Bonus barriere architettoniche e bonus ristrutturazione, ecco le principali differenze

Bonus barriere architettoniche o bonus ristrutturazione? Ecco quali sono le principali differenze tra le due misure e quale conviene di più.

Il Bonus barriere architettoniche e il bonus ristrutturazione sono tra le due misure prorogate dal governo Meloni per questo 2023. Ma quali sono le differenze tra i due bonus e quale risulta il più conveniente tra le due opzioni.

La Legge di Bilancio ha prorogato numerose misure anche per questo 2023.

Tra le proroghe avute nella legge finanziaria approvata il 29 dicembre 2022 hanno trovato riconferma il bonus barriere architettoniche e il bonus ristrutturazione.

Per la prima misura la proroga è attiva fino al 31 dicembre 2025 mentre il Bonus ristrutturazione fino al 31 dicembre 2024.

Sia il bonus barriere architettoniche che il bonus ristrutturazioni, presentano numerose differenze ma per alcuni lavori potrebbero essere usati entrambi.

Ma che differenza c’è tra i due bonus e com’è possibile usarli?

Ecco la risposta.

Bonus barriere architettoniche e bonus ristrutturazione, ecco la differenza tra le due misure

Tra i bonus edilizi maggiormente usati nel panorama italiano spiccano oltre al Superbonus, anche il bonus barriere architettoniche e il bonus ristrutturazione.

Per tale motivazione l’attuale governo Meloni ha deciso di prorogare ancora per qualche anno la possibilità di usare entrambe le misure.

I due bonus però presentano delle analogie ma anche delle sostanziali differenze. La prima tra tutte riguarda la percentuale della detrazione prevista.

Per il bonus barriere architettoniche è prevista una detrazione Irpef pari al 75% delle spese sostenuta da ripartire in 5 rate annuali di pari importo fino ad un massimo di spesa di 50.000 euro, oppure di 40.000 euro o di 30.000 euro a seconda dell’edificio interessato dalla modifica.

Va detto che per utilizzare tale detrazione  del 50% gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989.

Invece il bonus ristrutturazione prevede una detrazione del 50% richiedibile fino al 31.12.24 su un importo massimo di 96.000 euro.

Gli interventi ammessi al bonus ristrutturazione sono relativi a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione, restauro e risanamento e ristrutturazione sulle parti comuni del condominio.

Nel dettaglio con tale bonus possono essere effettuati lavori per l’installazione di videocamere e sistemi di sicurezzarifacimento di tetti e l’abbattimento di muri interni in modo da ampliare le stanze.

Con lo stesso bonus è possibile rimettere mano agli impianti, da quello antincendio, a quello di condizionamento, fino all’impianto elettrico.

Oltre alle opere murarie, sono ammissibili anche le spese per l’acquisto di materiali e delle prestazioni professionali, nonché le relazioni di conformità e le documentazioni richieste per porre in essere la procedura.

Tra i bonus ristrutturazione e il bonus barriere architettoniche la differenza è sostanziale allora e non bisogna confonderli.

Bonus barriere architettoniche o bonus ristrutturazione, quale conviene usare?

Anche se il bonus barriere architettoniche e il bonus ristrutturazione presentano notevoli differenze entrambe possono essere utilizzate per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Basta che prevedano l’installazione di ascensori e montacarichi, oppure lavori di robotica che permettono di migliorare e rendere più agevole la mobilità interna o esterna delle persone con grave disabilità.

Ma se entrambe possono essere usate per l’eliminazione delle barriere architettoniche, quale è più opportuno e conveniente usare?

Non c’è una risposta univoca per tale domanda, ma tutto dipende dalla capienza fiscale del contribuente e non soltanto dalla maggior percentuale di detrazione.

Per entrambe le misure ciascun contribuente può detrarre annualmente una quota massima relativa all’imposta dovuta nell’anno di riferimento.

Se si sfora tale limite il contribuente non potrà richiedere ne il rimborso ne la compensazione per l’anno successivo.

Nel caso si ecceda tale limite non è possibile ne chiedere rimborso ne utilizzare a compensazione per l’anno successivo.

Bonus barriere architettoniche e bonus ristrutturazione, niente più sconto in fattura o cessione del credito dal 17 febbraio

Oltre alla detrazione fiscale del 50% o del 75%, i due bonus hanno previsto fino al 16 febbraio 2023 la possibilità di richiedere lo sconto in fattura o di aderire alla cessione del credito.

Tale possibilità, per entrambi i bonus ma per tutti i bonus edilizi in generale è venuta meno a seguito del Dl. N.11 Cessioni datato 17 febbraio 2023.

Con l’entrata in vigore del decreto n. 11/2023, si è eliminata definitivamente la possibilità di scegliere tra lo sconto in fattura o la cessione del credito, salvo alcune eccezioni ovvero qualora risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario e se non necessario siano già iniziati i lavori entro il 16 febbraio, cioè una data antecedente al decreto di soppressione.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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