Asia-Pacific in rialzo. A Tokyo Nikkei 225 guadagna l'1,60%

Dopo una chiusura d'ottava in negativo per Wall Street (peggiore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq, deprezzatosi dello 0,51% venerdì), la nuova settimana inizia invece in Asia con una tendenza contrastata ma complessivamente in positivo.

Dopo una chiusura d'ottava in negativo per Wall Street (peggiore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq, deprezzatosi dello 0,51% venerdì), la nuova settimana inizia invece in Asia con una tendenza contrastata ma complessivamente in positivo. A deprimere i listini Usa era stato soprattutto il deludente dato sui nuovi di posti di lavoro, dovuto prevalentemente ai problemi, su base statale e locale, nella riapertura delle scuole a causa della variante Delta. L'occupazione nel settore privato ha fornito però indicazioni incoraggianti. E i riflettori questa settimana si spostano sulla Corporate America, con l'avvio della tornata di trimestrali, in particolare per il settore bancario: la prima a comunicare i risultati sarà Jp Morgan Chase & Co. mercoledì, seguita da Bank of America, Morgan Stanley e Citigroup giovedì e Goldman Sachs venerdì. Il clima rialzista nella regione viene confermato dal rialzo intorno allo 0,90% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in marginale rialzo a fronte però di uno yen scivolato sui minimi dal 2018 sul biglietto verde: a Tokyo il Nikkei 225 guadagna l'1,60% (ha fatto anche meglio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi dell'1,77%). Sul fronte macroeconomico, in settembre gli ordini di macchine utensili sono balzati in Giappone del 71,9% annuo, in ulteriore rallentamento però rispetto all'85,2% di agosto (e al 93,4% di luglio). Si tratta comunque dell'undicesima espansione consecutiva dopo una striscia di contrazione durata 24 mesi.

Nei primi otto mesi del 2021 i ricavi del settore dei macchinari industriali sono balzati in Cina del 21,5% annuo a 16.490 miliardi di yuan (2.211 miliardi di euro). I profitti sono invece cresciuti del 16,4% annuo a 980 miliardi di yuan (131 miliardi di euro). A meno di un'ora dal termine degli scambi Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,20% e lo 0,40% rispettivamente, contro però un declino intorno allo 0,30% per lo Shenzhen Composite. Molto bene Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in progresso di circa il 2% (fa anche meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con una crescita intorno al 2,50%). Il Kospi di Seoul non scambia per la festa dell'Hangeul (che ricorda la creazione dell'alfabeto coreano nel XV secolo da parte di Sejong il Grande) mentre a Sydney è stata dello 0,28% la flessione dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

(RR - www.ftaonline.com)