Frenata a Wall Street in vista dell'avvio delle trimestrali

Dopo una seduta di frenata per l'Asia (a Tokyo il Nikkei 225 ha guadagnato l'1,11% a fronte però della flessione dell'1,67% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso), come pure per le piazze europee, Wall Street inizia la nuova settimana in negativo, in vista dell'avvio della tornata di trimestrali per la Corporate America (giovedì e venerdì toccherà a quasi tutte le big del credito a stelle e strisce, da Jp Morgan Chase & Co.

Dopo una seduta di frenata per l'Asia (a Tokyo il Nikkei 225 ha guadagnato l'1,11% a fronte però della flessione dell'1,67% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso), come pure per le piazze europee, Wall Street inizia la nuova settimana in negativo, in vista dell'avvio della tornata di trimestrali per la Corporate America (giovedì e venerdì toccherà a quasi tutte le big del credito a stelle e strisce, da Jp Morgan Chase & Co. a Citigroup, mentre Goldman Sachs li comunicherà solo lunedì 18 luglio). Se i timori di una recessione sembrano allontanarsi a fare paura è ancora il Covid-19 con nuovi lockdown in Cina. A Macau sono stati chiusi tutti i casinò e questo si è riflesso nei crolli superiori all'8% segnati da Wynn Resorts e Las Vegas Sands in apertura a Wall Street.

A meno di un'ora dall'inizio delle contrattazioni il peggiore dei tre principali indici newyorkesi è il Nasdaq, con una flessione superiore al 2% anche in questo caso legata alla Cina. A deprimere il settore tecnologico sono state le perdite registrate a Hong Kong da Alibaba Group Holding e Tencent Holdings (5,79% e 2,89% rispettivamente), dopo che la principale autorità di regolamentazione del mercato cinese domenica ha annunciato dozzine di multe per violazione delle normative antitrust. E Alibava ha sfiorato un tracollo del 9% in apertura a Wall Street. Dow Jones Industrial Average e S&P 500 sono invece in flessione di circa lo 0,30% e l'1% rispettivamente. Tutti in negativo gli undici sottoindici che compongono l'S&P 500 con perdite intorno al 2% per Consumer Discretionary, Technology e Communications.

Tra i singoli titoli da segnalare il progresso di circa il 2% di Merck & Co. che segna la migliore performance del Dow Jones. Protagonista è però inevitabilmente ancora Twitter che crolla di un ulteriore 7% al Nyse, dopo avere già perso il 5,10% venedì. Elon Musk ha confermato le indiscrezioni del Washington Post annunciando la volontà di annullare l'acquisizione da 44 miliardi di dollari. E ora Twitter si prepara a una lunga battaglia legale il cui esito è tutt'altro che scontato. Twitter aveva già perso il 18% da quando Musk aveva presentato inizialmente la sua offerta e secondo Daniel Ives e John Katsingris di Wedbush la cancellazione è un disastro. Gli analisti hanno tagliato il target price da 43 a 30 dollari. Trip Chowdhry di Global Equities Research lo ha addirittura abbassato a 20 dollari. E Twitter scambia poco sopra 34 dollari a Wall Street.

Sul fronte macroeconomico, riflettori puntati sul dato dell'inflazione di giugno, che sarà pubblicato mercoledì 13 luglio (in contemporanea con il Beige Book della Federal Reserve). Il giorno successivo saranno invece diffusi quelli relativi a vendite retail e produzione industriale in Usa. Secondo le stime di Retail & Consumer Products di Fti Consulting, citate da MarketWatch, le vendite online supereranno i 1.000 miliardi di dollari in Usa già nel 2022. La stima per l'anno in corso è infatti di una crescita dell'11,7% rispetto al 2021 a 1.070 miliardi di dollari. In precedenza Fti Consulting prevedeva che la soglia di 1.000 miliardi sarebbe stata sfondata soltando nel 2025. L'accelerazione è ovviamente il frutto della pandemia di coronavirus e della spinta data allo shopping online.

(RR - www.ftaonline.com)