Bond oggi: il risveglio degli Mps ha ragioni ben precise

Dopo una rilevante cessione di crediti deteriorati il mercato guarda a qualche forma di aggregazione. E le obbligazioni ne risentono positivamente, con quotazioni in rialzo specialmente per le Tier 2. 

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Visto in un’ottica di lungo periodo il movimento rialzista dell’azione Monte dei Paschi è poca cosa ma la performance su un mese risulta invece rilevante (+20%), così come quella a un anno (+46,3%) e nondimeno superiore rispetto alla media del settore bancario italiano. Cosa sta succedendo? In questi giorni è in corso un’operazione di cessione di crediti deteriorati, con un impatto che potrebbe essere significativo per alcuni “ratio” dell’istituto toscano. Dietro però c’è probabilmente ben altro. Si parla ancora una volta di aggregazioni, inevitabile nuovo atto di un risiko bancario italiano che sembra comunque volersi esprimere più a parole che nei fatti (almeno finora).

Uno solo a piccolo taglio

In campo obbligazionario dopo un progressivo rimborso di alcuni titoli tipicamente da “retail”, il mercato guarda con nuovo interesse alle emissioni Mps quotate sul secondario, sebbene in stragrande maggioranza a taglio 100.000. L’unica che si “salva” da questo punto di vista è la senior Tv Cap&Floor 26fb21 in Usd (Isin IT0005082265 – lotto 2.000), trattata sui 100, sebbene ieri sera in chiusura di seduta il book evidenziasse un “bid” a 100,12 e un “ask” a 101,2. Data la vita residua molto corta l’attenzione nei suoi confronti è comunque marginale. E le altre invece, ovvero le emissioni in euro? Pur caratterizzate da spread denaro-lettera nel complesso contenuti, sono penalizzate dal taglio elevato, il che non sta impedendo molti investitori di riprenderle in considerazione. E’ pur vero che la relativa curva dei rendimenti in realtà è quasi una linea retta compresa fra valori minimi di poco sopra lo zero e massimi del 3%. In effetti il mercato ha sempre considerato l’emittente senese un quasi governativo, contemplando la partecipazione dello Stato italiano per ben il 68% del capitale sociale come una garanzia per il futuro. 

Qui e là un po’ di titoli

Il bond più interessante come correlazione fra rendimento e vita residua è certamente il senior 3,625% scadenza 2024, emesso nel 2019 (Isin XS2055091784 – taglio 100.000 euro), che ieri su Tlx ha superato i 102 euro con tre contratti giornalieri (a 101, poi a 101,78 e infine a 102,25 euro). Il trend dimostra un upside di quotazione che rispecchia il diffondersi delle notizie circolate nelle ultime ore. Bene il book (completo) e bene lo spread denaro-lettera, il che gli consente di assumere il ruolo di “benchmark” nella gamma dei bond Mps. Nella categoria dei subordinati Tier 2 svetta il 10,5% scadenza 2029 (Isin XS2031926731- taglio 100.000 euro), che dai minimi di 65,5 di fine aprile è risalito a 110, sebbene sempre poco scambiato per l’inevitabile maggiore rischio che il suo “status” comporta. Quotato solo in Italia e al Lussemburgo, negli ultimi giorni ha visto ridurre lo spread a circa 200 pb e il rendimento sul 9% lo colloca nettamente al primo posto fra i bond Mps. Consigliamo naturalmente a chi valutasse questo titolo un’attenta lettura del prospetto di emissione disponibile sul sito della banca. Chi voglia invece puntare su un bond a quotazione nettamente sotto la pari può analizzare il Fix Float Sub 18ge28 (Isin XS1752894292 – taglio 100.000 euro), Tier 2 così strutturato: tasso fisso 5,375% fino al 18/1/2023, quando - in caso di non esercizio della “call” - si trasformerebbe in tasso variabile swap 5 anni + 5,005%. Il titolo quota sugli 89, con un rendimento a scadenza di poco superiore al 10%.