Bitcoin, è giallo! Spariti $ 3,5 miliardi di Terraform Labs dollaro

La nota Blockchain Terra chiude i battenti e si perdono le tracce di ben 3,5 miliardi di dollari di Bitcoin acquistati dalla società.

Non molto tempo fa Terraform Labs, cioè la società che ha sviluppato la Blockchain Terra ed a cui appartengono lo stablecoin UST e la criptovaluta LUNA, aveva annunciato di voler procedere all’acquisto di un totale di 10 miliardi di dollari di Bitcoin per il “pegging” del suo stablecoin. Se l’acquisto dei 10 miliardi complessivi doveva svolgersi sul lungo periodo, nel frattempo Terra ha già acquistato 3,5 miliardi di Bitcoin attorno a cui si sta svolgendo un vero e proprio “giallo”.

Questo perché di recente lo stablecoin UST ha perso l’ancoraggio, cioè il suo valore è sceso ben sotto il valore di 1 dollaro, la valuta fiat che è il suo asset collaterale, portando al tracollo l’intera Blockchain.

Nel frattempo i Bitcoin di proprietà della stessa azienda sono stati spostati su due diverse piattaforme e da allora come riporta Bloomberg, la cui fonte è la società di analisi Blockchain Elliptic, i 3,5 miliardi di Bitcoin acquistati da Terra sono diventati irrintracciabili.

Secondo molti analisti al fine di limitare le perdite dovute al crollo dello stablecoin la società avrebbe provato proprio a liquidare i suoi Bitcoin. Ovviamente, tutte queste manovre sono destinate ad influenzare non solo il prezzo delle monete digitali di Terra, ma anche l’andamento di prezzo dei Bitcoin.

Il “giallo” dei 3,5 miliardi di dollari di Bitcoin acquistati da Terraform Labs e spariti

Sempre secondo le informazioni provenienti dalla società di analisi Elliptic e riportate da Bloomberg, nell’arco del 2022 la LFG, la Luna Foundation Guard, ha comprato nel complesso 3,5 miliardi di dollari in Bitcoin. La Luna Foundation Guard è un’organizzazione no-profit fondata da Terraform Labs lo scorso gennaio al fine di supportare tutto l’ecosistema della Blockchain Terra.

Quando però lo stablecoin UST è crollato, ha cioè perso l’ancoraggio all’asset collalarele, Terraform Labs al fine di riportare il valore di 1 TerraUSD di nuovo ad un rapporto di 1:1 con il dollaro ha annunciato che i Bitcoin posseduti sarebbero stati liquidati per acquistare UST.

Di fatto secondo Elliptic i wallet della società usati per detenere i 3,5 miliardi di dollari Bitcoin sono stati completamente svuotati e ora dei BTC si sono perse le tracce.

I Bitcoin di Terra spostati sugli exchange Binance e Gemini e poi scomparsi

Il primo trasferimento è stato di 1,7 miliardi di dollari di BTC che il 9 maggio sono stati spostati con due diverse transazioni dal portafoglio della società, quando il CEO di Terraform Labs Do Kown ha annunciato che il movimento di denaro era necessario al fine di sostenere il peg dello stablecoin. L’intero importo è stato trasferito sulla piattaforma di scambio di criptovalute Gemini.

La parte restante dei BTC di Terra sono invece stati trasferiti sull’exchange Binance.

Dunque, di questi 3,5 miliardi di dollari in Bitcoin acquistai nel 2022 da Terraform Labs 1,7 miliardi sono stati inviati al l’exchange Gemini, in data 9 maggio con due diverse transazioni, e 1,8 miliardi sono stati spostati su Binance, il giorno successivo 10 maggio in un’unica transazione.

È a questo punto che, a quanto dice Elliptic, si perdono le tracce dei Bitcoin poiché non è possibile sapere se a questo punto le risorse sono state vendute o trasferite da qualche altra parte.

Cosa è accaduto alla Blockchain Terra e perché ha dovuto liquidare i Bitcoin

Di recente la Blockchain Terra, che era considerata un astro nascente nel mondo crypto e che vantava una capitalizzazione di mercato di 60 miliardi di dollari, è piombata nel baratro, con l’intero capitale in fumo perché entrambe le sue monete digitali sono completamente crollate.

TerraUSD, anche detto UST, è uno stablecoin cioè una moneta digitale che segue l’andamento di prezzo del dollaro a cui è ancorato, o almeno dovrebbe, con un rapporto di 1:1. In data 16 maggio, 1 UST, che in teoria dovrebbe valere 1 dollaro o restare quanto più vicino possibile a questo valore, ha un prezzo sul mercato di soli 0,08 centesimi.

Del progetto Terra fa parte però anche l’altra criptovaluta LUNA travolta anche lei nel disastro, 1 LUNA ad aprile valeva ben 120 euro a unità, oggi nè vale 0,00018. Praticamente 60 miliardi di capitale di mercato si sono letteralmente polverizzati in pochissimo tempo con molte persone che lamentano di aver perso i risparmi di una vita. Quali sono le cause del tracollo?

Una risposta la trovate anche nel video YouTube a cura di Matteo Flora:

  

Come funziona la Blockchain Terra? A cosa le servono i Bitcoin?

La particolarità di TerraUSD è di essere quello che si definisce uno stablecoin algoritmico, dove appunto un algoritmo regola il sistema di ancoraggio al dollaro e impedisce le oscillazioni della moneta.

Per mantenere l’ancoraggio, di base quando il valore sale, l’algoritmo conia nuovi token USD per far scendere il valore. All’opposto, quando il valore dello stablecoin scende vengono “bruciati” token per creare un rialzo.

Altro presupposto perché questo sistema funzioni è l’equilibrio sulla Blockchain tra le criptovalute LUNA e lo stablecoin, questo perché deve sempre essere possibile scambiare 1 UST l’equivalente di 1 dollaro esatto in LUNA.

In gergo tecnico, Terra usa il sistema dell’arbitraggio e funziona in modo che, a prescindere dal valore in dollari dello stablecoin, sia sempre possibile scambiare 1 UST con l’equivalente di 1 dollaro in LUNA. Ora, in questo sistema quando lo stablecoin scende sotto il valore di 1 dollaro, sarà comunque possibile ottenere 1 dollaro di LUNA e quindi mantenere guadagno, proprio allo scopo di incentivare proprio tale scambio. Quando infatti questo accade, si scambia cioè 1 UST per il valore di 1 dollaro di LUNA, accade che 1 criptovaluta venga creata (LUNA) e uno stablecoin (UST) venga distrutto, in questo modo viene ridotta la fornitura di stablecoin e i token salgono di valore.

All’opposto se il prezzo di un UST va oltre il dollaro gli investitori saranno incentivati ad effettuare lo scambio inverso, cioè scambiare LUNA per TerraUSD, con il meccanismo al contrario.

In questo sistema, nel 2022 Terra aveva annunciato, cosa che ha effettivamente fatto, di essere pronta ad acquistare Bitcoin così che il “peg” dello stablecoin si basasse sia su LUNA che sui BTC.

Quali sono le cause del tracollo della Blockchain Terra. Che ruolo hanno i Bitcoin?

Ai possessori del suo stablecoin UST, Terrà offriva anche la possibilità di creare una rendita passiva con un interesse annuo (APY) pazzesco pari al 20%, se le monete venivano depositate sulla piattaforma.

Molti analisti però erano già convinti che tale interesse fosse troppo alto e che la maggior parte degli investitori comprava solo per avere gli interessi.

A maggio tali depositi cioè le monete messe in staking, ben 14 miliardi di dollari, hanno cominciato ad essere ritirati di colpo dalla piattaforma, che in pochissimo tempo è passata a custodire solo 3 miliardi di dollari di depositi dai 14 di partenza.

A questo punto l’algoritmo non è riuscito a tenere il passo è lo stablecoin ha cominciato a perdere valore, per il sistema che abbiamo spiegato sempre più criptovalute LUNA venivano create portando anche questa moneta digitale al collasso e polverizzando un progetto da 60 miliardi di dollari.

A questo punto entra in gioco la vendita dei Bitcoin con cui Terraform Labs sperava di salvare il progetto, ma anche i BTC venduti non sono serviti a nulla.

Il CEO di Terra crede che, vista la rapidità con cui è avvenuto il ritiro dei fondi, si sia trattato di un’azione organizzata mirata proprio a far fallire la Blockchain e ha ufficialmente annunciato che la piattaforma avrebbe chiuso i battenti nella speranza di poter ricostruire il progetto.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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