Superbonus verso la proroga al 2026? Come, per chi e novità sulla cessione del credito

Il Superbonus al 110% è terminato nel 2022 ma non è esclusa la proroga per le famiglie a basso reddito. Intanto si discute dello sbocco del credito.

Superbonus fino al 2026? Non per tutti. Al momento questa ipotesi potrebbe diventare realtà per agevolare i ceti meno abbienti, le famiglie a basso reddito che abitano nelle case di edilizia popolare.

La proroga, per ora, non riguarda i condomini e le villette unifamiliari.

Mentre si discute sul possibile prolungamento del Superbonus, le associazioni dei commercialisti e gli enti locali avanzano nuove proposte per sbloccare i crediti. Infatti dopo lo stop di Poste Italiane e Intesa San Paolo la situazione fa fatica a tornare ai ritmi di prima.

Ancora una volta il Superbonus al 110% e al 90% è al centro della cronaca e delle decisioni del Consiglio dei ministri. Ecco le prossime novità nel 2023 e le proroghe in vista.

Superbonus fino al 2026? Cosa sappiamo sulla proroga e su quali immobili

Da giorni non si parla d’altro: il Superbonus potrebbe essere prorogato al 2026 ma sono per tutti gli immobili. Il governo starebbe valutando di prolungare il termine con aliquota al 110% solo ed esclusivamente per gli immobili accatastati come “case popolari”. Questa misura, qualora fosse confermata, avrebbe lo scopo di agevolare le famiglie a basso reddito.

Senza la proroga invece, le case popolati possono beneficiare dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2023 a condizione che in data 30 giugno 2023 sia stato raggiunto almeno il 60% dei lavori previsti.

Superbonus, ecco come cambia: il quadro della situazione per il 2023

Il 2022 ha segnato la fine del Superbonus al 110%, il nuovo governo ha infatti deciso di ridurre gradualmente l’aliquota. Da gennaio 2023 il Superbonus è i vigore per condomini e villette nella misura del 90%

Regole particolari per condomini, onlus, associazioni di volontariato e promozione sociale che, in casi particolari, possono beneficiare dell’aliquota piena al 110% anche nel corso del 2023.

Alle villette unifamiliari, invece, si applicano queste regole:

  • resta il Superbonus al 110% se hanno completato almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022;

  • si applica il Superbonus al 90% fino al 31 dicembre 2023 se il contribuente è titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare, se l’immobile risulta essere “prima casa”, in presenza di un reddito non superiore a 15.000 euro.

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Scadenze da tenere a mente

Ricapitolando le scadenze da annotare sul calendario, per quanto riguarda le villette unifamiliari la data di riferimento è il 31 marzo 2023,  sempre se alla data del 30 settembre 2022 sia stato raggiunto il 30% dei lavori.

Invece dal 1º gennaio 2023 i lavori eseguiti sulle case unifamiliari sono agevolati nella misure inferiore del 90% .

Sblocco dei crediti: le 2 ipotesi al vaglio

Mentre resta da chiarire la fattibilità della proroga al 2026, governo ed enti locali sono al lavoro per lo sblocco dei crediti, un problema che rischia di “paralizzare” il settore dell’edilizia.

Al momento sul tavolo ci sarebbero due opzioni. La prima prevede la compensazione con F24 dei crediti fino al sesto periodo d’imposta. Grazie a questo metodo si aumenta la capacità di acquisto dei crediti delle banche frenando l’impasse. Si confermerebbe così la dilazione da 4 a 10 anni prevista dal D.l. Aiuti.

La seconda opzione per sbloccare la cessione del credito è quella della compensazione delle imposte versate dai clienti per mezzo degli istituti di credito. A proporla sono state ABI e ANCE e riguarda i crediti fino al 31 dicembre 2022.

In particolare, si prevede un meccanismo ad hoc per aumentare la capacità di acquisto dei crediti degli operatori finanziari con la compensazione delle imposte versate dai clienti.

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