Bond oggi: “green” su emerging e Cina ora anche in Italia 

Con due nuovi Etf riferiti ai governativi emergenti e ai titoli di Stato di Pechino. Entrambi hanno come valuta di denominazione l’Usd. Rispondono a una precisa richiesta del mercato. 

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Se si facesse un’indagine fra gli operatori finanziari specializzati nell’obbligazionario in relazione alle aspettative sui trend futuri quasi certamente il responso vedrebbe ai primi posti emissioni “green” riferite ai mercati emergenti e ancor più all’universo cinese. Il matrimonio infatti fra il nuovo fortissimo sviluppo dei bond con la garanzia Esg e quelli “emerging” – fra i quali si inseriscono i governativi di Pechino - è in testa alle richieste, considerando le potenzialità di sviluppo su entrambi i fronti.

Ecco la risposta

Proprio nei giorni scorsi hanno debuttato su Borsa Italiana due nuovi Etf di Legal & General che soddisfano queste tipologie di investimento. 

Il primo è l’L&G Esg Emerging Government Usd 0-5 Years Etf Green Bond (Isin IE00BLRPQP15 – valuta di denominazione Usd – Ter 0,25% - a distribuzione di cedole con cadenza semestrale), relativo ai titoli di Stato ecosostenibili di Paesi emergenti ma con limite sulle scadenze da tre mesi fino a cinque anni. Coprono sia tassi fissi sia tassi variabili in Usd, scelta inevitabile perché finora la maggior parte delle emissioni di tale tipo sono espresse appunto nella divisa statunitense. Rispetto ai tradizionali Etf sui governativi, quest’alternativa permette di ottenere un’esposizione maggiore ai “green” bond e agli emittenti con punteggi Esg più elevati, pur mantenendo un profilo di rischio/rendimento simile agli indici tradizionali. La possibilità di accedere a tale comparto obbligazionario acquistando singole emissioni appare oggi ardua e lo sarà anche in futuro, per colpa peraltro dei tagli elevati, seppur le valutazioni ambientali miglioreranno l’affidabilità creditizia e ridurranno quindi i costi di finanziamento. Di qui l’interesse di molti Governi “emerging” di proporsi con bond Esg, benché le stesse agenzie di rating non sempre siano pronte a valutarne l’effettiva adeguatezza.

Il secondo è l’L&G Esg China Cny Bond (Isin IE00BLRPQL76 – valuta di denominazione Usd – Ter 0,30% - a distribuzione di cedole con cadenza semestrale), riferito a emissioni denominate in renminbi del Governo cinese e delle tre banche statali (China Development Bank, Agricultural Development Bank of China, Export-Import Bank of China). Le obbligazioni devono essere negoziabili sul mercato interbancario locale e avere una scadenza residua minima di un anno. Quelle delle tre banche sono limitate a un massimo del 20% sul patrimonio globale. La triangolazione Cny (valuta dei sottostanti), Usd (valuta di denominazione) e Eur (valuta di negoziazione) porta di fatto ad acquistare emissioni in renminbi, poiché il dollaro si elide nel passaggio.

Esg ormai a 360°

Titoli di Stato, corporate, high yield, con scadenze o corte (1-3 anni) o medie (3-5 anni) o lunghe, in euro oppure in dollari o anche in dollari con copertura del cambio e ora anche in renminbi, riferite a emittenti globali, europei, statunitensi, cinesi ed emergenti: la scelta riferita agli Etf “green” (con le diverse denominazioni che assumono) abbraccia tutte le diverse tipologie, con oltre 35 strumenti che soddisfano qualsiasi richiesta del mercato. Specializzarsi già solo in quest’ambito, considerando poi che circa due terzi sono ad accumulo e un terzo a distribuzione di cedole, rappresenta - nella fase in corso dei tassi - un’alternativa dinamica che può, con semplici trading, aumentare la redditività complessiva di un portafoglio specifico caratterizzato da una bassa rischiosità d'insieme. Il mercato se ne sta effettivamente accorgendo e gli scambi aumentano. In molti prevedono così che il 2021 sarà proprio il loro anno.