Il mese di giugno ha in serbo sorprese per tutte le famiglie beneficiarie dell’assegno unico. Il 10 giugno è una data molto importante, ma non per tutti.
Cosa accade? I nuclei percettori della misura di sostegno che sono stati coinvolti nel conguaglio devono attendere il 10 giugno per conoscere il perché del ricalcolo dell’importo spettante. Per alcune famiglie, il conguaglio è stata una bella sorpresa, per altre, invece, una brutta notizia. Solo i più fortunati hanno trovato un aumento dell’importo, un maxi assegno pagato all’inizio del mese di giugno. Molti altri, invece, si sono ritrovati l’assegno tagliato (non per tutti ugualmente).
L’Inps aveva annunciato il conguaglio di giugno, però non era chiaro la ragione dell’aumento e del taglio dell’importo. Non si può conoscere neppure dallo storico del pagamento, in quanto non sono contenute le motivazioni. Entro il 10 giugno vengono ufficializzate le ragioni del conguaglio: non bisogna far altro che attendere questa data per saperne di più. In attesa delle motivazioni, nel testo forniremo qualche dettaglio sul maxi-ricalcolo degli assegni.
Maxi ricalcolo Assegno unico, ecco il perché dei ritardi
In rete sono circolate molte richieste di chiarimento sui ritardi nell’erogazione dell’assegno unico di pertinenza del mese di maggio. Con il passare dei giorni, molte famiglie beneficiarie hanno iniziato a riceverlo.
Di norma, l’assegno viene erogato durante la metà del mese. Un ritardo consistente come quello di maggio ha messo in allarme le famiglie beneficiarie, complice la fragile situazione economica che stiamo vivendo e il sempre crescente caro-vita. L’Assegno unico rappresenta un valido sostegno al reddito, per molte famiglie un vero e proprio aiuto per l’acquisto di prodotti primari e per l’infanzia, oltre che per arrivare alla fine del mese.
La risposta alle preoccupazioni dei cittadini è prontamente arrivata dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che, attraverso la pubblicazione di un messaggio, ha spiegato le motivazioni del ritardo.
Quali sono? L’Inps ha effettuato alcuni conguagli; in realtà, numerosi ricalcoli che recepiscono le variazioni che sono intervenute sull’Isee (fondamentale per determinare l’importo spettante), nel nucleo familiare beneficiario e sugli interventi normativi che hanno apportato modifiche alla disciplina della prestazione. Le operazioni di ricalcolo, naturalmente, non hanno interessato l’intera platea di beneficiari dell’assegno, bensì solo una minima seppur numerosa parte di cittadini.
Ecco le ragioni dei ritardi: le operazioni di ricalcolo e i conguagli che, per alcuni beneficiari sono risultati positivi, in quanto hanno riscontrato un aumento dell’importo, ma per altri si sono dimostrati negativi, in quanto l’importo è stato ridotto.
Quali sono le ragioni del conguaglio? La risposta arriverà entro il 10 giugno
Per togliersi ogni dubbio (o curiosità) sulle ragioni del conguaglio non si dovrà attendere molto: la risposta arriverà entro il 10 giugno. Entro sabato 10 giugno, nell’applicativo disponibile nell’area MyInps, sul sito dell’Inps, verrà rilasciata una sezione dove saranno svelate le ragioni degli importi rimborsati e delle somme trattenute: insomma, l’Istituto di previdenza renderà disponibili per i cittadini beneficiari della misura tutte le informazioni sul conguaglio effettuato.
Cosa succede se i calcoli non sono corretti? Se i cittadini ritengono che i ricalcoli effettuati contengano errori, possono chiedere chiarimenti utilizzando il servizio “Inps risponde” oppure contattando l’Istituto al numero verde.
Per chi non avesse voglia di attendere fino al 10 giugno per sapere il motivo del conguaglio effettuato sull’importo dell’assegno unico, può chiedere subito informazioni utilizzando il servizio di contact center integrato: le strutture Inps territorialmente competenti sono già a conoscenza dei dettagli relativi alle operazioni di ricalcolo effettuate dall’Istituto.
Il 10 giugno è una data importante anche per un’altra ragione. In base al nuovo calendario, tra il 10 e il 20 giugno verranno effettuati anche i primi pagamenti della mensilità corrente.
Quali potrebbero essere le ragioni del conguaglio
Potrebbero esserci molte ragioni alla bene delle operazioni di ricalcolo. Mancano pochi giorni alla scoperta della verità, però, nel frattempo possiamo indicare quali potrebbero essere le ragioni del conguaglio sull’importo dell’assegno unico:
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Alla base potrebbero esserci maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio;
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Operazioni di rettifica dell’Isee;
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Liquidazione degli importi relativi alla settima e all’ottava mensilità di gravidanza, in relazione all’Isee presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;
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Importi liquidati in base ai valori reddituali Isee del nucleo familiare, dichiarati discordanti dall’Inps a seguito di accertamenti;
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Ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi.
Queste sono solo alcune delle ragioni alla base delle operazioni di ricalcolo. Naturalmente, per averne chiarezza è opportuno attendere le motivazioni che fornirà direttamente l’Inps entro il 10 giugno.