Asia-Pacific in recupero. E il Nikkei 225 guadagna lo 0,66%

Dopo un'altra seduta di recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi ancora il Nasdaq, apprezzatosi di un netto 2,68% giovedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza in positivo è stata sostanzialmente confermata.

Dopo un'altra seduta di recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi ancora il Nasdaq, apprezzatosi di un netto 2,68% giovedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza in positivo è stata sostanzialmente confermata. Principale fattore rialzista il rally del settore retail a Wall Street ma anche i risultati superiori alle attese di due giganti cinesi come Baidu e Alibaba Group Holding, che hanno successivamente spiccato il volo a Hong Kong (entrambi i titoli scambiano in progresso di ben oltre il 10%). Segnali di ottimismo anche per il fatto che con l'inizio di giugno il Giappone riaprirà i suoi confini ai turisti stranieri, dopo mesi di isolamento per prevenire il diffondersi della pandemia di coronavirus. Il risultato è stato un progresso di circa l'1,60% per l'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in ribasso di circa lo 0,30% ma il parallelo netto rafforzamento dello yen sul biglietto verde non frena la performance di Tokyo: il Nikkei 225 guadagna infatti lo 0,66% (fa peggio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,52% il suo progresso). Sul fronte macroeconomico, in maggio l'inflazione è calata nella regione di Tokyo al 2,4% annuo dal 2,5% di aprile, quando si era attestata sui massimi dal 2,9% del settembre 2014. L'indice core dei prezzi al consumo è invece cresciuto dell'1,9% annuo come in aprile, confermandosi sui massimi dal 2,2% del marzo 2015. Il dato è però inferiore al 2,0% del consensus di Reuters.

In aprile i profitti del settore industriale hanno registrato in Cina un calo dell'8,6% annuo, contro il rimbalzo del del 12,2% di marzo. Nei primi quattro mesi del 2022 i profitti industriali sono invece cresciuti del 3,5% contro l'8,5% del primo trimestre. Contrastate le piazze cinesi: a meno di un'ora dal termine degli scambi Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 virano infatti in negativo di circa lo 0,20% e lo 0,10% rispettivamente, contro un declino intorno allo 0,60% per lo Shenzhen Composite. Molto bene Hong Kong: l'Hang Seng segna infatti un progresso superiore al 2% (e l'andamento è sostanzialmente uguale per l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China). A Seoul crescita di circa lo 0,90% per il Kospi, mentre a Sydney è stato dell'1,08% il rialzo dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

(RR - www.ftaonline.com)