Asia-Pacific in positivo. E il Nikkei 225 guadagna lo 0,19%

Dopo una seduta contrastata per Wall Street (in negativo dei tre principali indici newyorkesi il solo Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dello 0,26% martedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza mista è proseguita ma si è consolidata in positivo soprattutto grazie a notizie relative alla Cina.

Dopo una seduta contrastata per Wall Street (in negativo dei tre principali indici newyorkesi il solo Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dello 0,26% martedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza mista è proseguita ma si è consolidata in positivo soprattutto grazie a notizie relative alla Cina. Le autorità di Shanghai hanno dichiarato che metà della metropoli può considerarsi oggi libera dal Covid-19. Il presidente Usa Joe Biden, invece, come suggerito il mese scorso dalla U.S. Secretary of the Treasury Janet Yellen ha dichiarato che sta valutando di rimuovere i dazi imposti da Donald Trump contro la Cina, visto che la misura non farebbe che aiutare le famiglie americane, a fronte dell'ancora elevatissima inflazione. Proprio in giornata è atteso per altro il dato di aprile dell'indice dei prezzi al consumo in Usa. Il clima positivo è confermato dal rialzo intorno allo 0,80% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in declino di circa il 10% a fronte di un marginale rafforzamento dello yen sul biglietto verde. La giornata è contrastata per Tokyo: il Nikkei 225 guadagna lo 0,18% (segno opposto per l'indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,60%). Sul fronte macroeconomico, l'indice anticipatore del Giappone è salito in marzo a 101,0 punti dai 100,1 punti della lettura finale di febbraio, restando per il tredicesimo mese consecutivo sopra la soglia di 100 punti. L'indice di coincidenza, che sintetizza lo stato attuale dell'economia, è invece cresciuto a 97,0 punti dai 96,8 punti precedenti.

In aprile l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto in Cina del 2,1% annuo, contro l'1,5% di marzo e il rialzo del 2,0% del consensus del Wall Street Journal. I prezzi alla produzione sono invece rimbalzati dell'8,0% annuo, in rallentamento rispetto all'8,3% di marzo ma sopra al 7,8% stimato dagli economisti. A meno di un'ora dal termine degli scambi lo Shanghai Composite guadagna l'1,50% circa, contro rialzi ampiamente superiori al 2% per Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite. Bene anche Hong Kong: l'Hang Seng segna infatti un progresso di circa l'1,60% (fa anche anche meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con una crescita intorno al 2,50%). A Seoul il Kospi si muove appena sotto la parità, mentre a Sydney è stato dello 0,19% l'apprezzamento dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

(RR - www.ftaonline.com)