NFT & Criptovalute: Facebook dice no! Come sarà il metaverso

Zuckerberg dice addio a criptovalute, NFT e Blockchain! Come sarà allora il nuovo Metaverso Facebook?

Nel 2019 aveva fatto molto clamore la decisione di Mark Zuckerberg di avvicinarsi al mondo Blockchain e creare una criptovaluta, che secondo alcuni sarebbe stato l’investimento del secolo viste le sue solide basi.

I piani però sono andati in fumo quando Facebook, che si è trasformata in “Meta”, quest’anno ha scelto di chiudere definitivamente con le criptovalute annunciando peraltro che il suo metaverso, cioè la sua realtà virtuale, non avrebbe avuto nulla a che fare con Blockchain ed NFT.

Meta Platforma Inc, cioè l’ex-Facebook, ha venduto per circa 2000 milioni di dollari la sua partecipazione nella società DIEM alla Silvergate Capital, cioè alla stessa azienda con cui a maggio 2021 aveva stretto una partnership, perché questa fosse l’emittente esclusiva della stablecoin DIEM USD.  

Con la vendita di DIEM, Facebook chiude per ora definitivamente con il mondo Blockchain, additando la paura di spingersi dentro questi asset alle ostilità mostrate verso questo progetto da Washington e dalle varie istituzioni estere, che promettevano muro contro di esso.

La cosa singolare è che Facebook, ora Meta, dice addio al mondo crypto proprio quando il presidente statunitense Joe Biden firma un ordine esecutivo per gettare le possibili future basi per una regolamentazione delle criptovalute, che potrebbe far esplodere i mercati.

L’addio di Zuckerberg alla Blockchain ha poi delle conseguenze anche per il tanto atteso metaverso di Facebook, che quindi non sarà un metaverso crittografico e nulla avrà a che fare con criptovalute ed NFT.

Un aggiornamento su quello che si conosce finora del Metaverso a marchio Facebook (Meta) è riassunto nel video YouTube di CNET:

  

Nel 2019 Facebook annuncia la sua criptovaluta LIBDRA/DIEM. Nel 2022 abbandona il progetto. Cosa è cambiato da allora?

Prima di capire a cosa è dovuto l’addio alle criptovalute di Zuckerberg e le implicazioni di questo per la costruzione del suo metaverso, facciamo un po’ di storia e torniamo indietro di qualche anno, quando Facebook annunciò che avrebbe creato la sua criptovaluta.

La notizia della nascita della criptovaluta a marchio Facebook fu diffusa nel non tanto lontano 2019 con la costituzione del progetto che allora si chiamava Libra.

Per capire la portata di questa manovra, la Libra Association era controllata da Facebook, ma in collaborazione con partnership importanti del calibro di Visa e PayPal, allo scopo di creare una rete di pagamenti istantanei globale, disponibile anche alle persone che non hanno un conto in una banca tradizionale.

La società da un punto di vista tecnico era indipendente da Facebook, che fungeva da membro del consiglio di amministrazione. In questo ampio progetto poi Facebook avrebbe costruito separatamente la sua criptovaluta: CALIBRA.

Immediatamente però ci fu l’opposizione degli organi istituzionali, il primo in assoluto a criticarlo fu Bruno Le Maire, il ministro delle finanze francese, preoccupato dell’eventuale utilizzo della criptovaluta per il riciclaggio, vista la portata economica del progetto e i precedenti di Facebook coinvolta in scandali come quello della Cambridge Analytica.

Il progetto Libra fu così rimodellato e si trasformò in DIEM senza puntare più sulla creazione di una criptovaluta classica, ma sulla nascita di una stablecoin, cioè sempre una criptovaluta ma il cui prezzo sarebbe stato ancorato al dollaro. Le stablecoin, di cui è esempio famoso Tether, sono infatti valute digitali, ma ancorate ad un asset tradizionale di mercato, quale può essere quello di una valuta in corso legale.

Anche questi sforzi fallirono e l’epilogo è quello che si conosce, cioè a gennaio 2022 Facebook, divenuta Meta, ha venduto per 200 milioni di dollari DIEM e ha dato l’addio alla tecnologia Blockchain, criptovalute ed NFT per il metaverso.

Perché Facebook (Meta) ha detto addio ad NFT e criptovalute?

L’addio al progetto DIEM non è stato senza tensioni di sorta per i personaggi coinvolti, con il personale avvisato della chiusura solo una settimana prima. Negli ultimi mesi di vita DIEM ha visto anche dimettersi i leader dell’azienda tra cui i co-fondatori Kevin Weil e David Marcus.

Le ostilità di Washington all’ingresso di Facebook nel mondo delle criptovalute è dovuto ai precedenti della società, a partire dal 2016 quando fu accusata di essere stata utilizzata è sfruttata dalle spie russe. Ancora, nel 2018 ci fu il noto scandalo che coinvolse Facebook e la Cambridge Analytica, accusata quest’ultima di abusare dei dati personali degli utenti iscritti al social network. Facebook del resto è sempre stato sotto l’occhio del ciclone proprio per l’accusa di raccogliere troppi dati in merito agli utenti iscritti, ma in ultimo un’accusa arriva in collegamento alla pandemia.

La società di Zuckerberg è stata accusata di aver ospitato e dato troppo spazio ai gruppi novax, contribuendo di fatto a diffondere l’ostilità verso i vaccini per contrastare l’epidemia di Covid-19.

Tuttavia, stando alle indiscrezioni di testate famose, come il Washington Post, ad accelerare il fallimento del progetto DIEM non sarebbe stato solo l’ostacolo Washington, ma anche una serie di problemi interni alla società stessa, tra i quali una contrapposizione nella visione globale tra l’ex vicepresidente di Facebook David Marcus e il suo CEO Mark Zuckerberg, dai quali però non provengono dichiarazioni dirette in merito.

Il metaverso di Facebook non avrà nulla a che fare con Blockchain, criptovalute ed NFT. Come sarà fatto?

Per comprendere quali conseguenze questo allontanamento della società Meta dalla tecnologia Blockchain avrà sul futuro metaverso Facebook dobbiamo prima di tutto capire che differenza c’è tra un generico metaverso ed un metaverso crittografico.

Attenendoci al significato generico del termine “metaverso”, esso indica una realtà virtuale. Un metaverso crittografico è una realtà virtuale ma che opera su una Blockchain, la quale a sua volta si può paragonare ad un grande archivio digitale.

Ora, la Blockchain è la stessa tecnologia che utilizzano criptovalute ed NFT, quindi quando si crea un’applicazione, come un metaverso, che gira su Blockchain questa viene automaticamente inserita in un ecosistema economico prestabilito, che è quello delle criptovalute e che esiste a prescindere dalla realtà virtuale ristretta.

Spieghiamo il tutto in modo più semplice con un esempio pratico: se immaginiamo un mondo virtuale, cioè un metaverso in cui vivere e giocare, quale quello di Fortnite, quando si ricevono premi, si acquistano oggetti, si usa una moneta di gioco o si compra una risorsa digitale, tutto questo esiste solo in quello specifico metaverso e non vi è traccia di esso al di fuori, quando spegnete la console.

Ma un metaverso crittografico utilizza per le transazioni criptovalute che operano sulla sua stessa Blockchain e che, anche usciti dal gioco, continuano ad avere valore. Le criptovalute che usate su metaversi crittografici come The Sandbox o Decentraland sono valute digitali che al pari dei Bitcoin sono listate sui principali exchange e che si possono anche vendere per euro o dollari.

Ancora, le risorse digitali che vedete in un metaverso crittografico, come gli avatar, sono NFT e anche loro operano su Blockchain ed esistono fuori del metaverso in senso stretto.

Facciamo ancora un esempio pratico: gli avatar e gli oggetti del metaverso crittografico The Sandbox sono NFT, che si possono acquistare e mettere in vendita anche sulle principali piattaforme di scambio come OpensSea e poi inserire nel metaverso.

A tutto questo ecosistema il metaverso di Facebook sarà estraneo, con evidenti limitazioni, insomma sarà l’ennesimo sistema chiuso in se stesso.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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