Terra (Luna): Celsius Network tra i responsabili del crollo!

Terra 2.0 è online con una nuova versione della criptovaluta Terra (Luna). Si fa più fitto poi il mistero sul crollo e appare il nome dell’azienda Celsius.

Dopo essere stato rinviata di un giorno, sabato 28 maggio 2022 è stata attivata la Blockchain Terra 2.0, cioè la nuova piattaforma a cui spetta l’arduo compito di a salvare la criptovaluta Terra (Luna).

Le vicende che hanno coinvolto la Terraform Labs ed il suo amministratore delegato Do Kwon hanno tenuto i crypto appassionati con il fiato sospeso in questi ultimi giorni. 

Riassumendo brevemente, Terra era il progetto di una piattaforma collegata alla nascita di uno stablecoin algoritmico TerraUSD (UST) e una criptovaluta Luna. L’equilibrio tra le sue monete digitali serviva a garantire che UST mantenesse il suo ancoraggio al Dollaro, cioè si mantenesse sul valore quanto più vicino possibile di 1 Dollaro ad unità. 

Il progetto vantava un capitale di mercato complessivo che si aggirava sui 60 miliardi di dollari e che si è polverizzato in poche ore, quando per motivazioni ancora in parte oscure gli investitori hanno iniziato a ritirare i loro investimenti.

Entrambe le monete digitali sono crollate vicino allo zero e il CEO Do Kwon, per altro accusato da una parte dei crypto esperti di aver orchestrato il tutto, ha proposto come tentativo dapprima un hard fork, progetto poi trasformato nella creazione di una Blockchain ex-novo su cui peró opera solo la criptovaluta Terra (Luna), con lo stablecoin UST abbandonato al suo triste destino sulla vecchia piattaforma Terra Classic.

Mentre Terra 2.0 vede la luce arrivano importanti rivelazioni sulle cause del crollo della prima piattaforma, in cui un parte l’avrebbe giocata la società Celsius Network che avrebbe ritirato circa mezzo miliardo di dollari depositati su Anchor Protocol in sole 24 ore.

Analisi di mercato della nuova Terra (Luna) la criptovaluta di Terra 2.0

Terraform Labs ha ufficialmente lanciato la nuova Blockchain Terra 2.0 il 28 maggio, dopo solo poche ore dal lancio la versione 2 di Terra (LUNA), che alcuni exchange hanno siglato come LUNA2, sembra già avvolta da un marcato trend ribassista.

I nuovi token, che saranno distribuiti anche ai vecchi proprietari di UST e Terra (LUNA) originale, già dopo dieci minuti dal lancio della piattaforma erano disponibili per il trading sull’exchange ByBit, ora la criptovaluta è in listing anche su Kucoin, Kraken, MEXC, OKK, Bitrue e BingX.

Nella giornata del 28 maggio la nuova versione di Terra (Luna) ha toccato il picco di 19,54 dollari ad unità. Un momento di gioia breve perché stando ai dati di CoinMarketCap in data 29 maggio il valore di un token di questa valuta digitale è già sceso a 5,66 dollari.

Ricordiamo che il prezzo più alto mai registrato per la criptovaluta originale Terra (Luna), operante sulla prima Blockchain, era di ben 119,18 dollari ad unità registrati il 5 aprile 2022, valore che si è polverizzato dopo il crollo.

Andamento di prezzo di LUNC e USTC di Terra Classic

Se Terra 2.0 è attiva, dove esiste solo la criptovaluta Terra (Luna), la vecchia piattaforma esiste ancora e si chiama Terra Classic. Su di lei operano lo stablecoin TerraUSD (UST), ribattezzato in “TerraClassicUSD” (USTC), e la vecchia Terra (Luna), rinominata in “LUNC”.

LUNC mantiene quello che era il valore di mercato di Terra (LUNA) dopo il crollo e prima che fosse creata la seconda Blockchain. In data 29 maggio seguendo sempre CoinMarketCap 1 LUNC vale 0,00008 dollari. 

Per quanto riguarda lo stablecoin USTC questo è disancorato dal dollaro ormai dal 9 maggio (de-pegged) e in data odierna ha un prezzo di mercato di 0,02 dollari ad unità.

La Terraform Labs non sembra intenzionata a proseguire nel progetto dello stablecoin algoritmico che non è stato importato sulla nuova piattaforma Terra 2.0.

Come sono stati distribuiti i nuovi token della criptovaluta Terra (Luna)

Abbiamo detto che sulla nuova Blockchain Terra 2.0 opera una criptovaluta omonima a quella della vecchia Blockchain, cioè LUNA.

I token della neonata criptovaluta sono assegnati con un airdrop anche ai proprietari dello stablecoin UST e della vecchia Terra (Luna), ma non per forza secondo un rapporto di 1:1. Non tutti infatti riceveranno 1 token dei nuovi LUNA per ogni token della vecchia criptovaluta posseduto.

L’allocation, cioè la distribuzione dei token, farà infatti una grande differenza tra chi ha acquistato Terra (Luna) prima o dopo l’attacco del 27 maggio, cioè prima o dopo il crollo della moneta sui mercati.

I titolari di TerraLuna e UST che possedevano le criptovalute prima di questa data riceveranno 1 token LUNA per ogni token posseduto dell’omonima criptovaluta e 0,033 LUNA per ogni UST posseduto.

Chi ha invece acquistato le criptovalute a ribasso, cioè dopo che il prezzo è colato a picco, riceverà 0,0000015 LUNA per ogni vecchia criptovaluta posseduta e 0,013 LUNA per ogni token UST.

Chi ha causato il crollo di Terra (Luna)? Ecco le varie teorie

Per quanto riguarda la causa del fallimento del primo progetto Terra, si indaga ancora sui responsabili. Sostanzialmente si può dire che a causare il tutto è stato il protocollo Anchor. Terraform Labs offriva infatti ai possessori delle sue criptovaluta la possibilità di uno staking con interessi annui particolarmente redditizi che arrivavano fino al 20%. Il risultato è che gran parte dei capitali di mercato si sono riversati proprio sulla piattaforma. Ovvero, la gente acquistava Terra (Luna) e UST quasi solo al fine di depositarli sulla stessa piattaforma. 

All’improvviso gli investitori hanno cominciato a ritirare in modo massiccio tutti gli investimenti, creando una reazione a catena che ha portato prima lo stablecoin UST a perdere l’ancoraggio al Dollaro, con una lenta discesa iniziata il 9 maggio, cioè a scendere sotto il valore di 1 $ a unità, e poi anche al crollo di Terra (Luna).

Se il CEO della società Do Kwon subito dopo il tutto rilasciava dichiarazioni in cui parlava di complotto per distruggere il progetto, dal Sud Corea arrivavano invece documenti in cui risultava che lo stesso amministratore delegato avrebbe liquidato le sedi locali pochi giorni prima del crollo. 

Do Kwon si è sempre difeso dicendo che il tutto era una semplice coincidenza, ma in molti continuano a puntare il dito su un presunto coinvolgimento dei vertici di Terraform Labs nella caduta dell’ecosistema. Si ipotizza che il CEO sapesse del ritiro degli investimenti e del conseguente crollo delle criptovalute e perciò avrebbe liquidato le sedi in Sud Corea. Sulla situazione comunque stanno investigando anche le autorità sudcoreane a quanto riportano i giornali locali, visto l’effetto a catena che la caduta di Terra ha causato sui mercati degli asset crittografici, Bitcoin compresi.

Celsius Network potrebbe essere uno dei principali responsabili del crollo di Terra (Luna) e UST

Gli ultimi aggiornamenti sulla situazione danno come uno dei principali responsabili della caduta di Terra (Luna) e UST Celsius Network, che è una società di prestiti in criptovalute.

Celsius aveva depositato su Anchor Protocol più di mezzo miliardo di dollari, ma sembra che abbia ritirato tutta la somma in circa 24 ore.

L’analisi condotta da due società di analisi Blockchain cioè The Block Research e Hoptrail dimostra che 261.000 ETH nell’arco degli ultimi cinque mesi, provenienti da indirizzo crittografici di wallet associati a Celsius, sono stati depositato su Anchor.

Il primo deposito di Celsius Network sarebbe iniziato il 19 dicembre scorso, mentre l’ultimo il 3 maggio 2022.

Il quasi totale dei fondi sarebbe però stato ritirato dalla piattaforma l’11 maggio, data in cui lo stablecoin era all’inizio della sua caduta libera. 

Celsius Network insomma sarebbe scappata a gambe levate ad inizio del crollo, aggravando però la situazione visto che la cifra investita nella piattaforma era gigantesca.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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