Ethereum verso la metamorfosi! Pronta a sorpassare i Bitcoin

Ethereum annuncia la metamorfosi della Blockchain verso il PoS. Enormi le conseguenze sul prezzo della criptovaluta che potrebbe raggiungere i Bitcoin.

Il mondo delle criptovalute è dominato da due giganti del mercato che sono Bitcoin ed Ethereum.

Al momento il valore di mercato pende molto a favore dei Bitcoin con il prezzo che oscilla intorno ai 40.000 dollari ad unità, tra alti e bassi, rispetto ai soli 3.000 dollari a token a di Ethereum.

Eppure, proprio di recente arrivano delle novità importanti per Ethereum che potrebbero cambiare per sempre le carte in tavola e portare la criptovaluta a raggiungere i Bitcoin come prezzo ad unità.

Ethereum ha infatti annunciato che quest’anno sarà portato a compimento il tanto atteso passaggio della Blockchain al Proof-of-Stake, un nuovo protocollo di convalida che permetterà una scalabilità maggiore e anche costi minori di commissioni, il tutto unito ad un impatto ambientale minimo.

Nella comparazione tra Bitcoin ed Ethereum si scorda infatti che se i BTC sono la prima criptovaluta nata al mondo, che ha la sua forza anche nella particolare caratteristica di avere una scorta molto limitata pari solo a 21 milioni di token, la potenzialità di Ethereum stanno invece nella sua intera Blockchain.

Ethereum è infatti la prima Blockchain open source mai messa a disposizione di tutti e perciò tra le più usate per lo sviluppo di applicazioni e operazioni quali il minting di NFT e la creazione di metaversi. Tuttavia, il predominio di Ethereum soffre una costante minaccia da parte di competitor, Binance e Solana per citarne due, che hanno costi minori di commissioni proprio legati all’utilizzo di un protocollo diverso di convalida.

Il passaggio di Ethereum al PoS segnerà una nuova era per questa Blockchain, che potrebbe influenzare in modo positivo il prezzo della criptovaluta nativa ETH, portandola, si spera, un giorno ad eguagliare e superare i Bitcoin.

Che cos’hanno in comune Ethereum e Bitcoin?

Al momento una cosa che Bitcoin ed Ethereum, che sono due Blockchain indipendenti, hanno in comune è il protocollo che usano per la convalida delle transazioni e che si chiama Proof-of-Work.

Il Proof-of-Work presuppone che i nuovi token siano creati con il mining e che in genere tutte le transazioni e le operazioni sulla Blockchain siano processi ad alta intensità energetica realizzati per mezzo di hardware molto potenti. 

Non a casa l’attività di mining si concentra sempre in paesi dove il costo dell’energia elettrica è basso e questo proprio perché gli hardware per il mining sono incredibilmente potenti.

Di fatto questi computer lavorano insieme alla risoluzione di calcoli matematici complessi e sono ricompensati, una volta trovata la soluzione, con nuovi token estratti, ecco perché la creazione di nuove monete digitali si chiama “mining” (estrazione).

Perché il Proof-to-Work è un ostacolo per Ethereum, ma non per i Bitcoin?

Assodato che attualmente il punto di contatto tra Ethereum e Bitcoin è il protocollo di convalida usato, proprio questo aspetto delle Blockchain ha due lati negativi, che incidono però in misura diversa sulle due criptovalute.

Prima di tutto l’impatto ambientale che rende le risorse crittografiche sviluppate su queste due Blockchain altamente inquinanti. In secondo luogo, questo enorme fabbisogno energetico si traduce in costi piuttosto alti per le commissioni in criptovalute, che per Ethereum sono note come “gas fee”.

Se questo per la Blockchain Bitcoin che punta tutto sulla criptovaluta nativa BTC non è un limite enorme, lo è enormemente invece per Ethereum. Perché il suo carattere di Blockchain open source pone dei problemi quando si sviluppano nuovi progetti come gli NFT (Non Fungible Token) o le nuove criptovalute, visto che poi le commissioni hanno costi molto alti dovuto proprio al mantenimento del Proof-of-Work. Ecco il motivo per cui sempre più sviluppatori tendono ormai a preferire competitor come Solana per la creazione di criptovalute ed il minting di NFT, che sono alternative più sostenibili ed economiche.

Questa necessità ha spinto Ethereum ad adeguarsi ai tempi e allargare il suo bacino di utenza con il passaggio dal Proof-to-Work, a cui restano invece saldamente ancorati i Bitcoin, al più sostenibile ed economico Proof of Stake.

Un paragone semplice e chiaro delle differenze tra Proof-of-Work (PoW) e Proof-of-Stake (PoS) è offerto dal video YouTube realizzato da Crypto Ita, che qui sotto vi proponiamo:

  

Un approfondimento terminologico: che cosa sono Ethereum ed Ethereum 2.0

Per quanto riguarda la terminologia, mettendo per un secondo da parte i Bitcoin, si distingue adesso un Ethereum, basata sul Proof-of-Work, da un Ethereum 2.0, cioè Blockchain e criptovaluta basate sul Proof-of-Stake.

Diciamo che tale distinzione, che non esiste in pratica, è confinata al mero ambito terminologico ed destinata a scomparire una volta che la fusione (merge) sarà completa. Cioè, non esisterà mai nessun Ethereum 2.0 perché la Blockchain Ethereum semplicemente migrerà di sana pianta al nuovo protocollo, ma esisterà una sola criptovaluta nativa (ETH) e una sola Blockchain che utilizzerà il PoS come protocollo e non più il PoW.

In pratica, Ethereum 2.0 è solo un termine con cui si indica una fase intermedia, quella attuale, quando la migrazione dal PoW al PoS non è ancora completa e siamo in via di transizione.

Previsioni di prezzo: con il passaggio al PoS Ethereum raggiungerà i Bitcoin sui mercati?

Il passaggio di Ethereum al PoS potrebbe finalmente segnare il rialzo tanto aspettato per la criptovaluta ETH di cui si spera il valore di mercato possa presto eguagliare quello dei Bitcoin.

Per quanto riguarda la tempistica del passaggio al PoS, tecnicamente chiamato “merge”, questo avverrà entro la fine del secondo trimestre del 2022, cioè entro luglio.

Qualche settimana fa è infatti stato completato il test pubblico per la migrazione al PoS, che ha dato esito positivo e quindi Ethereum ha annunciato che tutto è pronto per abbandonare l’era del Proof-of-Work quest’anno.

Con il passaggio al PoS vorrà dire che la coniazione di nuovi token ETH e in genere di tutte le criptovalute operanti sulla Blockchain non avverrà più con il mining e non richiederà più hardware potenti, con un risparmio notevole sulle gas fee che rappresentano una limitazione enorme per le applicazioni che al momento vi girano sopra.

Il passaggio al PoW potrebbe davvero portare Ethereum a non avere più rivali facendo schizzare il valore di mercato della criptovaluta nativa ETH. Perché questo darebbe all Blockchain la possibilità di scavalcare i competitor più economici e riottenere il predominio assoluto del mercato Blockchain.

Quando il passaggio al PoS di Ethereum darà inizio al trend rialzista per la criptovaluta?

Per quanto riguarda le previsioni di prezzo, quanti sperano che Ethereum possa presto raggiungere i Bitcoin in vetta alle criptovalute con la maggiore capitalizzazione di mercato dovranno forse aspettare un po’ di tempo.

Secondo molti analisti infatti il passaggio al PoS farà vedere i suoi effetti benefici solo sul lungo periodo, poiché al momento l’esplosione è minata proprio dalle tante Blockchain quali Solana o Binance che hanno di fatto rubato ad Ethereum una grossa fetta di mercato.

Si pensi agli NFT dove Ethereum che per molto tempo ha avuto il predominio assoluto e che ora vedono aumentare l’attività di minting su piattaforme proprio come Binance che non hanno le dispendiose gas fee di Ethereum.

Per quanto riguarda i Bitcoin al momento un passaggio della Blockchain al Proof-of-Stake è escluso, anche perché i BTC come abbiamo detto hanno esigenze diverse e restano per ora ancorati in vista di altre necessità al Proof-to-Work.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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