Bond oggi: c’è fame di tagli 1.000. Novità e confronti

Debutta il Newlat Food, che svanisce nell’arco di pochi minuti. Paragone di yield fra gli altri italiani a piccolo lotto. Per chi fa trading da seguire l’inedito Belgio 0,65% al 2071. 

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Il mercato cerca disperatamente obbligazioni a piccolo taglio ma gli emittenti – condizionati da interessi di collocatori e vincoli di regolatori – stentano a seguire la richiesta. Ciò non esclude che alcune novità vadano in questa direzione, il che ci porta oggi a verificare la situazione di tale tipologia di bond, limitatamente a quelli in euro e non bancari.

Un esordio un po' strano  

In primo piano il debutto martedì del Newlat Food 2,625% Fb27 (Isin XS2289795465 – taglio 1.000 – tipologia senior - opzione call il 19/2/2024 a 101,313 e poi il 19/2/2025 a 100,656), quotato sul Mot. Il collocamento è finito nell’arco di pochissimo tempo, il che è abbastanza anomalo considerando l’importo globale di 200 milioni di euro.  La società, multi-brand nel settore agro-alimentare, ha precisato che le risorse derivanti dall’emissione verranno utilizzate per strategie di m&a nel campo “food & beverage”, sia in Italia sia all’estero. Una seconda stranezza sta nel fatto che ieri il titolo non ha scambiato, evidenziando un “book” completamente vuoto. C’è da sperare che la situazione evolva, poiché se anche un’altra emissione si arenasse nel deserto di Piazza Affari, il mercato perderebbe un’interessante occasione, sebbene dal rendimento modesto.

Non è uno zero ma poco più

Altro esordio quello di un governativo a 50 anni, che si inserisce nella lunga lista dei titoli di Stato a cedola zero o poco sopra. Nel caso specifico si tratta del Belgio 0,65% 22/6/2071 (Isin BE0000353624 – taglio 1.000 euro – rating AA), che sul Mot non fa ancora prezzo ma che viene già trattato in altre Borse europee. Con un prezzo sui 95,5-95,8, contro quello di collocamento a 98,304, assicura al momento un rendimento dello 0,75%. Non è però questo l’aspetto importante quanto l’altissimo ratio relativo alla “duration” (sensibilità ai tassi): si colloca sui 43. Ne consegue che – se adeguatamente supportato dal market maker, come sta succedendo all’estero – il titolo evidenzierà una volatilità estrema in presenza di tensioni o indiscrezioni sui tassi in area euro. Potrebbe quindi diventare un ottimo cavallo di battaglia per chi fa trading non troppo stretto.

Sopra 101. Li manterrà?

Il 2021 è finalmente propizio per l’Ivs 3% Ot2026 (Isin XS2049317808 – taglio 1.000 euro), in quanto dopo il superamento tanto atteso di quota 100 ha scavalcato anche 101. È il caso di verificare allora la situazione grafica di un titolo molto popolare nei portafogli italiani. L’analisi evidenzia una situazione di forza, con l’ipercomprato dell’Rsi a 72 e un posizionamento sui 101,3-101,5, poco sopra un’importante resistenza ormai divenuta supporto. Ci sono tuttavia ancora margini per un ulteriore “upside” verso i 104,5 di inizio 2020, ipotetico punto di arrivo che chiuderebbe definitivamente la fase ribassista da Covid.

Quale rende di più

L’analisi dell’Ivs impone un confronto di rendimenti fra gli altri “mini corporate” a taglio 1.000 italiani, una pattuglia sempre seguita dagli investitori. 

  • L’Alerion 3,125% Dic25 (Isin XS2083187059 - taglio 1.000) si colloca sui 2,2% di yield ai minimi dell’ultimo anno. Il dato si riferisce alla scadenza naturale ma è prevista una “call” anticipata (20/12/2022), rispetto alla quale il rendimento scende sull’1,6%.
  • Il Carraro 3,5% Gen25 (Isin XS1747134564 – taglio 1.000) si caratterizza per una situazione simile a quella dell’Alerion: a scadenza lo yield si situa circa al 2,9% ma c’è una “call” (31/1/2022) in confronto alla quale il rendimento scende al 2%.
  • L’Intek 4,5% Feb25 (Isin IT0005394884 – taglio 1.000) presenta una situazione più semplice, non essendo prevista una “call” anticipata. Il rendimento in corso sul 3,3% conferma una volta di più che si tratta del titolo a piccolo lotto a maggiore rimuneratività. Rispetto ai picchi di yield all’8% del primo effetto Covid la rincorsa delle quotazioni è stata continua, con un recupero dai minimi di 85 euro ai massimi in corso quasi a 104,5 euro.
  • Il Mittel 3,75% Lug23 (Isin IT0005257784 – taglio 1.000) non soffre di essere il più corto e garantisce ancora un 3,2%, senza rischio “call” contro l’oltre 5% del marzo 2020, sebbene confermi una certa volatilità, con frequenti mini spallate ribassiste che si confermano buone occasioni di entrata.