Diminuisce la paura per il Covid in Cina, salgono le borse

Dopo una seduta di deciso recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq, apprezzatosi del 2,92% martedì), la tendenza in positivo si è consolidata con la riapertura dei mercati asiatici.

Dopo una seduta di deciso recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq, apprezzatosi del 2,92% martedì), la tendenza in positivo si è consolidata con la riapertura dei mercati asiatici. A trainare Wall Street, reduce da tre sedute negative, è stato il rassicurante dato sull'indice dei prezzi alla produzione. Sono ancora una volta le piazze cinesi a guidare la regione, dopo averlo fatto in negativo ieri oggi registrano significativi rally che bilanciano il sell-off della precedente sessione. Sell-off che era dovuto ai nuovi lockdown nelle città di Changchun e Shenzhen. I nuovi contagi sono invece scesi a poco più di tremila, duemila circa in meno di ieri. Tuttavia per quanto riguarda quest'ultima, Foxconn (colosso della produzione conto terzi di elettronica) ha dichiarato che alcune operazioni sono state riavviate dopo lo stop annunciato lunedì a causa delle misure di contenimento dei contagi da Covid-19. A sostenere i mercati dell'Asia, ma l'onda lunga è arrivata questa mattina anche in Europa, ha contribuito anche il vice premier Liu He, che ha anticipato nuove misure per rilanciare l'economia cinese e che Pechino annuncerà anche politiche favorevoli ai mercati dei capitali. ++++++++++++++++++++ L'indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato l'8,7%, recuperando con gli interessi il -5,7% di ieri e mettendo a segno il rialzo maggiore dalla crisi globale del 2008. L'Hang Seng Tech ha guadagnato addirittura il 20%, con Alibaba e Tencent entrambi sopra il 20% di rialzo (rispettivamente 23% e 22%). ++++++++++++++++++++ In attesa della decisione della Federal Reserve sui tassi d'interesse, prevista per la serata di oggi alle 19 ora italiana, il clima positivo è confermato dall'andamento degli indici europei, in guadagno in media di più del 2%. ++++++++++++++++++++ Intanto dal Giappone arrivano segnali incoraggianti per l'economia. Il Reuters Tankan, indice che anticipa l'omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan (BoJ) e che misura la fiducia delle aziende manifatturiere del Giappone, è infatti cresciuto in marzo a 8 punti dai 6 punti di febbraio (17 punti in gennaio). La BoJ comunicherà la lettura dell'indice Tankan relativa ai primi tre mesi del 2022 il prossimo 1° aprile. Nel quarto trimestre 2021 era rimasto invariato sui 18 punti già registrati nel terzo (14 punti nel periodo aprile-giugno), confermandosi sui massimi dai 19 punti del quarto trimestre 2018. ++++++++++++++++++++ Incoraggiante anche la produzione industriale, che a gennaio è calata nel Sol Levante dello 0,5% annuo, contro il rialzo del 2,7% di dicembre ma sopra alla flessione dello 0,9% della lettura preliminare diffusa a fine febbraio. Su base mensile, rettificata stagionalmente, la produzione industriale è invece scesa dello 0,8% contro l'1,0% precedente e la contrazione dell'1,3% del dato flash. ++++++++++++++++++++ Negli USA il Dipartimento del Lavoro ha comunicato l'indice grezzo dei prezzi alla produzione, che, per quanto elevato, non ha sorpreso negativamente gli operatori, anzi ha permesso alle azioni Usa di puntare al rialzo. L'indice ha evidenziato, nel mese di febbraio, una crescita dello 0,8% su base mensile dopo una variazione positiva dell'1,2% nel mese precedente (consensus +0,9%). Su base annuale il PPI è cresciuto del 10% risultando pari al consensus e alla rilevazione precedente. L'indice core (esclusi energetici ed alimentari) è aumentato dello 0,2% su base mensile (consensus +0,6%) dal +1% della rilevazione precedente. Su base annuale, l'indice Core ha fatto segnare un incremento pari all'8,4%, risultando inferiore alle attese (+8,7%) e alla rilevazione precedente (+8,5%). ++++++++++++++++++++ Incoraggianti anche i dati relativi a petrolio. Secondo le stime riportate martedì dall'American Petroleum Institute (Api), le scorte di petrolio sono salite in Usa di oltre 3,7 milioni di barili nella settimana chiusa l'11 marzo. Le riserve di benzina sono invece scese di 3,8 milioni di barili. I dati dell'Api precedono quelli ufficiali della U.S. Energy Information Administration (Eia), che saranno diffusi in serata. Secondo il consensus di S&P Global Commodity Insights, citato da MarketWatch, l'Eia dovrebbe comunicare un rialzo delle riserve di greggio limitato a 200.000 barili. ++++++++++++++++++++ I future sul Wti in consegna ad aprile avevano chiuso con un crollo del 6,38% martedì al New York Mercantile Exchange a 96,44 dollari il barile. L'oro nero entra così in bear market, avendo perso oltre il 20% dai 123,70 dollari segnati l'8 marzo, quando si era attestato sui massimi dall'agosto 2008. ++++++++++++++++++++ Si notano invece segnali di decelerazione dell'economia. La Federal reserve di New York ha comunicato che l'indice Empire State Manufacturing (che misura l'andamento dell'attività manifatturiera di New York) si attesta nel mese di marzo a -11,8 punti da +3,1 punti di febbraio, risultando nettamente inferiore alle attese degli analisti fissate su un indice pari a +7 punti. ++++++++++++++++++++ Sul fronte della guerra Zelensky in un video ha dichiarato "Gli incontri continuano e, sono informato, le posizioni durante i negoziati appaiono già più realistiche". I mercati azionari prendono atto e ne approfittano per rimbalzare. Settimana prossima il presidente degli Stati Uniti Joe Biden verrà in visita in Europa. ++++++++++++++++++++ Se le borse godono i bond invece piangono: il rendimento del Treasury Note a 10 anni è salito al 2,19%, quello del Bund decennale allo 0,39%, ai massimi degli ultimi quattro anni. Ormai è chiaro che le banche centrali alzeranno i tassi e, terminata la corsa all'acquisto sull'onda dei timori causati dalla guerra, il mercato si riposiziona. Solo notizie gravi sul fronte del conflitto potrebbero dare il via ad una nuova ondata di acquisti sui bond, meno rischiosi delle azioni, facendone scendere di nuovo i rendimenti. ++++++++++++++++++++ Intanto domani Banca d'Inghilterra dovrebbe procedre con il terzo aumento dei tassi consecutivo. ++++++++++++++++++++ Per quello che riguarda la Russia oggi ci sono da pagare 117 milioni di dollari di cedole su due obbligazioni denominate in dollari Usa. Se il pagamento dovesse avvenire in rubli l''agenzia Fitch ha detto che saremmo di fronte ad un default.

(AM - www.ftaonline.com)