Criptovalute presto alle Poste: Svizzera anticipa tutti offrendole ai clienti dal 2024

Poste svizzere pronte a offrire criptovalute, disponibili per i clienti che vorranno acquistarle già dal 2024. Così il Plan B di Lugano si espande.

Tra tutti coloro che non credevano alle criptovalute, ci sono tantissime realtà che invece spingono per farle entrare nella nostra quotidianità.

Non è un segreto che molti sostengano ancora Bitcoin nonostante l’enorme ribasso subito dal 2022, prima fra tutti Olga Feldmeier.

La presidente di Smart Valor, società che gestisce a Zurigo una borsa di valute digitali, afferma che la crypto per eccellenza raggiungerà presto i $150.000!

Questo non fa altro che giovare a tutto il settore delle valute digitali, trainate da quella che è la moneta virtuale numero uno in assoluto.

E, sempre in Svizzera, da poco abbiamo potuto assistere a una delle ragioni più ovvie per cui il mondo digitale sembra potersi riprendere presto o tardi, risorgendo in modo probabilmente esplosivo: le Poste svizzere concederanno ai clienti di comprare criptovalute.

Difficile da credere? Eppure è vero. Vediamo di scoprire qualcosa in merito a questo innovativo servizio elvetico offerto!

Svizzera accetta la Defi, porte aperte alle criptovalute

Non è un segreto che il Paese elvetico sia sempre stato innovativo. La Defi rappresenta solo l’ultimo mercato da cui attingere per un futuro più radioso. Perché attendere?

E così, PostFinance, che sarebbe l’unità finanziaria della Posta svizzera, annuncia di lanciare una piattaforma per custodire, comprare e vendere criptovalute nel 2024.

La notizia fa velocemente il giro del mondo e non può che essere considerato un enorme passo avanti per la regolamentazione e l’accettazione degli asset digitali!

PostFinance aveva già testato il mercato con SwissQuote

L’opportunità è stata colta dopo un breve test da parte delle Poste elvetiche già avvenuto in collaborazione con un partner d’eccezione: SwissQuote.

Sì, perché quest’ultimo è diventato il primo gruppo bancario svizzero a offrire servizi di crypto trading ai clienti retail già nel 2017.

PostFinance collaborava con SwissQuote, offrendo il servizio tramite l’App Yuh, un’esperienza di successo che ha spinto la Posta svizzera ad accelerare il processo di accettazione delle crypto.

Molti clienti, infatti, vogliono avere accesso alle criptovalute, ma si vogliono sentire sicuri, quasi presi per mano. Pertanto la Posta e gli enti bancari si propongono come intermediari perché tradizionalmente ritenuti degni di fiducia.

Niente di strano, no?

Ne vale la pena? Ecco i profitti derivati dalle criptovalute

In Svizzera sanno come anticipare gli altri Paesi, soprattutto in ambito finanziario. Non è un segreto che la finanza svizzera sia una di quelle ritenute più affidabili e profittevoli, ma questo giustifica porte tanto aperte nei confronti delle valute digitali? A ragion veduta sì.

Basti pensare che i trader di criptovalute hanno guadagnato circa 162.7 miliardi di dollari nel 2021, con una crescita incredibile rispetto al 2020 che ha registrato profitti per poco più di 30 miliardi di dollari.

Anche SwissQuote ha dimostrato quanto questo settore sia redditizio: solo le loro revenue generate con il trading nel 2021 sono state di 102 milioni di franchi!

Insomma una ragione dopo l’altra per continuare a investire nel mercato di Bitcoin & Co.

PostFinance offrirà un servizio indipendente dai partner

Per questa ragione, le Poste svizzere decidono di essere indipendenti. Certo, l’App Yuh e SwissQuote sono stati ottimi banchi di prova, ma PostFinance diventerà autonomo e offrirà ai propri clienti i servizi più avanzati, garantendo un accesso sicuro al mondo crypto.

Grazie ai suoi quasi 3 milioni di clienti, infatti, PostFinance potrà essere l’avanguardia elvetica delle criptovalute, affermandosi in tutta Europa con una piattaforma che farà crescere ancora i detentori di monete virtuali.

Una dimostrazione indiscussa dell’attenzione degli istituti finanziari elvetici nei confronti dei clienti, oltre che un’attenzione maniacale nei confronti dei trend di mercato!

Plan B di lugano si rivela un successo per Bitcoin e criptovalute

Tutto è cominciato da uno degli hub di blockchain e asset digitali più famosi degli ultimi tempi, Lugano.

Sì perché tra finanziamenti e ospiti d’eccezione, la città Svizzera ha visto il realizzarsi del Plan B, una sfida che ha aperto una nuova era per la Defi.

In quell’evento della primavera 2022, si è infatti legalizzato Bitcoin, Tether e LVGA, culminando con l’apertura del mercato svizzero all’universo blockchain.

Risultato? PostFinance renderà i cittadini svizzeri tra i primi in assoluto a ottenere una piattaforma di crypto trading supportato da enti istituzionali.

Leggi anche: Piano Bitcoin: Lugano è la capitale europea delle crypto

E l’Italia?

Per quanto siamo vicini, non siamo ancora pronti a calcare le impronte lasciate dalla Svizzera. Saremo pure vicini di casa, ma le nostre realtà sono assai differenti.

In Italia si fà ancora fatica a definire una regolamentazione delle criptovalute e, in questo senso, è per ora difficile immaginare che le nostre Poste Italiane possano a breve offrire tale asset ai propri clienti

Anche in relazione alla tassazione sono ancora al vaglio modifiche e valutazioni del caso e, ad oggi, non si ha una tempistica certa e precisa.  

Ma l’Italia, come spesso accade, non è l’unico paese europeo che non è ancora riuscito a stare al passo con la Svizzera. 

Leggi anche: Tasse su criptovalute? In Italia sì, ma solo sopra i 50mila€

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