Bonus barriere architettoniche 75, sconto e cessione ancora possibili? Ecco la risposta

Prorogato fino al 2025 il Bonus barriere architettoniche 75. Ma molti si chiedono se sono ancora accessibili sconto in fattura e cessione del credito per gli interventi rientranti. Ecco la risposta.

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Il Bonus barriere architettoniche è stato prorogato fino al 2025. Dunque per le spese relative ai lavori di abbattimento delle barriere architettoniche di condomini e di abitazioni private è possibile accedere alla detrazione del 75% riconfermata dalla legge di bilancio.

La stessa manovra finanziaria approvata a dicembre a prorogato tale misura che da alcune indiscrezioni circolate a fine 2022 pareva essere destinata a scomparire.

Il Bonus, come si sa è destinato ai lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche e permette di ottenere una detrazione del 75% delle spese per la costruzione di ascensori o montacarichi che riducono o eliminano le barriere architettoniche.

Tale detrazione può essere usata per sostituire impianti di automazione di edifici e singole unità immobiliari ma anche spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali relativi all’impianto sostituito.

Va detto che oggi, il bonus barriere architettoniche è ancora più sfruttato perche rappresenta ancora un’alternativa per accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito anche per incentivare alcuni interventi, tra cui la sostituzione degli infissi.

Ma come funziona? Scopriamolo insieme.

Bonus barriere architettoniche 75, sconto e cessione ancora possibili? Ecco la risposta

Tra i maggiori interventi edilizi richiesti dalle famiglie italiane tra i primi posti si collocano quelli relativi all’eliminazione delle barriere architettoniche.

Ecco perché il governo Meloni ha prorogato la misura fino al 2025.

Riconfermati anche i beneficiari del Bonus ossia le persone fisiche, i condomìni e le imprese.

Accedendo al Bonus barriere architettoniche è possibile usufruire della detrazione Irpef pari al 75% delle spese sostenute da ripartire in 5 rate annuali di pari importo fino ad un massimo di spesa variabile a seconda del caso.

Il limite è di 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari collocate all’interno di edifici plurifamiliari indipendenti che dispongano di accessi autonomi dall’esterno.

Il limite si abbassa a 40.000 euro per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari.

Per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari il limite scende ulteriormente a 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari presenti.

Ma la vera notizia è che tramite il bonus barriere architettoniche è possibile ancora accedere alla cessione del credito e allo sconto in fattura.

Non tutti lo sanno e la circolare 7/2021 dell’Agenzia delle entrate lo chiarisce, si può usufruire di questo bonus anche se nell’immobile non risiedono disabili. Va detto che l’aliquota IVA applicabile per questi interventi è l’aliquota ridotto 4% anche se il contribuente che usa il bonus non è portatore di handicap.

Bonus barriere architettoniche, questi alcuni interventi agevolabili anche con lo sconto e  la cessione

Come per tutti i bonus edilizi anche per il Bonus barriere architettoniche sono previste delle spese ammissibili.

Queste sono espressamente indicate negli interventi che rispettano i requisiti definiti dal DM 236/1989 e rientrano le spese relative all’automazione degli impianti degli edifici, alla sostituzione degli impianti .

Tutti questi interventi mirano a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici ai e ha ritenuto ammissibili anche le spese per l’ampliamento delle porte e la sostituzione dei sanitari a condizione che siano rispettate le prescrizioni del DM 236/1989.

Esempi concreti di tali interventi sono la rimozione di scalini, porte strette, rampe ripide, spazi ridotti, dislivelli.

Oppure la creazione di scivoli, ascensori, piattaforme elevatrici e montascale ma anche l’adeguamento dei servizi igienici.

Nell’ultimo periodo molti stanno sfruttando l’agevolazione per sostituire finestre, infissi e bagno e molti altri stanno applicando l’agevolazione al 75% con sconto in fattura e cessione credito.

Alcuni operatori del settore stanno facendo rientrare tali lavori nel bonus barriere architettoniche  avendo cosi una percentuale più alta rispetto all’ecobonus e non attendendo la detrazione fiscale da ricevere nella dichiarazione dei redditi.

Dunque stando alle ultime notizie il bonus può essere goduto anche con lo sconto in fattura o cedendo il relativo credito d’imposta.

Ecco i riferimenti normativi

Con il DL 11/2023 lo sconto in fattura e la cessione del credito sono stati bloccati per tutti i bonus edilizi in circolazione anche per il Bonus barriere architettoniche.

A ripristinare tale possibilità per coloro che vogliono abbattere tali barriere c’ha pensato la legge 11 aprile 2023, n. 38.

Il nuovo riferimento normativo ha  previsto di nuovo la possibilità di accedere alla cessione del credito e sconto in fattura per il bonus 75% barriere architettoniche una misura semplice ed efficace per rendere le nostre città più accessibili.