Monete FIAT e criptovalute: chi contamina di più?

Negli ultimi due anni il tema della contaminazione ambientale provocato dalle criptovalute è all'ordine del giorno soprattutto da quando Bitcoin è esploso e..

Negli ultimi due anni il tema della contaminazione ambientale provocato dalle criptovalute è all’ordine del giorno soprattutto da quando Bitcoin è esploso e le sue miniere si sono spostate fuori dalla Cina, la preoccupazione per gli impatti che avrebbe generato è cresciuto.

Alcuni governi così come le organizzazioni umanitarie o dei grandi imprenditori si sono schierati contro Bitcoin e in particolare contro il suo protocollo Proof of Work (PoW). Le miniere di bitcoin soprattutto per come sono state concepite non lasciano spazio all’idea che ci possa essere una crescita sostenibile.

Questo perchè dal momento che aumenta da domanda del mercato di una moneta digitale, anche la produzione di questa e la validazione delle transazioni aumenterà, ma non bisogna fare i conti solo con Bitcoin poichè il problema della sostenibilità tocca molte monete digitali.

In parole povere il consumo di energia elettrica non è il solo fattore determinante. Dobbbiamo ricordarci che affinchè una criptovaluta esista è necessario l’uso di apparecchiature elettroniche e materie prime in generale. L’estrazione di queste e lo smaltimento delle componenti per esempio rientra nel ciclo della sostenibilità.

È vero che Bitcoin da solo contamina come nazioni intere ma se lo comparassimo al sistema delle monete FIAT quale tra i due genererebbe più impatto?

Quest’analisi non è semplice dal momento che occorre considerare moltissime variabili ma possiamo cercare di andarci molto vicino.

Monete FIAT e criptovalute: la crescita sostenibile

Per definire quali delle due monete ha un impatto minore sull’ambiente dobbiamo capire cosa significa crescita sostenibile. Parlando dell’Europa in particolare, possiamo basarci sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) che dovrebbero essere il punto di partenza di tutti i Paesi che fanno parte dell’UE e delle Nazioni Unite.

Secondo la definizione ufficiale gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono:

“Un invito all’azione di tutti i paesi – poveri, ricchi e a reddito medio – per promuovere la prosperità proteggendo il pianeta.

Riconoscono che la fine della povertà deve andare di pari passo con strategie che costruiscono la crescita economica e affrontano una serie di bisogni sociali tra cui istruzione, salute, protezione sociale e opportunità di lavoro, affrontando nel contempo il cambiamento climatico e la protezione dell’ambiente.

Più importanti che mai, gli obiettivi forniscono un quadro critico per la ripresa da COVID-19.”

Parlando di crescita sostenibile facciamo quindi riferimento ad un servizio che non impatti su Paesi terzi né a livello economico, né sociale né ambientale.

Monete FIAT e criptovalute: il ciclo di vita dei soldi

Che si tratti di monete digitali o di monete FIAT, il processo di produzione dei soldi è molto complesso così come il suo scambio. Le due differenze fondamentali tra le criptovalute ed i soldi comuni sono due:

1) La finanza decentralizzata che non implica alcun intermediario nel caso delle criptovalute e la finanza centralizzata nel secondo caso. Qui entrano in gioco nuove istituzioni come le banche, che validano le transazioni.

2) Le criptovalute non sono soldi tangibili mentre nel caso delle monete FIAT troviamo banconote e monete. Il processo di produzione di entrambe inizierà da un software ma solo nel secondo caso sarà necessario stampare e produrre monete tangibili.

Queste due differenze importanti fanno sì che la catena di produzione, distribuzione e trasferimento dei soldi sia totalmente distinta; solo quando effettuiamo transazioni online di monete FIAT ci avviciniamo molto allo scambio comune di criptovalute.

Monete FIAT e criptovalute: l’impatto delle monete fisiche

Con questa premessa se pensassimo quindi all’intero ciclo delle monete FIAT dovremmo considerare il loro impatto ambientale in tutti gli aspetti: la produzione del denaro fisico, il consumo di elettricità, di carta e di acqua delle banche, l’impronta di carbonio del mercato finanziario e il costo energetico delle transazioni.

Questo “calcolo energetico” dovrebbe comprendere anche fattori più piccoli che sommati a livello mondiale farebbero lievitare i nostri risultati. Questi sono per esempio l’impatto ambientale generato dalla somma dei dipendenti delle banche, il commercio marittimo ed aereo e le attrezzature interne alle banche stesse.

Un calcolo che si avvicina al nostro tema è stato effettuato da Galaxy Digital lo scorso anno: un team di ricercatori ha valutato l’impatto delle banche rispetto a quello dei bitcoin, nel loro boom. Ma quali variabili sono state prese in considerazione?

Lo studio si basa sul consumo energetico stimato dell’infrastruttura bancaria principale: la rete delle carte di debito e di credito, gli sportelli ATM, le filiali e i Data Center. I dati raccolti ovviamente non sono pubblici e molte banche si sono rifiutate di comunicare i loro dettagli.

I risultati dello studio sono quindi un’approssimazione del consumo delle 100 banche più grandi del mondo… tra poco li vedremo comparati con quelle delle criptovalute.

Monete FIAT e criptovalute: l’impatto delle monete digitali

Gli stessi indicatori sono stati utilizzati per misurare l’impatto energetico del Bitcoin, a cui non è stato sommato quello di nessuna delle altre criptovalute. Nuovamente i dati sono delle stime dal momento che secondo i calcoli di alcuni ricercatori i consumi annuali della produzione e scambio di bitcoin è molto più alta di quella dichiarata ufficialmente.

Bitcoin è stata la criptovaluta di riferimento perchè è la più antica e quella che genera un impatto maggiore. Calcolare il valore esatto del consumo di Bitcoin è davvero complicato dal momento che bisognerebbe calcolare il consumo energetico di ogni minatore di bitcoin del mondo.

Sappiamo inoltre che il consumo energetico di per sè non è un valore negativo perchè potrebbe essere molto alto ma attingere al 100% da fonti di energia rinnovabile, il che avrebbe quasi un impatto ambientale uguale a zero.

Attualmente non esiste nessuno studio che abbia verificato la percentuale totale di energia rinnovabile o non rinnovabile utilizzata sia dalle banche che dalle criptovalute.

Monete FIAT e criptovalute: lo studio di Galaxy Digital

Sebbene lo studio di Galaxy Digital presenti molte lacune si può affermare che nell’ultimo anno è stato uno dei più emblematici per mostrare una panoramica degli impatti di Bitcoin rispetto al sistema finanziare tradizionale. La domanda di ricerca è fondamentale:

Se è vero che i Bitcoin stanno avendo un grande impatto ecologico, chi mai ha stimato questo stesso impatto delle banche e delle istituzioni finanziarie?

Senza questa comparazione non potremmo mai giudicare il sistema Bitcoin dal punto di vista della contaminazione energetica che genera. Infatti come scrivono gli autori nel loro studio: “Il consumo di energia di Bitcoin è diventato un facile bersaglio di critiche. Ma questa critica solleva la domanda: Bitcoin usa “a molta” energia rispetto a cosa?”

Questo studio si è posto come obiettivo la comparazione di due mondi paralleli, e uno degli errori più comuni in questo caso è di scegliere indicatori non inter-relazionabili. Infatti definire l’utilità del sistema bancario in base al suo consumo di energia è riduttivo perchè si trascurerebbero i vantaggi del trasferimento di grandi quantità di denaro.

Nonostante possa sembrare pratico confrontare il sistema bancario e Bitcoin sul numero di transazioni che elaborano, i due hanno proprietà di ridimensionamento molto diverse tra loro. Il sistema bancario si adatta al conteggio delle transazioni, richiedendo un’infrastruttura aggiuntiva man mano che cresce. Nel frattempo, il consumo di energia di Bitcoin non aumenta in base al conteggio delle transazioni, ma in base all’economia della rete.

Monete FIAT e criptovalute: le prospettive di Bitcoin

Sempre secondo Galaxy Digital, gli scenari del sistema Bitcoin presentano tre caratteristiche:

1. Bitcoin non fa parte dell’economia globale. Questa definizione implica che anche il minimo consumo di questa criptovaluta non sia accettato e soprattutto che i bitcoin attualmente dovrebbero essere considerati come “una scialuppa di salvataggio” invece di un investimento per guadagnare di più.

2. Bitcoin funzionerà in parallelo con l’attuale sistema finanziario (simile all’oro). Il gruppo di ricerca ritiene che il consumo di energia di Bitcoin sia giustificato solo nel caso che i mercati e la regolamentazione contribuiscano a determinarne il livello appropriato. 

3. Bitcoin sarà uno standard monetario globale.L’impatto energetico di Bitcoin verrà dettato dalla domanda del mercato e nonostante il numero di monete digitali in circolazione sia limitato, le transazioni continueranno ad essere una fonte di contaminazione.

Monete FIAT e criptovalute: i risultati e le prospettive future

Secondo i risultati dello studio di Galaxy Digital, il sistema bancario internazionale consuma più del doppio di Bitcoin. Stiamo parlando dell’approssimazione delle cento banche più grandi del mondo contro una sola criptovaluta. Sommando tutte le criptovalute che esistono ovviamente i risultati sarebbero opporti.

Hass McCook, è un altro ricercatore che si occupa di comparare il sistema finanziario delle monete FIAt rispetto alle criptovalute e secondo lui, Bitcoin emette meno del 5% delle emissioni di gas serra del sistema finanziero mondiale.

“Sebbene i confronti non siano simili e con solo Bitcoin che ha un ambito definito al 100% per questo esercizio, possiamo dire che, come minimo, Bitcoin consuma/emette meno della metà di ciò che fa l’industria mineraria dell’oro e meno di un quinto di quello che fanno le filiali bancarie e gli sportelli automatici.”

La prospettiva più probabile del futuro è che tutto diventerà virtuale. In altri Paesi come gli Stati Uniti già adesso la maggior parte delle persone paga qualsiasi cosa con una carta e usa al minimo il denaro in contanti. Le criptovalute sono l’estremo del sistema attuale ma non si allontanano molto dalle realtà che viviamo ogni giorno.

Quello che manca attualmente è una solida regolamentazione e una maggiore sicurezza e protezione contro le truffe e l’uso inappropriato delle criptovalute per i mercati illegali.

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