Bonus in gravidanza, mini guida per le nuove nascite 2023

Bonus in gravidanza per far fronte alle spese legate alla nascita di un bambino, alcuni dei quali si possono richiedere già prima del parto.

Non si tratta di un bonus vero e proprio, come quelli erogati in pandemia, ma comunque di agevolazioni e contributi che spettano a chi ha un figlio.

Dei bonus in gravidanza dunque, per far fronte alle spese legate alla nascita di un bambino, alcuni dei quali si possono richiedere già prima del parto.

Ecco a seguire un elenco riepilogativo di tutto ciò di cui è possibile beneficiare.

Quali bonus posso richiedere in gravidanza 2023

La misura che oggigiorno agevola maggiormente i neo-genitori è l’assegno unico e universale per i figli minori.

Questo contributo è mensile e il bonifico arriva direttamente sul conto corrente indicato, fino al compimento della maggiore età del figlio.

Non esistono più né il bonus bebè né il bonus gravidanza da 800 euro, che comunque rappresentavano erogazioni una tantum, mentre ora l’accredito si riceve ogni mese, per anni.

L’assegno unico spetta a tutti, non fa differenza che si tratti di lavoratori, dipendenti o autonomi, disoccupati o percettori di reddito di cittadinanza.

Lo Stato prevede il congedo maternità Inps, per chi gode di tale copertura previdenziale obbligatoria, mentre per coloro che risultano disoccupate, c’è un’altra possibilità a disposizione.

Tale sostegno economico si richiede direttamente al comune di residenza, dopo l’avvenuto parto ed entro e non oltre i sei mesi di vita del bambino. Le condizioni per accedere al contributo prevedono:

  • stato di disoccupazione

  • Isee inferiore a 19.185,13 euro (limite nel 2023).

Chi rientra in tali parametri, ha diritto a un assegno di 383,46 euro per cinque mensilità, per un totale dunque di 1.917,3 euro euro erogati in un’unica soluzione.

Cosa richiedere dal 7 mese di gravidanza

È possibile richiedere l’assegno unico già a partire dal settimo mese di gravidanza compiuto, quindi relativo all’ottavo e al nono mese da portare a termine.

Molto dipende dalla data del parto ovviamente, ma le mensilità arretrate arrivano alla famiglia in un’unica soluzione, al momento della nascita, inclusa la quota relativa al primo mese di vita del bambino.

Una sorta di premio nascita che quindi comprende l’importo spettante di due o tre mensilità.

Per questo anno 2023, chi ha un Isee inferiore a 16.215 euro ha diritto a un assegno unico di 189,20 euro al mese, in aggiunta ad eventuali maggiorazioni.

Man mano che il valore dell’Isee aumenta, fino ad arrivare a un massimo di 43.240 euro, allora l’importo spettante ogni mese è di 54,10 euro.

Cosa mi spetta se sono incinta: le agevolazioni fiscali

La donna incinta ha diritto innanzitutto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario.

Questo, in particolare, vale per:

  • le visite periodiche ostetrico-ginecologiche

  • i corsi di accompagnamento alla nascita (training prenatale)

  • assistenza al puerperio

  • per tutte le prestazioni indicate nei Lea 2017-Sezione B.

Per le donne che hanno minacce d’aborto, o per le quali la gravidanza comporti dei rischi sia per il feto che per la mamma, allora è prevista tale esenzione anche per tutte le visite specialiste ambulatoriali, di cui si ha bisogno.

Sempre restando in tema di agevolazioni fiscali, la donna incinta ha la possibilità di scaricare le spese mediche relative al proprio stato di gravidanza, potendo richiedere il rimborso, in fase di dichiarazione dei redditi.

La detrazione è possibile nella misura del 19% (solo dopo aver superato la franchigia di 129,11 euro). Il limite massimo previsto è di 6.197,48 euro per anno.

Cosa spetta a chi partorisce: bonus latte e pannolini

È possibile richiedere, a parto avvenuto, altri due bonus erogati a livello territoriale, dall’azienda sanitaria locale.

Si tratta nella fattispecie del bonus latte e del bonus pannolini.

Il bonus latte artificiale per i neonati va a chi è impossibilitato ad allattare il proprio figlio, se rientra nelle condizioni patologiche previste o anche in caso di decesso della madre.

Il contributo ammonta a 400€ all’anno e spetta a chi ha un Isee inferiore a 30.000€ ed entro i sei mesi di vita del bambino.

Il bonus pannolini non è invece in denaro bensì si tratta di una detrazione del 19% che è possibile ottenere in fase di dichiarazione dei redditi.

Ne hanno diritto coloro che presentano un Isee inferiore a 6.500€ e per un importo massimo di 1.800€ all’anno, sull’acquisto di pannolini sia monouso che lavabili e quindi da riutilizzare.

Non solo bonus in gravidanza, ecco gli aiuti dopo la nascita del bambino

Abbiamo già avuto modo di presentare i bonus che spettano alla mamma dopo il parto. A certe condizioni infatti è possibile ottenere un contributo sia per il latte che per i pannolini del piccolo.

A partire dal terzo mese di vita c’è però un ulteriore bonus di cui è possibile beneficiare ovvero il bonus asilo nido.

Si tratta di un contributo che varia a seconda della soglia di Isee di appartenenza. L’importo spettante oscilla tra 1.500€ e 2.500€ e si eroga in forma di rimborso, a fronte delle ricevute attestanti le rette versate alla struttura privata.

Ricordiamo infine che, per alcune famiglie, è possibile usufruire anche della social card ovvero un contributo di 80€ bimestrali, in favore di chi ha un Isee inferiore a 7.680,18 euro e figli minori di tre anni.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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