BTP, la caccia al rendimento spinge i prezzi su nuovi record

Il BTP future tocca nuovi record, in scia alla contrazione dei tassi di interesse a livello globale che alimenta la caccia al rendimento, spingendo gli investitori verso quei titoli di Stato che offrono ancora un premio rispetto ad altri con rendimenti negativi.

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Il BTP future tocca nuovi record, in scia alla contrazione dei tassi di interesse a livello globale che alimenta la caccia al rendimento, spingendo gli investitori verso quei titoli di Stato che offrono ancora un premio rispetto ad altri con rendimenti negativi.

BTP future da record

Il derivato italiano continua a macinare nuovi record spingendosi in chiusura di ottava fino 149,55 punti. I prezzi sono ormai lanciati verso area 150, nonostante i segnali di eccesso evidenziati dai principali oscillatori grafici. La permanenza al di sopra di area 146,10/146.30, media mobile a 50 giorni ed ex resistenza definita dai massimi di agosto, permetterà di conservare intatte le attese di crescita anche nel lungo periodo per obiettivi ambiziosi ipotizzabili a 155 punti circa. Diversamente, sotto area 146,10 aumenterebbe il rischio che dai livelli attuali possa partire una correzione di tutto il rialzo in atto da marzo. Conferme in questo senso sotto quota 144,13, minimo di settembre, prologo a un nuovo test dei supporti a  143 circa.

Il Bund future indugia sotto le resistenze

Ancora un’ottava interlocutoria per il derivato tedesco che non riesce a superare livelli significativi a 175 circa (massimi toccati tra fine luglio e inizio agosto) e rinvia ancora una volta le attese di ripresa. Fino a quando questo riferimento non sarà alle spalle il rialzo dai minimi di settembre potrebbe risultare preparatorio a nuovi cali. Eventuali discese sotto area 174 (il minimo della scorsa ottava è stato a 173,93 punti) confermerebbero tale scenario e potrebbero alimentare una nuova fase correttiva più ampia in prima battuta in direzione di area 173 ed eventualmente più in basso fino a  171,50 circa, quota pari al 61,8% di ritracciamento del rialzo partito a marzo.

Prosegue il declino del T-Bond future

Il derivato americano accelera al ribasso dopo la violazione del minimo di settembre a 174,65 dollari, minacciando di estendere il movimento partito dai top di agosto fino ai minimi di giugno a 171 dollari. La debolezza si era già manifestata a fine settembre con il taglio al ribasso della trend line disegnata dai bottom di fine 2019, a 177 dollari circa. Una circostanza che potrebbe anticipare cali fino ai minimi di marzo a quota 167 circa. Lo scenario ribassista verrebbe invece scongiurato nel caso di ritorno oltre 177,50 dollari: atteso in questo caso un nuovo allungo verso obiettivi in area 180. Sarà poi necessaria la rottura decisa di questo livello, definito anche dalla trend line tracciata dai top di marzo, per rivedere i prezzi sulla resistenza strategica a quota 183.

(Claudia Cervi)