Non solo assegno unico, ecco i bonus figli e gli aiuti per le mamme da chiedere a giugno

Tutti conoscono l’assegno unico, il principale bonus figli mamme a sostegno della genitorialità in Italia. Ma ce ne sono altri, ecco quali.

mamma da la mano al figlio

Ormai tutti conoscono l’assegno unico, il principale bonus figli mamme a sostegno della genitorialità in Italia.

Un aiuto importante, tra l’altro da poco rivalutato negli importi, in adeguamento all’inflazione in rialzo negli ultimi mesi.

Anche se l’assegno unico ha inglobato tutta una serie di “vecchi” aiuti, esistono comunque altre agevolazioni che una famiglia con figli a carico può ottenere.

Ecco quali sono tutti i bonus figli e gli aiuti per le mamme da chiedere a giugno.

Quali bonus ci sono per le mamme

Nonostante l’entrata in vigore dell’assegno unico, non è mai scomparso il bonus asilo nido per i bambini con meno di 3 anni compiuti.

È un bonus che possono richiedere i genitori congiuntamente o anche solo la mamma single.

Anche in questo caso, come avviene per la quasi totalità dei bonus figli e mamme, si tratta di un contributo economico erogato sulla base dell’Isee familiare.

Il massimo importo erogabile è di 3mila euro, in caso di ISEE fino a 25mila euro. Per gli ISEE fino a 40mila euro si abbassa a 2.500 euro e a 1.500 euro per quelli superiori a tale soglia di reddito.

Si tratta di un contributo a posteriori, vale a dire che è necessario prima firmare il contratto con la struttura privata ospitante e pagare man mano le rette mensili, per le quali chiedere poi il rimborso.

Per quanto riguarda i bambini affetti da patologie croniche, per le quali non è consigliabile la frequenza di un luogo promiscuo e affollato come un asilo nido, la legge prevede che comunque si possa usufruire dell’agevolazione, grazie all’assistenza domiciliare.

Per tutti, mamme single o in coppia, c’è una novità di cui avvantaggiarsi quest’anno, vale a dire la riduzione dell’Iva su tutti i prodotti per l’infanzia, come ad esempio i pannolini. Proprio l’ultima Manovra a opera del Governo Meloni ha infatti stabilito che l’Iva su questi prodotti non può superare il 5%.

Quali sono i bonus 2023 per le famiglie

Lo Stato prevede aiuti specifici per le famiglie che purtroppo hanno a proprio carico un figlio disabile. Innanzitutto, l’assegno unico viene erogato a vita, quindi non tiene conto dei limiti di età previsti invece in assenza di problematiche.

C’è inoltre un ulteriore contributo che va in favore di figli con handicap. Si tratta della somma di 150 euro al mese, che però viene erogata soltanto alle famiglie che versano in gravi condizioni di disagio economico.

Se i genitori sono lavoratori dipendenti, allora il reddito non deve superare gli 8.145 euro, mentre se si tratta di autonomi, non deve essere superiore a 4.800€. A ogni modo, l’Isee deve essere inferiore a 3.000 euro e la disabilità riconosciuta al figlio almeno al 60%.

La domanda per i figli disabili si presenta ogni anno entro il 31 marzo.

L’altro bonus a disposizione delle famiglie, anche se non più unite, è quello per i genitori separati o divorziati. Si tratta di un aiuto erogato a chi ha un Isee non superiore 8.174 euro nell’anno nel quale si richiede il contributo economico.

Si ha diritto fino a 800 euro, che servono al padre per pagare il mantenimento del figlio, come stabilito dal tribunale, ma al quale non può far fronte perché titolare di un reddito basso.

Cosa spetta alla mamma non lavoratrice

Sia per quanto riguarda madri disoccupate che lavoratrici atipiche e discontinue, lo Stato prevede un assegno erogato una tantum del valore complessivo pari a 1917,30 euro.

Si tratta del bonus maternità comunale, che pur essendo di competenza Inps va però richiesto al proprio Comune di residenza.

Si riceve in un'unica soluzione dall'INPS e per l'anno 2023, come già riportato, ammonta a 1917,30 euro ovvero 383,46 euro per 5 mesi.

È previsto un tetto dell'ISEE, oltre cui non spetta, attualmente fissato a 19.185,13 euro.

Bisogna prestare attenzione al fatto che la domanda va presentata entro e non oltre 6 mesi dalla nascita del figlio, recandosi allo sportello competente presso gli uffici comunali.

Bonus figli e mamme: cosa spetta ai lavoratori dipendenti

È sempre l’ultima Legge di Bilancio ad aver stabilito che chi ha un contratto di lavoratore dipendente ha diritto a un mese di congedo facoltativo, indifferentemente se si tratta della madre o del padre.

Tale mese è retribuito all’80% dello stipendio e si può richiedere entro il sesto anno di vita del bambino.

Si tratta di un’agevolazione supplementare rispetto all’ordinario congedo di maternità o paternità di cui i genitori lavoratori dipendenti godono.

Solo se entrambi i genitori hanno già usufruito di tale possibilità, allora possono richiedere anche il congedo facoltativo.

Infine, sono previsti fringe benefit per i lavoratori dipendenti. Nella fattispecie, si tratta di un’agevolazione fiscale che prevede la non imponibilità fino a 3.000€, quindi una soglia aumentata per il 2023.

La novità ulteriore però sta da ricercare nel fatto che l'innalzamento della soglia non imponibile fino a 3.000€ è valida soltanto per coloro che hanno dei figli a carico.