Economia Usa è in forte espansione, cosa faranno Fed e borse?

L'economia Usa è in forte espansione grazie anche al recente pacchetto di stimolo da 1900 miliardi approvato dal nuovo presidente Biden e cresce più rapidamente delle altre, Cina esclusa.

L'economia Usa è in forte espansione grazie anche al recente pacchetto di stimolo da 1900 miliardi approvato dal nuovo presidente Biden e cresce più rapidamente delle altre, Cina esclusa. Questo comporta un aumento dell'inflazione che alla lunga potrebbe costringere la Fed a rivedere la sua politica monetaria.

Moody's del resto ha annunciato di avere rivisto al rialzo l'outlook sulla crescita del Pil reale degli Usa per il 2021 a quasi +7% e a oltre il +5% per il 2022, ma ha anche dichiarato che l'inflazione "sta accelerando il passo. Il rialzo dei prezzi delle commodities e dei fattori industriali dovrebbe comunque smorzarsi verso la parte finale di quest'anno" ma è comunque "improbabile che l'inflazione moderi il passo quanto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell suggerisce".

Moody's è convinta che la Fed dovrà anticipare l'aumento dei tassi. Se a luglio gli Usa avranno raggiunto l'immunità di gregge la Fed potrebbe iniziare a parlare di "tapering", ovvero di una riduzione degli acquisti di bond.

Dello stesso avviso è anche Robert Kaplan, presidente della Federal Reserve Bank (Fed) di Dallas, che si è detto pronto a discutere su come e quando mettere un freno allo stimolo economico. In dicembre l'istituto centrale di Washington aveva dichiarato che avrebbe continuato con gli acquisti di asset fino a quando l'economia non avesse raggiunto un benchmark di "ulteriore miglioramento sostenuto" verso gli obiettivi di doppio mandato d'inflazione al 2% nel lungo periodo e piena occupazione.

Intervistato da MarketWatch, Kaplan ha notato come molte cose siano cambiate da allora. "Penso che avrebbe senso per lo meno iniziare a discutere di come potremmo aggiustare questi acquisti e sarebbe meglio iniziare a discutere il prima possibile", ha precisato, sottolineando di avere maggiore fiducia rispetto a tre mesi fa sul fatto che l'economia stia resistendo alla pandemia e sia sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi della Fed.

Più cauto invece Richard Clarida, vice chairman del Board of Governors della Federal Reserve (Fed), secondo il quale non è ancora arrivato il momento di discutere di mettere un freno allo stimolo che l'istituto centrale concretizza nell'acquisto di 120 miliardi di dollari al mese in Treasury e titoli legati ai mutui. Le dichiarazioni di Clarida sono in linea con quelle del chairman Jerome Powell secondo cui sono necessari "ulteriori progressi sostanziali" sugli obiettivi di piena occupazione e inflazione stabile prima di pensare a un passo indietro sull'allentamento.

Anche secondo Eric Rosengren, president della Federal Reserve (Fed) di Boston, l'inflazione più alta sarà solo temporanea. "C'era carenza di carta igienica e disinfettanti all'inizio della pandemia ma alla fine i produttori hanno aumentato l'offerta e questi articoli non scarseggiano più. È probabile che anche molti dei fattori che fanno aumentare i prezzi questa primavera avranno vita breve", ha spiegato nel corso di un webinar del Boston College. In ogni caso Rosengren ha sottolineato come sia troppo presto per sapere se l'inflazione tendenziale aumenterà a fronte di una solida ripresa dell'economia nel 2022 ma il risultato più probabile è che l'inflazione tenderà vicino all'obiettivo di lungo periodo del 2% della Fed.

In questo dibattito si è inserita anche Janet Yellen, segretario al Tesoro Janet Yellen, che ad un seminario economico presentato da The Atlantic ha dichiarato "It may be that interest rates will have to rise somewhat to make sure that our economy doesn't overheat" aggiungendo poi, riferendosi ai piani di sostegno di Biden, "Even though the additional spending is relatively small relative to the size of the economy, it could cause some very modest increases in interest rates". In sintesi la Yellen avrebbe detto che i tassi potrebbero dovere salire un poco per essere sicuri che l'economia non si surriscaldi.

La Yellen si è accorta di avere forse parlato senza pensare ai mercati, che infatti dopo le prime dichiarazioni sono crollati, ed è subito corsa a fare delle rettifiche. In una intervista al The Wall Street Journal CEO Council ha infatti detto, in merito al rialzo dei tassi "It's not something I'm predicting or recommending" e in merito alla sua capacità di influenzare la banca centrale ha dichiarato "If anybody appreciates the independence of the Fed, I think that person is me".

Come sempre accade un deterioramento del sentiment per Wall Street andrebbe ad influenzare anche quello dei listini europei, quindi è opportuno tenere sotto controllo come si muovono i principali indici di New York.

Il Nasdaq 100 dopo le prime dichiarazioni della Yellen ha violato i minimi del 21 e 22 aprile, allineati sugli stessi livelli, completando la figura a doppio massimo disegnata in area 14080 dal 16 aprile. Per il momento i prezzi si sono arrestati in area 13395 senza violare la trend line crescente disegnata dai minimi di inizio marzo, se quel supporto dovesse cedere l'indice dell'alta tecnologia potrebbe però puntare con decisione ai minimi di marzo. Sotto area 13400 rischio di cali fino a 12700 almeno. Solo sopra 13800 primi segnali in favore del ritorno sulla resistenza critica di area 14100. Oltre quella soglia segnali di forza per 14800.

La situazione è delicata anche per il Dow Jones Industrial, che nelle ultime sedute si è trovato in difficoltà nel superamento della linea che unisce i massimi di novembre e di marzo, potenziale limite superiore di una figura "ending diagonal" che potrebbe rappresentare la porzione terminale di tutto il movimento rialzista in atto dal marzo 2020.

Nella teoria delle onde di Elliott è previsto che l'onda 5 della sequenza rialzista, che è formata da 5 segmenti, possa assumere la forma di un cono crescente che l'indice Dow Jones ha disegnato negli ultimi mesi, con la parte superiore del cono formata dalla trend line che unisce i massimi di novembre e quelli di marzo.

La base di questa figura è ancora abbastanza lontana, a 33450 circa, ma la sua violazione rischierebbe di dare il via ad un movimento ribassista diretto almeno fino sui minimi di marzo a 30540 circa. Solo oltre area 34400 il rischio di una evoluzione negativa dei prezzi verrebbe allontanato in modo netto.

(AM - www.ftaonline.com)