Shiba Inu come Terra Luna? Il fondatore lascia il progetto

Il fondatore di Shiba Inu sparisce nel nulla e abbandona il progetto. Sono in molti a temere che la criptovaluta possa subire sorti analoghe a Terra Luna.

Shiba Inu torna a far parlare di sé e questa volta non per il suo comportamento sui mercati, ma per una strana vicenda che riguarda il suo fondatore, noto con lo pseudonimo Ryoshi, che è praticamente scomparso dal web.

Qualsiasi cosa riguardasse il personaggio, dai suoi account social, i vecchi tweet, il suo blog, etc. è stato cancellato e ormai Internet non ha più traccia di lui.

La cosa getta preoccupazione nella cryptosfera, spaventata anche che Shiba Inu possa subire le stesse sorti di Terra Luna e UST. 

Anche perché il progetto Shiba Inu si era di recente allargato con la nascita di una serie di servizi aggiuntivi, tra cui altre due criptovalute (BONE e LEASH), e dovrebbe essere prossimo il lancio di SHIB, il metaverso che ha già raccolto una buona parte di investimenti.

Il metaverso dovrebbe nascere insieme a Shibarium una nuova rete, che sul modello di Polygon dovrebbe essere una sidechain di Ethereum e creare un ecosistema autonomo per il metaverso. Ancora, su Medium il team di sviluppo ha annunciato la nascita di uno stablecoin algoritmico, ancorato al dollaro, dove 1 token dovrebbe valere 0,01 $. Quindi un ancoraggio di tipo diverso da UST perché non ricalca un rapporto di 1:1 con il dollaro.

Dov’è finito Ryoshi, il fondatore di Shiba Inu?

Il fondatore di Shiba Inu, Ryoshi ha rimosso ogni tipo di tweet e blog di cui era protagonista e persino gli account social sono stati chiusi e la sua biografia cancellata.

In realtà Ryoshi un po’ di tempo fa sul suo blog, ora chiuso, aveva già alluso ad una sua possibile uscita dal progetto con un post allora criptico, ma adesso più facile da spiegare, in cui diceva di non essere importante e che un giorno se ne sarebbe andato senza avvisare.

Effettivamente senza alcun preavviso è sparito e non ha neanche torto sulla sua importanza parziale per il progetto. Perché se perdere un fondatore è sempre destabilizzante per una criptovaluta c’è da dire che la caratteristica dell’intero ecosistema Shiba Inu e della tecnologia blockchain in genere è la decentralizzazione massima, dove una piattaforma appartiene agli utenti che partecipano alla rete e che possono far continuare a vivere il progetto anche senza il suo fondatore originale.

Shiba Inu subirà sorti analoghe a Terra Luna?

Nel caso specifico di Shiba Inu c’è una cosa che però spaventa e cioè la tempistica della scomparsa del suo fondatore, quando il bear market attraversa gli asset crittografici. Sulle criptovalute si sono abbattuti come una scure due fattori importanti: da un lato la Fed statunitense che sul modello delle altre banche centrali ha aumentato di 50 punti base i tassi d’interesse. Dall’altro il disastro di Terra Luna e del suo capitale complessivo di 60 miliardi, che ha causato ripercussioni a catena su tutti gli altri asset crittografici.

Si teme che la scomparsa di Ryoshi possa portare Shiba Inu alle stesse disastrose sorti del progetto Terra e cioè che chiuda i battenti.

Secondo una parte dei crypto esperti c’è un aspetto che renderebbe Terra Luna e Shiba Inu simili e cioè quella di non essere progetti sorretti da un ecosistema solido di partenza. Shiba Inu è infatti un meme coin nato per gioco e solo dopo un inaspettato successo si è cercato di costruirvi attorno un vero ecosistema.

Shiba Inu e il progetto dello stablecoin algoritmico SHIB, simile a TerraUSD (UST). C’è da temere?

Quello che spaventa spinge molti a paventare il crollo di Shiba Inu è che proprio di recente il team di sviluppo nella persona di Shytoshi Kusama ha annunciato che anche la criptovaluta avrebbe avuto il suo stablecoin e che questo sarà del modello di quello della Terraform Labs, cioè uno stablecoin algoritmico dove l’ancoraggio è al dollaro, ma la riserva è garantita in criptovalute Shiba Inu.

C’è però una cosa su cui lo stablecoin TerraUSD (UST) differisce completamente dallo stablecoin di Shiba Inu, e cioè che quest’ultimo sarà ancorato al dollaro, ma non in un rapporto di 1:1 come UST. Se 1 UST era progettato al fine di valere 1 $, 1 token di questa moneta avrà valore di 0,01 $. Cioè 1 token ha il valore di un centesimo di dollaro, questa scelta è stata spiegata nel tentativo di creare qualcosa di meno rischioso di UST, che dovrebbe rendere lo stablecoin maggiormente stabile e più facile da mantenere ancorato.

Gli ultimi aggiornamenti sullo stablecoin di Shiba Inu sono comunque posteriore di qualche giorno al crollo di UST: lo stablecoin della Terraform Labs ha perso l’ancoraggio il 9 maggio e gli ultimi aggiornamenti sullo stablecoin algoritmico SHIB sono datati 11 maggio e fanno riferimento proprio al crack di Terra.

Il tracollo di Terra ha trascinato con sé praticamente quasi tutte le altre valute digitali simili, ma Kusama sostiene che proprio l’ancoraggio con rapporto 1:0,01 dovrebbe proteggere lo stablecoin.

Sempre da Kusama sono arrivate, dopo la scomparsa di Ryoshi, a garanzie che il progetto Shiba Inu nel complesso andrà secondo i piani.

In ogni caso, al momento non esiste nessuno stablecoin ancora collegato a Shiba Inu, quindi un paragone tra l’abbandono del fondatore e quanto accaduto alla Terraform Labs è poco calzante.

Cosa sta accadendo al prezzo di Shiba Inu?

La sparizione del fondatore di Shiba Inu è avvenuta il 29 maggio, dopo allora si è ridotto notevolmente il volume del “burn rate” della criptovaluta, cioè il numero di token bruciati, che è calato del 64,2% in 24 ore, poi ripresosi con un incremento del 44% nell’ultima giornata.

Intanto, al fine di portare la criptovaluta verso un rialzo ci sarebbe dovuta essere una diminuzione nel numero di token coniati, che pure trova difficoltà a concretizzarsi.

1 token Shiba Inu vale al momento 0,000011 $, mantenendosi molto al di sotto del suo prezzo massimo di 0,00008845 $, registrato il 28 ottobre 2021. Secondo CoinMarketCap rimane comunque al sedicesimo posto tra le criptovalute come capitalizzazione di mercato, che è di oltre 6 miliardi di dollari.

Ricordiamo che è attiva la piattaforma $SHIB Burn dove, al fine di ridurre l’offerta circolante di token a far salire il prezzo della criptovaluta, è possibile bruciare i propri token ed in cambio ottenere una rendita passiva.

Con il “burn” di un token la criptovaluta viene distrutta per sempre e inviata ad uno speciale indirizzo di “burning”, in modo che si riduca l’offerta di monete circolanti, il che può in alcuni casi portare ad un rialzo di prezzo dell’asset. Il portale per il burning dei token SHIB è stato creato proprio per aumentare quest’attività e spingere i possessori della criptovaluta a sbarazzarsene volontariamente in cambio di un reddito passivo e così diminuire la fornitura di token in circolazione. Anche se non c’è garanzia che questo meccanismo porti in via matematica ad un rialzo di prezzo.

Che fine fa il metaverso Shiba Inu?

Stando alle rassicurazioni di Kusama, sviluppatore principale di Shiba Inu, tutti i progetti collegati alla criptovaluta dovrebbero procedere secondo i piani, dallo stablecoin algoritmico al metaverso.

SHIB: The Metaverse nel complesso dovrebbe essere formato da 100.595 LAND NFT, cioè appezzamenti di terreno.

Il prezzo di partenza delle risorse è di 0,2 ETH, solo per gli utenti che acquistano durante le prime fasi di vendita già in atto al momento.

Per quanto riguarda la piattaforma blockchain il minting degli NFT delle LAND avverrà su Ethereum, ma il metaverso dovrebbe avere la sua piattaforma propria Shibarium. Shibarium è progettata per essere compatibile e fungere da Layer 2 per Ethereum. Dovrebbe essere, stando a quanto anticipato dagli sviluppatori, una rete costruita sul modello di Polygon, cioè una nuova sidechain di Ethereum.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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