Nonostante l'annuncio, arrivato in tarda serata, di una forte riduzione delle estrazioni di petrolio da parte dell'OPEC, e le attese per i dati sull'occupazione USA, le Borse Europee partono in positivo, anche se con moderazione. Di segno negativo diversi titoli legati alla produzione industriale in Germania, e titoli bancari.
Effetto OPEC
Dopo una giornata di attesa con lo sguardo rivolto all'OPEC, le borse europee continuano a muoversi con cautela, questa volta guardando alla BCE e Fed e le loro prossime mosse.
La decisione dell'OPEC di ridurre le quote giornaliere di estrazione di petrolio, acuisce in modo significativo la crisi energetica, de facto la decisione è stata presa per rispondere ad un calo della domanda che stava portando ad un progressiva svalutazione del greggio causata da un'eccessiva disponibilità al netto di una limitata domanda.
La notizia di un taglio da 2 milioni di barili al giorno di petrolio da parte dell'OPEC non sembra scuotere più di troppo i mercati, che, già nella giornata di ieri si erano preparati all'imminente decisione.
Le borse europee aprono caute, tentando un rimbalzo positivo nelle prime ore di contrattazione nonostante le difficoltà crescenti del settore industriale e manifatturiero causate dalla crisi energetica.
Attesa per dati sull'occupazione USA
Oltre al maxi taglio al petrolio voluto dall'OPEC, incidono sulle borse europee anche i dati sulla tenuta economica degli USA. Secondo il report, nel mese di settembre ha registrato un leggero incremento rispetto ad agosto.
Per essere più precisi, nel mese di settembre l'indice ISM ha segnato un punteggio di 56,7 punti, superando di 0,7 le attese, mostrando quindi un netto miglioramento nel campo dell'occupazione. Tuttavia, per il dato ufficiale sull'occupazione negli USA, bisognerà aspettare la pubblicazione del report sull'occupazione prevista per venerdì 7 ottobre.
Le Borse europee tentano un cauto rimbalzo
Nonostante i tagli dell'OPEC e l'attesa per i dati sull'occupazione negli USA, le borse europee partono in positivo, anche se con moderazione, confermando la tendenza iniziata ieri nel tardo pomeriggio. Nel panorama continentale solo Copenhagen registra un vero risultato positivo, con una crescita dell'1,36%, unica borsa in Europa a superare l'1%.
Fanalino di coda del vecchio continente, ancora una volta Piazza Affari, la borsa di Milano risulta in calo dello 0,36%, risultati determinati da una forte incertezza degli investitori sul futuro dell'Italia e dell'Europa in generale.
Francoforte apre in crescita dello 0,6% dopo una chiusura in calo dell'1,7% determinata dalla pubblicazione dei dati sugli ordini industriali in Germania che nel mese di agosto si sono ridotti del 2,4% rispetto a luglio e complessivamente hanno registrato una perdita del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Positiva anche Londra in crescita dello 0,5%, mentre tutti gli altri indici registrano una lieve crescita tra lo 0,02% e lo 0,3%.
Focus su Piazza Affari
Piazza Affari, come anticipato, si configura come fanalino di coda tra le principali borse europee, nonché unico mercato a registrare un calo superiore allo 0,3%.
Guardando più da vicino i titoli quotati a Piazza Affari, possiamo osservare un momento di forte difficoltà per i titoli Bancari.
Nello specifico i titoli peggiori della giornata risultano essere tutti titoli bancari, con Banco BPM in fondo con un calo del 4,32%, seguita da Fineco Bank e Banca Generali in perdita del 3,68% e 3,02%, seguono poi BPER Banca, MedioBanca, Unicredit e Intesa Sanpaolo che si configura come il "migliore" tra i peggiori titoli bancari, in calo dell'1,55%.
I titoli relativi al settore energetico, oscillano tra un +0,35 % di Snam e -0,9% di Enel, definendo uno scenario molto incerto e variegato.
Diversamente, il settore manifatturiero e industriale registra i risultati migliori, con Pirelli in cima alla lista, in crescita dell'1,73%, segue Interpump group, in crescita dell'1,51% e Moncler, che guadagna l'1,39%.
Infine, i BTP decennali italiani, partono positivamente, con una leggerissima flessione dei rendimenti che calano a 4,42%. Risultato modesto che fa scendere lo spread tra BTP e Bund tedeschi di 3 punti, passando da 243 punti della chiusura di ieri a 240 registrati in apertura.