BTP Italia 2025: al via la nuova emissione

Da lunedì 18 fino a mercoledì 20 maggio sarà possibile sottoscrivere per i privati investitori il nuovo Btp Italia 2025.

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Da lunedì 18 fino a mercoledì 20 maggio sarà possibile sottoscrivere per i privati investitori il nuovo Btp Italia 2025, i cui proventi saranno destinati a sostenere le spese per l'emergenza Coronavirus ed a finanziare le misure per la ripresa dell'economia italiana.

Prima di valutare la convenienza a sottoscrivere, è necessario che un risparmiatore conosca nel dettaglio le caratteristiche di questo nuovo Btp Italia emesso dallo stato italiano:

  • È indicizzato all’inflazione italiana misurata sulla base dell’indice Istat FOI (indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati con esclusione dei tabacchi);
  • Il tasso cedolare (reale) annuo minimo sarà dell' 1,40%;
  • La cedola è pagata con frequenza semestrale ed è a tasso fisso, ma calcolata sul capitale rivalutato all’inflazione del semestre di riferimento.

Nel dettaglio, la cedola è calcolata moltiplicando il tasso cedolare semestrale reale fisso (Tasso cedolare reale annuo definitivo/2) per il capitale rivalutato:

  • In caso di deflazione, le cedole vengono comunque calcolate sul capitale nominale investito ed è garantito il rendimento minimo pari al tasso cedolare reale semestrale fisso;
  • Ogni sei mesi, congiuntamente al pagamento della cedola, si recupera anche l’inflazione grazie alla rivalutazione del capitale.

La rivalutazione del capitale viene quindi corrisposta, su base semestrale, unitamente al pagamento della cedola.

Entrando nel dettaglio, in caso di deflazione nel semestre non vi è ovviamente alcun addebito in capo all’investitore.

Invece in caso di inflazione nei semestri successivi, la rivalutazione del capitale avverrà solo qualora l’indice torni a superare il livello massimo raggiunto nei semestri precedenti.

  • A scadenza, il capitale è rimborsato in un’unica soluzione a 100;
  • A scadenza (salvo default dell'emittente), in caso di deflazione è garantito il rimborso del capitale nominale (100);
  • La durata di questa emissione è di 5 anni ed la scadenza è prevista il giorno 26 maggio 2025;
  • Nei giorni di sottoscrizione, il prezzo di acquisto è 100;
  • Se si acquista in emissione non si pagano commissioni;
  • In realtà la commissione sarà pagata dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) all’intermediario ed ammonta al 5xmille;
  • Per acquistare il titolo occorre immettere direttamente l’ordine a mercato senza limite di prezzo o con limite di prezzo uguale al prezzo di emissione (100).

In pratica, oltre che allo sportello della banca, l’acquisto può avvenire direttamente on-line, attraverso qualsiasi sistema di home banking durante i giorni del periodo di collocamento.

  • L’orario di contrattazione sarà dalle 9,00 alle 17,30 e non è prevista la fase di asta di apertura;
  • Il mercato di quotazione sarà il MOT di Borsa Italiana;
  • Il codice isin è IT0005410904;
  • Il taglio minimo è di 1.000 € e si possono quindi SOTTOSCRIVERE/acquistare multipli di 1.000 €;
  • La tassazione, come per tutti i titoli di stato, ammonta al 12,5%;
  • Se si acquista in sottoscrizione e si mantiene in portafoglio ininterrottamente fino a scadenza è previsto un "premio fedeltà" che ammonta al 8 per mille lordo sul valore nominale (non rivalutato) dell’investimento.

A questo punto la domanda che sorge spontanea è: conviene sottoscrivere?

Personalmente ritengo che la cedola non sia scarsa, quantomeno rispetto ai tempi che corrono per cui questo nuovo BTP Italia può essere valutato positivamente da un investitore che:

  • deve rinnovare un titolo di stato scaduto;
  • desidera prolungare la scadenza di titoli di stato con scadenza corta;
  • desiderasse ridurre la duration di portafoglio, alleggerendo la quota di titoli con scadenza medio-lunga su cui si è in guadagno;
  • desidera offrire un sostegno allo stato italiano;
  • ritiene che l’inflazione sia destinata a rialzare la testa;
  • vuole costruire un portafoglio in ottica di medio-lungo periodo, dove l’inflazione tende ad incidere maggiormente.

Se può esser utile per effettuare una valutazione basata su un confronto, allego l'immagine che sintetizza i rendimenti dei titoli di stato italiani con scadenza 2025, ordinati in ordine decrescente di rendimento.

Al contrario se un investitore teme una ristrutturazione del debito da parte dell'Italia oppure ritiene che nel corso dei prossimi 5 anni l’inflazione sia un dato trascurabile, questa emissione è indubbiamente un prodotto da evitare.