Bonus Sud: attenzione alla scadenza del prossimo 8 giugno

In arrivo una nuova scadenza per il Bonus Sud, prevista per il prossimo 8 giugno: attenzione per la presentazione della domanda al fine di accedere all’agevolazione.

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A seguito del recente provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, viene finalmente sbloccata la possibilità di fare richiesta del Bonus Sud, ovvero il bonus previsto per gli investimenti nel Mezzogiorno.

È stato così annunciato il via libera per la presentazione delle domande al fine di accedere al Bonus Sud che va a coprire anche tutte le spese che sono state sostenute nel 2023.

La prima scadenza utile in questo caso per il bonus Sud è quella dell’8 giugno 2023, mediante il quale gli imprenditori potranno procedere con la trasmissione online dei documenti necessari per la comunicazione delle spese.

In questo articolo, dunque, andiamo a vedere quali sono le scadenze da considerare per la domanda al bonus Sud e quali le novità in merito.

Bonus Sud: di cosa si tratta

Quando parliamo del Bonus Sud facciamo riferimento agli Investimenti nel Mezzogiorno, nei comuni del Centro Italia colpiti dal sisma, nelle zone economiche speciali (ZES) e nelle zone logistiche semplificate (ZLS).

Si tratta, quindi, di un credito di imposta previsto in favore delle imprese che procedono all’acquisto di una serie di beni strumentali che risultano essere destinate a strutture di produzione situate nelle seguenti Regioni Italiane:

Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, nella misura massima del 20 per cento per le piccole imprese, del 15 per cento per le medie e del 10 per cento per le grandi.

Va detto che, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, l’imprenditore che intende beneficiare del Bonus Sud potrà accedere a tutti gli effetti al credito d’imposta soltanto in compensazione, provvedendo alla presentazione del modello F24.

Bonus Sud: tutte le novità per la domanda

Le novità relative al bonus Sud riguardano in particolare modo il modello per la comunicazione delle spese al fine di accedere agli investimenti nel Mezzogiorno.

La sostanziale differenza rispetto alle precedenti versioni del modello riguarda sicuramente il fatto che l’imprenditore potrà inserire ed esplicitare esclusivamente gli investimenti che sono stati eseguiti durante il 2023.

Ciò significa che ai fini della domanda per accedere al Bonus Sud, l’imprenditore non potrà riportare anche tutti gli altri investimenti che sono stati conseguiti durante gli anni scorsi.

Si tratta di un aspetto davvero importante, in quanto emerge in questo modo la difficoltà per quegli imprenditori che hanno a tutti gli effetti l’esigenza di andare a rettificare il bonus concesso già lo scorso anno, per cui si è verificato un differimento nei tempi di realizzazione dell’investimento.

In tal senso, quindi, l’Agenzia delle entrate ha previsto la possibilità di trasmettere telematicamente due diversi modelli:

  • documento di rettifica del vecchio modello;

  • richiesta del bonus Sud.

Dunque, con il primo modello, gli imprenditori avranno la possibilità di evidenziare la diminuzione del bonus che è stato concesso loro, in rettifica a quanto trasmesso con il vecchio modello.

Mentre, il secondo documento è volto alla richiesta del nuovo bonus, per quanto riguarda gli investimenti e le spese coinvolte dal differimento dei tempi, nel 2023.

Cosa non cambia per il bonus Sud

In merito alla trasmissione della domanda al fine di accedere agli Investimenti nel Mezzogiorno, nei comuni del Centro Italia colpiti dal sisma, nelle zone economiche speciali (ZES) e nelle zone logistiche semplificate (ZLS) è bene chiarire un ulteriore punto.

Infatti, il nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, numero 188347/2023, ha previsto la possibilità di continuare ad utilizzare il vecchio modello di domanda fino e non oltre il 31 dicembre.

Tuttavia questa modalità può essere concessa soltanto nei confronti di coloro che devono richiedere l’incentivo maturato fino alla fine del 2022.

Restano invariate invece le disposizioni predisposte per coloro che nel corso di quest’anno realizzano un investimento tale che vada a determinare la maturazione di un credito d’imposta dal valore economico superiore ai 150 mila euro.

In questi casi, l’Agenzia delle Entrate prevede che l’imprenditore richiedente il bonus Sud proceda con l’inserimento di tutte quelle informazioni necessarie per il controllo antimafia del soggetto richiedente.

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