Terra Luna, solo bugie! Il lancio di Terra 2.0 era pilotato

Ancora bugie su Terra Luna da Terraform Labs e il suo CEO Do Kwon. Scoperti 5 portafogli ombra dove custodivano milioni di criptovalute in gran segreto.

Quando si analizza una criptovaluta una cosa da tenere sempre sotto controllo non è solo il volume complessivo della capitalizzazione di mercato, ma anche la sua distribuzione, cioè chi detiene davvero i token. Molto spesso a custodire gran parte della fornitura di monete è proprio la società di sviluppo o i vertici della stessa, il che crea un meccanismo falsato e dove viene meno la decentralizzazione.

Dopo le vicende molto note che sono definite come il “crollo di Terra Luna”, la Terraform Labs ha lanciato la sua seconda piattaforma blockchain Terra 2.0 garantendo che l’intera rete è decentralizzata al massimo e il team di sviluppo non possiede token nella nuova criptovaluta LUNA.

Tuttavia mentre il CEO di TFL, Do Know, diffondeva i suoi comunicati per rassicurare gli investitori sulla solidità di Terra 2.0 è entrato in scena FatManTerra un utente della community ancora anonimo, che probabilmente apparteneva al team, il quale sta smascherando con ogni mezzo le menzogne di Terraform Labs.

In ultimo, FatManTerra ha rivelato, prove alla mano, che Do Kwon e la TFL possiedono almeno 5 portafogli ombra su cui in gran segreto sono custoditi più di 42 milioni di nuovi token LUNA

Su questi wallet prima del lancio della nuova blockchain si trovavano le vecchia criptovaluta LUNA, ora ribattezzata LUNC, e lo stablecoin UST. 

Questi sono quelli che si definiscono token di governance, cioè per il meccanismo della DAO chi li possiede vota sulle decisione da prendere e in piattaforma.

Quando la community votò se lanciare o meno Terra 2.0 fu detto che solo gli utenti avrebbero votato la scelta all’insegna della decentralizzazione massima, tuttavia i con i 5 portafogli ombra TFL e Do Kwon, oltre ad aver ricevuto le nuove criptovalute LUNA con l’airdrop, hanno anche votato a favore della costruzione di Terra 2.0, facendo cadere il principio della decentralizzazione a cui tanto inneggiavano.

FatManTerra smaschera l’ennesima bugia di Do Kwon su Terra 2.0

Dopo che la prima Bbockchain di Terraform Labs è collassata si è scelto per il lancio di una nuova piattaforma chiamata Terra 2.0 su cui esiste una criptovaluta gemella e omonima a quella originale e chiamata anche lei LUNA. Sulla vecchia Blockchain, ora divenuta TerraClassic, continua ad esistere lo stablecoin UST e la vecchia criptovaluta Terra Luna ribattezza in LUNC.

A proposito dei nuovi token LUNA Do Kwon ha in più occasioni dichiarato che la TFL non possiede token della nuova criptovaluta di cui i soli proprietari sono gli utenti della piattaforma.

Tuttavia, dopo il de-peg di UST è apparso in rete un utente, noto con il nickname FatManTerra, il quale in possesso di informazioni specifiche e corredate da prove ha iniziato a smascherare e svelare le varie menzogne di Terra Labs.

FatManTerra ha in ultimo rivelato una serie di indirizzi crittografici collegati a cosiddetti portafogli ombra, dove segretamente Do Kwon e la Terraform Labs detengono più di 42 milioni di token LUNA, per un capitale che vale oltre 200 milioni di dollari. Si tratterebbe di un totale di 42,81 milioni di LUNA spalmati in 5 portafogli, tre controllati da TFL e due personalmente da Do Kwon.

Nello specifico:

I 5 portafogli ombra di TFL che contengono 42,81 milioni di token Terra Luna 

I cinque wallet attualmente contengono 42,81 milioni di token Terra Luna con alcune monete provenienti dall’airdrop, altre acquistate dopo la genesi.

Con l’airdrop sono stati distribuiti i nuovi token LUNA ai possessore della vecchia criptovaluta omonima, che girava sulla blockchain ora ribattezzata TerraClassic, e dello stablecoin TerraUSD (UST).

Do Kwon ha ricevuto i token durante l’airdrop perché sui portafogli ombra possedeva criptovalute della vecchia blockchain, criterio in base a cui sono state distribuite le nuove criptovalute.

E se questa è la prima menzogna, FatManTerra ha anche aggiunto che questi sono i 5 indirizzi wallet verificati, ma ce ne sono altri su cui TFL e Do Kwon continuano a detenere criptovalute in gran segreto.

Così Terraform Labs potrebbe aver pilotato il lancio della nuova blockchain Terra 2.0

La questione qui è spinosa poiché LUNA è anche il token di governance della piattaforma, cioè chi possiede la criptovaluta viene chiamato a votare sulle scelte che la blockchain deve prendere. Poiché molti token sono stati distribuiti nei wallet ombra con l’airdrop, questo vuol dire che TFL, detenendo anche la vecchia TerraLuna e UST, con questi wallet ha votato a favore del lancio della seconda blockchain Terra 2.0, manipolando di fatto l’intero progetto.

In pratica, TFL ha dichiarato che Terra 2.0 è passata perché gli utenti della piattaforma, chiamati a votare per la sua approvazione, hanno scelto di provare a salvare in questo modo il progetto. La proposta di una nuova blockchain veniva però da Terraform Labs la quale assicurava di non aver in alcun modo partecipato alla scelta. Ecco la seconda menzogna, poiché se TFL deteneva criptovalute LUNA o UST ha votato come tutti gli altri possessori, cioè ha votato a favore di quella che era una sua proposta.

Le Bugie di Do Kwon fanno crollare di nuovo la criptovaluta Terra Luna

Mentre viene smascherata l’ennesima bugia sul progetto Terra Luna, Dow Kwon, CEO di Terraform Labs per motivi ancora oscuri decide di rendere privato il suo profilo Twitter. Questi avvenimenti hanno ridotto ancor di più la fiducia, già scarsa, degli investitori verso Terra 2.0 e la criptovaluta LUNA in sole 24 ore ha perso quasi il 19% del suo valore. Al momento 1 Terra (LUNA) vale 3,50 $ a unità, seguendo CoinMarketCap.

Intanto Do Kwon si nasconde su Twitter e il profilo diventa privato

Sul perché il CEO di Terraform Labs, Do Kwon, abbia scelto di rendere il suo profilo Twitter visibile solo ad un numero ristretto di follower non ci sono spiegazioni ufficiali.

La motivazione più semplice è che Do Kwon abbia ormai una schiera di haters sul web da cui vuole nascondersi. Non dimentichiamo che in Corea del Sud la Terraform Labs è sotto indagine con svariate accuse tra cui quella di aver chiuso le sue sedi sul territorio sapendo del crollo del progetto.

Oltre al danno la beffa! Gli investitori di Terra Luna tassati del 30% in India

Intanto, gli effetti del crollo di Terra Luna con la sua capitalizzazione multimiliardaria andata in fumo continuano a farsi sentire in giro per il mondo.

In India la situazione è particolare poiché il governo applica una tassazione molto forte sulle criptovalute e quindi i possessori di LUNA, che hanno ricevuto le nuove criptovaluta con l’airdrop, potrebbero essere essere addirittura tassati del 30%, il che vorrebbe dire che sarebbe impossibile per loro recuperare anche una piccola parte delle perdite subite.

In India infatti dal 1 aprile è in vigore un nuovo regime fiscale per cui ogni trasferimento di denaro in criptovalute viene tassato al 30%, con aliquota fissa.

In questo sistema dovrebbero rientrare anche gli airdrop, cioè le distribuzioni di criptovalute secondo il modello scelto per i nuovi LUNA.

Secondo molti esperti di legge locali tali airdrop potrebbero essere interpretati come “entrate” e quindi tassati.

In questo caso particolare la legge è piuttosto vaga e si dovrà fare chiarezza se anche le criptovalute distribuite con questo sistema siano tassabili o meno.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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