Bonus cultura, come funziona negli altri Paesi europei: importi, spese ammesse, requisiti

Il bonus cultura italiano ha ispirato altri Paesi europei a introdurre misure per l’acquisto di prodotti culturali, ma con requisiti più stringenti.

Il bonus cultura, l’incentivo che ha l’obiettivo di avvicinare i giovani alla cultura, è stato recentemente tra i temi caldi legati agli interventi del nuovo esecutivo in Italia.

Tra chi vorrebbe farne a meno, abolendo la misura, a chi prospetta dei cambiamenti e una serie di requisiti più stringenti, è innegabile che il buono di 500 euro per l’acquisto di prodotti culturali, riservato ai neomaggiorenni, abbia ispirato anche altri Paesi dell’Unione Europea a introdurre misure simili per i giovani cittadini.

Tra questi, gli esempi di Francia, Spagna e Germania fanno pensare che alla base del bonus cultura ci sia un ragionamento da non abbandonare, ma con necessarie limitazioni da introdurre per il prossimo anno.

Bonus cultura, come funziona in Italia e cosa deciderà il governo

In Italia il bonus cultura è stato introdotto nel 2016 solo per i giovani che avrebbero compiuti i 18 anni. Nel tempo, però, il bonus è stato più volte prorogato, finché non è divenuto strutturale (e, dunque, non più temporaneo) con la Legge di Bilancio 2022 del governo Draghi che ha destinato alla misura 230 milioni di euro all’anno.

Nelle ultime settimane, si è tornato a dibattere sul bonus cultura, così come sulla 18app (l’applicazione web che serve a generare i buoni e gestire i 500 euro). In particolare, un emendamento alla Legge di Bilancio 2023 ne chiedeva l’abolizione, con l’obiettivo di destinare le risorse alle misure urgenti per il Paese.

Un’altra misura sulla quale si è fatto un passo indietro, dal momento che il governo ci ha ripensato e ha proposto, se non l’abolizione, un restyling che preveda requisiti più stringenti o quantomeno legati al reddito.

D’altra parte, il bonus cultura italiano ha fatto da apripista per misure molto simili introdotte successivamente anche in altri paesi come Francia, Spagna e Germania, ma che presentano differenze in merito a importi e requisiti di accesso.

Come funziona il Pass Culture, il bonus cultura in Francia per i diciottenni

Tra i paesi che hanno adottato una misura simile al bonus cultura italiano c’è la Francia che, dopo più di anno di sperimentazione, quest’anno ha implementato sul territorio nazionale il Pass Culture.

Anche in questo caso, si parla di una somma da riconoscere ai diciottenni, ma di minore entità rispetto al bonus cultura italiano che rimane, ad oggi, quello più generoso: i giovani francesi hanno a disposizione un importo complessivo di 300 euro e solo 100 di questi possono essere spesi per beni digitali.

Inoltre, a differenza del bonus cultura, i 300 euro del Pass Culture devono essere spesi entro 24 mesi (e non un anno, come in Italia) con alcuni limiti sui prodotti acquistabili (devono essere di produzione francese).

Nonostante le critiche che l’introduzione del Pass Culture ha suscitato in Francia, l’incentivo continua a essere operativo e si prevede anche una successiva estensione ai giovani dai 15 ai 17 anni, ma con importi ben più bassi: per i primi 20 euro, mentre per sedicenni e diciassettenni, 30 euro.

In Spagna il bonus cultura si chiama bono cultural joven

A seguire le orme dell’Italia che ha riconosciuto un bonus per i neomaggiorenni è anche la Spagna, paese nel quale la misura prende il nome di bono cultural joven.

Destinatari del bonus sono coloro che compiono 18 anni nel 2022, ma anche in questo caso, l’importo del bonus è più basso rispetto al bonus cultura italiano, anche se di poco. I giovani spagnoli hanno a disposizione 400 euro che vanno così divisi:

  • 200 euro per biglietti di spettacoli, cinema, musei, musica dal vivo, biblioteche, festival letterari o musicali;

  • 100 euro per libri, riviste, giornali o altri periodici, videogiochi, dischi, CD, DVD;

  • 100 euro per prodotti digitali e online.

Tuttavia, nei primi mesi del 2022 meno del 60% dei neomaggiorenni ne ha fatto richiesta. La ragione sta in alcuni problemi tecnici riguardo alla procedura d’iscrizione.

Problemi riscontrati anche in Italia al momento dell’introduzione del bonus cultura: per registrarsi alla 18app, infatti, è necessario essere in possesso di SPID.

Bonus cultura anche in Germania: nel 2023 arriva il Kultur pass

Tra gli ultimi paesi europei a seguire la scia italiana del bonus cultura c’è anche la Germania che, appena a novembre 2022, ha annunciato l’arrivo del Kultur pass a partire dal prossimo anno.

L’obiettivo, in questo caso, è legato agli effetti della pandemia: con le somme a disposizione si lavora, dunque, ad avvicinare i giovani al mondo della cultura dopo anni di restrizioni e, allo stesso tempo, favorire i settori economici duramente colpiti dalle misure emergenziali.

I giovani tedeschi avranno a disposizione l’importo più basso: fino a 200 euro per acquistare biglietti per concerti, spettacoli teatrali e cinematografici, musei e mostre, ma anche libri e dischi in vinile.   

Come per la Francia, anche in Germania si pensa a un’estensione della platea anche ai ragazzi tra i 15 e i 17 anni, ma solo se il Kultur pass avrà dimostrato di aver avuto successo.

Leggi anche: 18app, come cambia il bonus cultura 2023: arriva la Carta della Cultura con soglia ISEE

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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