Assegno unico aumentato, pochi giorni alla scadenza: entro quando presentare l’Isee

Assegno unico aumentato per il 2023, i bonifici INPS stanno arrivando in queste ore. Attenzione però perché i termini per l'Isee sono in scadenza.

Assegno unico aumentato per il 2023, i bonifici da parte dell’INPS stanno arrivando in queste ore.

I genitori aventi diritto hanno già ricevuto l’accredito dell’assegno unico e universale per i figli minori, per questo mese di febbraio, maggiorato dell’8,1%. Per i percettori del reddito di cittadinanza bisogna aspettare la fine del mese.

Attenzione però perché i termini per l’aggiornamento della DSU ai fini ISEE scadono il 28 febbraio.

Meno di una settimana dunque per procedere con il calcolo del nuovo indicatore economico familiare. Ecco come fare e quali sono le principali novità di quest’anno, per quanto concerne l’erogazione di questo importante contributo economico per le famiglie.

Assegno unico aumentato per il 2023: le novità da febbraio

È questo il mese decisivo per l’introduzione delle novità che riguardano l’assegno unico 2023. Chi ha già ricevuto l’accredito, avrà senza dubbio notato che l’importo è aumentato, rispetto a quanto ricevuto fino a ora.

L’incremento è pari all’8,1%, in base alla variazione media annua del FOI – l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati utilizzato dall’ISTAT per monitorare l’andamento dell’inflazione.

L’assegno unico aumentato messo in pagamento per febbraio arriva insieme anche agli arretrati di gennaio.

L’aumento riguarda non solo la somma da bonificare al genitore richiedente bensì anche le soglie Isee che permettono di beneficiare dell’aiuto economico.

Infatti, quella minima fissata a 15.000€ passa a 16.215 euro e dà diritto al contributo massimo.

La soglia limite invece, dopo la quale si riceve il minimo contributo previsto, ora passa da 40.000€ a 43.240 euro.

Ovviamente, tutte le altre soglie previste fino ad ora, saliranno in proporzione ai nuovi parametri previsti.

Quando aumenteranno l’assegno unico: ecco a chi spetta la maggiorazione

La rivalutazione Istat è a sé stante, rispetto all’ulteriore maggiorazione prevista dal Governo con la nuova Legge di Bilancio ma, in questo caso, a vantaggio solo di alcune categorie di genitori.

Infatti, l’importo dell’assegno unico aumenta del 50% per chi ha un figlio appena nato e fino al compimento del primo anno di età.

Assegno unico aumentato anche per famiglie con tre o più figli di età compresa tra 1 e 3 anni, se l’Isee è inferiore a 40.000€.

Aumenta del 50% in maniera forfettaria per tutti (da 100 a 150€) il contributo per le famiglie che hanno almeno quattro figli (è il bonus quarto figlio di cui abbiamo più volte riportato notizia).

Per tutti gli altri beneficiari, restano valide le regole fissate sin dall’inizio dell’entrata in vigore del sussidio.

Continuano dunque a percepire il bonifico mensile da parte dell’INPS, maggiorato dell’8,1% per il 2023, i seguenti genitori di:

  • minorenni

  • maggiorenni e al massimo fino all’età di 21 anni, a patto però che risulti iscritto regolarmente all’università oppure un corso di formazione scolastica o servizio civile o un tirocinio. Ne hanno diritto, entro questi limiti di età, anche i giovani che risultano disoccupati oppure che svolgono un’attività lavorativa ma con reddito inferiore a 8.000€ annui.

  • figli disabili e, in tali circostanze, non sono previsti limiti di età.

Quando conviene fare Isee 2023

La data di scadenza utile da rispettare è quella del 28 febbraio, per non subire ritardi o sospensioni nell’erogazione dell’assegno unico.

Chi però non ha variazioni da segnalare, quindi ha un Isee uguale allo scorso anno, allora non deve procedere con una nuova domanda. In ogni caso però, è necessario aggiornare i dati della DSU ai fini Isee.

Devono invece presentare domanda anche per il 2023 tutti coloro che registrano modifiche nella soglia Isee di riferimento, per ottenere il contributo economico. Inoltre, sono tenuti a comunicare la variazione anche le famiglie che registrano una nuova nascita o che hanno il figlio maggiorenne che compie 22 anni e quindi perde il beneficio.

Cosa succede se non si presenta l’Isee entro questi termini di scadenza?

A partire dal prossimo mese di marzo, si riceverà l’accredito dell’importo minimo previsto per l’assegno.

Chi si trova in questa situazione, avrà la possibilità di aggiornare l’Isee entro il 30 giugno 2023, ricevendo poi anche gli arretrati da calcolare a partire dal mese di marzo.

Se non si rispetta neppure questa ulteriore scadenza, allora si perdono tutti gli arretrati. Rinnovando dunque l’Isee da luglio in poi, si riceverà solo la mensilità corrente e quelle a venire.

E chi invece non ha mai presentato domanda per l’assegno unico e vuole procedere? In questo caso, c’è tempo fino al 30 giugno 2023. Se accolta la domanda, il genitore richiedente riceverà anche le mensilità arretrate, a partire dal mese di marzo 2023.

Per aggiornare subito l’Isee, è necessario recarsi presso un Caf per ricevere assistenza gratuita oppure direttamente compilare il modulo presente online, sul sito dell’INPS (per accedere occorrono le credenziali della propria identità digitale).

Attenzione perché, oltre alla dichiarazione dei redditi, servono altre informazioni da inserire, come la giacenza media 2021 e alcune banche a oggi ancora non permettono ai clienti di venire in possesso di questi dati, a causa di problemi interni di procedura.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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