Bce: flessibilità fattore chiave per la politica monetaria

Secondo quanto emerge dai verbali del meeting del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) di 9-10 marzo, la fiducia degli investitori era notevolmente migliorata rispetto all'incontro precedente.

Secondo quanto emerge dai verbali del meeting del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) di 9-10 marzo, la fiducia degli investitori era notevolmente migliorata rispetto all'incontro precedente. "I corsi azionari dell'Eurozona si sono avvicinati ai livelli registrati prima della guerra in Ucraina, gli spread sovrani si sono ridotti e i rendimenti sono notevolmente aumentati. Allo stesso tempo, l'inflazione ha continuato a salire e si è mantenuta ben al di sopra dell'obiettivo del 2%", ha sottolineato la consigliera Isabel Schnabel. Le aspettative per un aumento del costo del denaro erano ancora in maggioranza per il quarto trimestre, anche se è aumentata al 40% la quota di chi valuta che possa succedere prima. Nel complesso, si legge ancora nei verbali, è prevalsa l'opinione che, alla luce dell'accresciuta incertezza derivante dagli effetti ancora in corso della pandemia e della guerra in Ucraina, l'opzionalità, il gradualismo e la flessibilità siano rimasti fattori chiave della condotta di politica monetaria del Consiglio direttivo. "In particolare, si è ritenuto opportuno mantenere l'opzionalità e rinviare alla riunione del Consiglio direttivo di giugno la decisione in merito alla tempistica precisa della fine degli acquisti netti di asset", è stata la conclusione della Bce.

(RR - www.ftaonline.com)