Asia-Pacific contrastata ma il Nikkei 225 guadagna lo 0,98%

Dopo una chiusura d'ottava contrastata per Wall Street (in negativo dei tre principali indici newyorkesi il solo Nasdaq, deprezzatosi dello 0,30% venerdì), con l'inizio della nuova settimana sui mercati asiatici la tendenza mista è proseguita, con la spinta ribassista in arrivo dalle piazze cinesi, in particolare dal settore tecnologico: il produttore di vetture elettriche Xpeng ha toccato un crollo superiore al 9% a Hong Kong.

Dopo una chiusura d'ottava contrastata per Wall Street (in negativo dei tre principali indici newyorkesi il solo Nasdaq, deprezzatosi dello 0,30% venerdì), con l'inizio della nuova settimana sui mercati asiatici la tendenza mista è proseguita, con la spinta ribassista in arrivo dalle piazze cinesi, in particolare dal settore tecnologico: il produttore di vetture elettriche Xpeng ha toccato un crollo superiore al 9% a Hong Kong. Principali timori per gli investitori continuano a essere l'inflazione su livelli record e l'impatto della stretta monetaria avviata dalla Federal Reserve (Fed). Preoccupazioni anche per la pandemia in Cina: a Pechino è stato esteso l'ordine di restare chiusi in casa, utilizzando telelavoro e didattica a distanza, a causa di un nuovo rialzo del contagi da Covid-19. Le autorità della capitale cinese hanno comunicato 99 nuovi positivi, contro la precedente media giornaliera di 50 casi. La tendenza contrastata si concretizza in una perdita intorno allo 0,20% per l'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in ribasso di circa lo 0,30% a fronte di un marginale rafforzamento dello yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 guadagna lo 0,98% (andamento simile per l'indice più ampio Topix, apprezzatosi dello 0,92%). Joe Biden è arrivato in Giappone per una visita di 5 giorni che lo porterà anche in Corea del Sud. Obiettivo del viaggio del presidente Usa, che incontrerà il premier nipponico Fumio Kishida, la presentazione del nuovo Indo-Pacific Economic Framework, patto commerciale finalizzato a mettere al sicuro l'influenza degli Usa nella regione ai danni, ovviamente, della Cina. Anche se per non pestare i piedi a Pechino nel patto non dovrebbe rientrare Taiwan.

Nei primi quattro mesi del 2022 sono transitate dai porti della Cina 4,91 miliardi di tonnellate di merci, in crescita dello 0,2% annuo. La gestione dei container è invece cresciuta dell'1,7% rispetto al pari periodo del 2021 a 91,04 milioni di teu (twenty-foot equivalent unit, metrica utilizzata per il trasporto di merci). A meno di un'ora dal termine degli scambi Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono circa lo 0,10% e lo 0,70% rispettivamente, contro il rialzo intorno allo 0,30% dello Shenzhen Composite. Male Hong Kong: l'Hang Seng segna infatti un declino ampiamente superiore all'1% (fa peggio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, in ribasso di circa l'1,40%). A Seoul è intorno allo 0,20% il guadagno del Kospi, mentre a Sydney si limita allo 0,05% la crescita dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

(RR - www.ftaonline.com)