Bond oggi: occasioni qua e là, soprattutto per la liquidità

Calano gli scambi: arriva agosto! Opportunità per chi ha cash da investire. Intanto si monitorano le valute emergenti. Us Treasuries in appiattimento. 

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Giornate incerte per il mercato obbligazionario, che vede scambi meno attivi, complice l’atmosfera agostana. Ciò si riscontra sia fra i governativi sia per i corporate e i bancari, dove gli scambi sembrano concentrati soprattutto sulle scadenze corte. Ieri in evidenza per esempio – da questo punto di vista – il Mediobanca Nv20 Secondo Atto Tasso fisso 5% Subordinato Tier 2 (Isin IT0004645542 – taglio 1.000 euro - Mot), dallo yield (su base annua), alla quotazione del pomeriggio a 101,25, dello 0,74%, in netto miglioramento rispetto alle sedute immediatamente precedenti. Il mercato tenta di comprarlo a 101,2 ma un’eventuale discesa sotto 101 nell’immediato farebbe scattare un ottimo segnale di acquisto. 

Si compra il Thyssen 2025 e si vende il 2023

Un po’ di movimento sui Thyssen e in particolare sul 2,5% scadenza 2025 (Isin DE000A14J587 – taglio 1.000 euro – Mot e Tlx), che ritrova quota 95 dopo un po’ di debolezza nella prima parte di luglio. Il “book” molto completo si pone in realtà in acquisto sotto i 95 con volumi però contenuti. L’interesse si manifesta sull’onda delle notizie provenienti dalla Germania di un possibile abbandono da parte di Thyssen del settore siderurgico, con una sua vendita totale o parziale, sebbene circolino pure voci di un merger. Si vocifera perfino di un intervento dello Stato e ciò ripota carta sui bond Thyssen, società reduce fra l’altro dalla recente cessione della divisione ascensori a un consorzio anglo-americano, che a sua volta ha immediatamente fatto ricorso al mercato obbligazionario con nuove emissioni denominate Vertical HoldCo o Vertical MicCo destinate a un’operazione di buy a leva. Si tratta di bond ad alto taglio (100.000 in euro o 200.000 in dollari), negoziati a Francoforte. Torniamo sul 2025, di cui analizziamo il quadro sulle Borse più importanti. In Germania si sono visti andamenti piuttosto univoci con “bid” a 94,9 e “ask” a 95,2. Del tutto antitetico il movimento invece del Thyssen 1,875% scadenza 2023 (Isin DE000A2YN6V1 – taglio 1.000 euro), sceso in seduta sotto i 97 con “spread” molto contenuti: sembrerebbe quindi che il mercato stia passando dalla scadenza corta a quella più lunga. 

Rublo, che dolori!

La valuta russa ha registrato ieri nuove vendite e fra l’altro pesanti, atterrando sopra gli 85 contro euro. E’ possibile che si rivedano i minimi di marzo sugli 88 ma c’è chi prevede peggio. In questo contesto le emissioni nella divisa russa presentano tuttavia ulteriori aumenti delle quotazioni, complice la decisione della Banca centrale di Mosca di tagliare i tassi di ulteriori 25 pb con una discesa al 4,25%. Da seguire allora un titolo corto, quale l’Ifc 5,25% scadenza 2022 (Isin XS1796077789 – lotto 50.000 Rub). Molto bene lo spread contenutissimo, mentre la quotazione sui 102-5/102,6 comporta un rendimento a scadenza del 3,5%, giustificabile solo in presenza di un controtrend positivo della valuta sull’euro o per reinvestimenti di cedole versate da altri bond in Rub.

Quelli più scambiati

Ritorna sui minimi come contratti “daily” l’Autostrade 1,625% scadenza 2023 (Isin IT0005108490 – taglio 1.000 euro). Ciò non impedisce che si collochi al secondo posto nella classifica dei titoli più trattati sul Mot. Le variazioni di prezzo sono minime per l’Autostrade, dopo il balzo di mercoledì 15 luglio: ieri le quotazioni hanno segnalato un livello di perno sui 99,15 euro con piccoli spostamenti in percentuale. E’ probabile che sarà ormai questa la costante di un titolo che potrebbe trovare pace dopo mesi convulsi. Il rendimento netto che ne deriva dell’1,93% su una vita residua a tre anni può giustificarsi in termini di parcheggio di liquidità su un asset comunque non del tutto stabilizzato in termini né di volatilità né di rischiosità residua. 

Mentre il mercato sembra sempre attento alle inefficienze di prezzo che talvolta si registrano sul fronte degli zero coupon in lire turche, si segnala un potenziale risveglio di interesse per un titolo particolare, appartenente alla “vecchia” generazione delle super cedole tipiche in area Try nel corso del 2018. Ci riferiamo all’Ebrd 17% Dc21 Try (Isin XS1919332574 – taglio 10.000), che dopo il calo dai 105 di inizio giugno fino ai 97,7 di martedì è risalito a 100,4. L’ulteriore debolezza della divisa turca, ormai sugli 8,20, è però un forte freno per collocarsi su un’emissione così generosa. Le valutazioni sul Try sono ancora negative a causa dell’effetto congiunto fra inflazione e svalutazione della valuta, che non mostrano segnali di inversione, con probabili successivi scivoloni nelle prossime settimane. Agosto sarà probabilmente torrido per la moneta di Ankara e dintorni.

Attenzione ai Treasuries

Le anticipazioni di Jerome Powell, nella sua tradizionale conferenza stampa, di un Pil Usa in flessione record non ha spaventato Wall Street, mentre sta determinando movimenti sulla curva dei tassi Usa, con il trentennale sceso all’1,23%, in direzione verso i minimi di aprile. Movimenti simili per il decennale, atterrato invece sotto il gradino dello 0,6% su cui si era soffermato per lungo tempo. In parole semplici si sta determinando un nuovo appiattimento della curva, che smentisce le precedenti indicazioni inverse. In questo contesto e in presenza di un dollaro sugli 1,17 l’operatività sui titoli di Stato Usa diventa ancor più complessa, facendo temere che la forte correlazione fra Covid e “yield curve” possa determinare improvvisi scossoni impossibili da gestire. Per dirla alla maniera inglese “caution is required”, forse come mai fino ad ora.