Bonus latte artificiale, 400 euro per il 2023: chi può averlo subito. Domande al 15 febbraio

Il contributo previsto è di massimo 400 euro a neonato, per quanto riguarda il bonus latte artificiale 2023. Ecco i requisiti e come fare ad averlo.

Il contributo previsto è di massimo 400€ a neonato, per quanto riguarda il bonus latte artificiale 2023.

Si tratta di un aiuto economico in favore di tutte quelle mamme che, avendo problemi con l’allattamento naturale al seno, devono ricorrere all’acquisto del latte cosiddetto artificiale ovvero formulato, per allattare il proprio bambino.

Si tratta di un bonus di cui abbiamo già avuto occasione di trattare, proprio in riferimento al contributo economico di circa 70 euro che l’ASL eroga in questi casi, fino a un massimo di sei mesi di età del bambino.

Ovviamente, per poterne beneficiare, è necessario rispettare alcuni requisiti e condizioni specifiche, per quanto riguarda il reddito ISEE ad esempio.

Bonus latte artificiale 2023: chi sono i beneficiari

Cogliamo l’occasione per sottolineare che è sempre consigliabile richiedere informazioni presso gli uffici competenti del proprio territorio, in merito alle varie agevolazioni disponibili.

Nel caso del bonus latte artificiale infatti si tratta di un contributo gestito a livello comunale. In particolare, nel corso di questo articolo, diamo notizia delle aperture dei bandi agli sportelli delle case di comunità di Gorgonzola o di Peschiera Borromeo, che si chiuderanno il 15 febbraio, nell’accoglimento delle domande che verranno presentate.

Moduli e istruzioni per la loro compilazione sono messi a disposizione da Asst Melegnano Martesana.

Possono inviare la propria richiesta le donne con problemi di allattamento accertati dal medico curante, tali da costringere al ricorso al latte artificiale per poter nutrire il proprio figlio.

Si tratta di casi che presentano patologie importanti, quali ad esempio

infezione da HTLV1 e 2 sindrome di Sheehan, alattogenesi ereditaria, ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare), mastectomia bilaterale.

Rientra nelle cause giustificative dell’ottenimento del bonus anche la morte della madre durante o a seguito del parto. In questo caso, è il padre a beneficiare dell’aiuto da parte del comune.

Inoltre, possono richiedere il contributo economico anche le madri con problemi legati all’alcolismo oppure all’uso di droghe.

Infine, rientrano nell’elenco delle patologie che danno diritto al bonus latte artificiale 2023, l’ipogalattia oppure l’agalattia ovvero condizioni in cui non c’è produzione di latte dal seno materno o avviene in quantità molto ridotte rispetto al fabbisogno del neonato.

Bonus latte artificiale 2023: gli importi spettanti

Nel caso di specie che presentiamo in questo articolo, i due comuni interessati dal bonus si incaricano di prendere in esame le domande pervenute e quindi assegnare il contributo in forma di rimborso delle spese effettuate per i nati tra il 1°gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022.

Se la domanda risulta corredata di tutti i giustificativi richiesti, allora si ha diritto a un rimborso massimo di 400€ per le spese sostenute in tal senso, in favore del bambino entro e non oltre i primi sei mesi di vita.

È importante specificare anche che l’erogazione del bonus è subordinato a condizioni economiche specifiche, vale a dire un ISEE del nucleo familiare non superiore alla soglia di 30.000€ annui.

Da qui la necessità di aggiornare subito l’attestazione richiesta, dal momento che quella da fornire entro il 15 febbraio è l’Isee 2023, da produrre quindi in base all’ultima dichiarazione dei redditi presentata nel 2022 e quindi relativa ai redditi del 2021.

Bonus latte artificiale 2023: come richiederlo

Innanzitutto, per informazioni più dettagliate e per il modulo da compilare con le relative istruzioni, si consiglia di visitare direttamente il sito dell’ASST Melegnano Martesana.

I documenti necessari per la presentazione della domanda sono:

  • la certificazione medica attestante la patologie da cui è affetta la madre, prodotta o da un medico di base oppure dal pediatra

  • una prescrizione del medico

  • un’attestazione Isee aggiornata e in corso di validità

  • i giustificativi di spesa affrontati, nel periodo valido ai fini dell’ottenimento del bonus, per l’acquisto di latte formulato in polvere o liquido.

Una volta presentata la propria richiesta, allora il comune valuterà l’eventuale accoglibilità della stessa.

A livello nazionale, il Governo Meloni ha inoltre introdotto, con la nuova Manovra finanziaria per il 2023, un taglio dell’Iva che oggi è al 5% per quanto riguarda il latte in polvere o liquido da utilizzare per l’allattamento dei neonati.

Ovviamente questa disposizione è valida per le vendite al dettaglio, dal momento che all’ingrosso il titolare di partita Iva può scaricare interamente l’imposta sul valore aggiunto.

In vigore dal 1°gennaio 2023, anche l’Iva al 5% su farine, semole, semolini, amidi, fecole o estratti di malto per la prima infanzia.

Ricordiamo che è a disposizione anche il bonus mamme disoccupate per il 2023, per il quale rimandiamo alla lettura dell’articolo già pubblicato sul merito.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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