimo halving potrebbe far tornare i livelli del suo picco massimo dell’anno scorso.

Se guardiamo allo storico fino adesso il prezzo dei Bitcoin ha subito un andamento ciclico, che viene definito “halving cycle”. L’halving è un fenomeno tutto interno ai Bitcoin per cui ogni 210.000 blocchi aggiunti alla rete il premio che i miners ricevono per convalidare le transazioni, cioè i nuovi token BTC coniati con il mining, si dimezza letteralmente. Per fare un esempio, ora il premio dei miners è di 6,25 BTC per ogni blocco, dopo il prossimo halving sarà di soli 3,125 BTC. 

Per un complesso sistema, ogni volta che l’halving avviene, almeno fino adesso, segue un rally del prezzo di mercato dei Bitcoin che li porta ad un nuovo massimo storico. Il meccanismo è che diminuendo la ricompensa dei miners in termini di numero di token, non diminuisca però l’ammontare in valuta fiat del premio che ricevono visto che i Bitcoin minati sono la metà, ma valgono molto di più.

In media, l’aggiunta di 210.000 blocchi richiede circa quattro anni e segna appunto quello che si definisce ciclo dell’halving.

Viene definito “ciclo” perché in questi quattro anni i Bitcoin fino adesso hanno sempre avuto, tra un dimezzamento e l’altro, lo stesso comportamento metodico sui mercati ovvero: subito dopo l’evento seguono 12 mesi di assoluto rally, a cui segue un anno di trend ribassista e due anni definiti di recupero, in cui il trend rialzista è lento e prepara al futuro halving.

Tuttavia, alcuni analisti sono convinti che, per una serie di ragioni che ora analizzeremo, il ciclo dell’halving si sia interrotto e non dovremmo aspettarci dal prossimo, previsto per il 2024, la stessa influenza positiva sul prezzo dei Bitcoin.

All’opposto non manca chi invece ritene la situazione di mercato, anche influenzata da fattori macoreconomici, assolutamente normale, con i Bitcoin che il 5 maggio sono arrivati a metà strada del ciclo attuale con 105.000 blocchi mancanti al prossimo dimezzamento.

I fattori interni che influenzano il prezzo Bitcoin

Prima di addentrarci nell’analisi tecnia del prezzo dei Bitcoin, vediamo come funziona questa criptovaluta il cui prezzo è influenzato da un’infinità di fattori, ma anche da alcuni interni al suo codice sorgente.

Una caratteristica unica dei Bitcoin nel panorama delle criptovalute è la loro scarsità, cioè il fatto che la fornitura complessiva di token, hard cap, non possa superare i 21 milioni di monete coniate.

La Blockchain dei Bitcoin utilizza come meccanismo per convalidare le transazioni in criptovaluta un protocollo che si chiama Proof-of-Work (PoW).

Il suo funzionamento si basa su una serie di computer connessi alla rete, che sono i “nodi validatori”, che per convalidare le transazioni devo trovare la soluzione a calcoli complessi. Quando fanno questo le transazioni sono registrate sulla Blockchain, che è un archivio digitale fatto di registri contabili che si chiamano “blocchi”. Un “blocco” altro non è che un file della dimensione di 1 MB che contiene i registri delle transazioni. 

Aggiungendo un blocco alla rete, chi lo ha fatto riceve una ricompensa e cioè 6,25 Bitcoin per blocco. Questi 6,25 BTC sono token nuovi, cioè appena coniati, il meccanismo che porta alla coniazione di nuovi token in questo modo si chiama “mining”.

Il ciclo di halving e il prezzo Bitcoin 

Ogni volta che alla Blockchain Bitcoin vengono aggiunti 210.000 blocchi avviene l’halving, cioè inizia un nuovo ciclo dove la ricompensa dei miners è dimezzata e con il prossimo i BTC estratti saranno 3,125 per blocco.

L’aggiunta di 210.00 blocchi richiede circa quattro anni, che segnano il ciclo dell’halving. Nel 2009 quando i Bitcoin apparvero sul mercato la ricompensa dei miners era di 50 BTC per blocco, con l’halving del 2012 in numero di token è sceso a 25 BTC, nel 2016 a 12,5 BTC e nel 2020 a 6,25 BTC.

Al dimezzamento, per compensare la riduzione del numero dei Bitcoin ricevuti dai miners, segue un rally del prezzo BTC che nell’arco dell’anno lo ha sempre portato ad un nuovo massimo storico.

Se guardiamo allo storico il primo halving si è verificato nel 2012, poi nel 2016 e nel 2020. Rispettivamente i massimi storici toccati dai BTC sono stati di 1.129 $ a unità il 29 novembre 2013; 19.641 $ il 16 dicembre 2017; 69.010 $ il 10 novembre 2021.

In ogni caso in un’analisi più approfondita del comportamento del prezzo Bitcoin durante i cicli di halving già avvenuti mostra delle differenze.

Prima di tutto il primo halving del 2012 ha mostrato che il ciclo ha raggiunto il punto di svolta in soli 28 giorni, diversamente nel 2016 la traiettoria dell curva ha avuto il suo punto di svolta solo 269 giorni dopo l’halving e nel 2020 187 giorni dopo.

Il ciclo dei Bitcoin potrebbe non ripetersi

Molti analisti ed esperti di asset crittografici sostengono però che il ciclo possa essersi interrotto e che in generale più il tempo passi meno peso l’halving abbia sul prezzo dei Bitcoin.

Coindesk a questo proposito ha intervistato alcuni esperti tra cui Katie Talati, direttrice della ricerca presso Arca, la quale è convinta che il ciclo non sia destinato a ripetersi. La prima motivazione è che il mining ha ormai cambiato forma con il potere dei miners che è nettamente inferiore. Anche perché al momento la quantità di Bitcoin estratti è minore rispetto a quella che era la medesima fase nello scorso ciclo.

La media del numero di Bitcoin estratti ogni mezz’ora è oggi secondo Glassnode di 900 BTC, dove dieci anni fa era di 12.000 BTC e nel 2020 di 2.000 BTC. Ricordiamo, comunque, che il software Bitcoin è costruito in modo che più si vada avanti nel tempo più difficile sia estrarre i BTC.

Altro aspetto importante è che ormai i miners si sono organizzati e hanno altre forme di finanziamento, che non li spinge più, come prima, a vendere i Bitcoin che hanno guadagnato con il mining.

Un motivo che ha contribuito a creare questa situazione sono stati i ban al mining attuati da paesi come la Cina che hanno spinto i miners a trasferirsi perlopiù tra USA e Canada dove avere accesso a queste forme di finanziamento è molto più facile.

I Bitcoin a metà strada per il prossimo ciclo di halving, mancano 105.000 blocchi

Il 5 maggio scorso i Bitcoin sono ufficialmente entrati a metà del ciclo che porterà al prossimo halving, quando è stato aggiunto alla rete il blocco numero 735.000. Questo perché tenendo conto che il dimezzamento avviene ogni 210.000 blocchi, il blocco in questione era il numero 105.000 dall’ultimo halving del 2020, quando fu estratto il blocco 630.000, con il prossimo ciclo che dovrebbe e iniziare al blocco 840.000.

L’halving del 2020 è avvenuto con esattezza l’11 maggio, quindi il prossimo halving si prospetta per aprile 2024, il che dovrebbe scongiurare le analisi che volevano il fenomeno in ritardo e immaginavano una data per il prossimo dimezzamento addirittura nel 2025.

Le proiezioni che vogliono i Bitcoin al minimo di 24.000 $ entro la fine dell’anno

Se come abbiamo detto non mancano gli analisti che vedono un futuro triste per i Bitcoin con l’halving destinato ad avere nessun effetto o effetti minimo sul prezzo della criptovaluta, non mancano analisi che all’opposto voglio la situazione attuale dei Bitcoin assolutamente normale e nel pieno rispetto del suo ciclo.

Secondo queste proporzioni il mercato Bitcoin sarebbe ora in fase correttiva con un minimo di 24.000 dollari ad unità che si aspetta per novembre/dicembre 2022, dove dovrebbe iniziare la risalita.

In ogni caso ricordiamo che halving a parte, al momento i Bitcoin risentono, come molti altri asset, degli effetti dell’aumento dei tassi di interesse attuato dalle banche centrali, in ultimo la Fed statunitense che ha approvato un incremento di 50 punti base.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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