L'Angolo del Trader: Diasorin, Unicredit e Webuild

Diasorin in flessione ieri dopo quanto riferito da Repubblica: il premier Mario Draghi sta cercando un accordo con Macron e Merkel per imprimere un'accelerazione alla campagna vaccinale anti Covid-19, superando le incertezze causate dalla gestione poco efficace della Commissione Europea in merito ai contratti di fornitura delle dosi.

Diasorin

Diasorin in flessione ieri dopo quanto riferito da Repubblica: il premier Mario Draghi sta cercando un accordo con Macron e Merkel per imprimere un'accelerazione alla campagna vaccinale anti Covid-19, superando le incertezze causate dalla gestione poco efficace della Commissione Europea in merito ai contratti di fornitura delle dosi. La proposta dovrebbe essere messa sul tavolo della presidente von der Leyen nel Consiglio Europeo in programma giovedì prossimo. Diasorin reagisce negativamente a queste notizie in quanto le prospettive economiche del gruppo, essendo attivo (tra le altre cose) nella produzione di test per il Covid-19, subiscono un forte peggioramento ogniqualvolta si profila un'accelerata del programma di immunizzazione della popolazione. L'analisi del grafico di Diasorin mette in evidenza la brusca flessione delle ultime settimane, movimento che ha spinto il titolo sul supporto di area 140 euro. Si tratta di un riferimento decisivo nel medio periodo dato che una decisa violazione dello stesso determinerebbe il completamento del potenziale doppio massimo in formazione da fine maggio 2020, una figura ribassista capace di ricacciare i prezzi in area 95, con primo appoggio a 120-125. Segnali di forza sopra il recente massimo a 148,90, evento propedeutico a un riavvicinamento ad area 155-160: solo con un riposizionamento oltre questi ultimi riferimenti si creerebbero le premesse per una rimonta più corposa in direzione di 175 e 190.

Unicredit

In rosso Unicredit ieri (-1,06% a 9,087 euro), penalizzata dall'esposizione sulla Turchia (controlla il 20% di Yapi Kredi) dopo la defenestrazione del governatore della banca centrale Naci Agbal decisa dal presidente Erdogan e il conseguente crollo della lira turca. I prezzi hanno tentato di superare settimana scorsa la resistenza offerta a 9,41 dal picco del 21 luglio 2020, già testata anche a fine novembre, e il lato alto del gap del 9 marzo 2020 a 9,69, ma ne sono stati respinto. Solo il superamento di deciso questo ostacolo sarebbe un segnale di forza capace di anticipare il test di area 10,25. Senza il superamento di area 9,70 rischio invece di cali verso 8,85, linea che sale dal minimo di gennaio. Supporto successivo a 8,60, media mobile esponenziale a 50 giorni.

Webuild

Webuild accelera al rialzo e tocca i massimi da novembre 2019 in scia ai risultati 2020: ricavi adjusted (senza Astaldi) stabili a 5,3 miliardi di euro (6,4 miliardi con Astaldi), utile netto adjusted a 275,4 milioni di euro da 5,0 milioni del precedente esercizio. Per il 2021 il management prevede ricavi a 6,5 - 7,2 miliardi. Da un punto di vista grafico Webuild invia un segnale di forza degno di nota con il superamento dei massimi di febbraio a 1,72 circa. Le prossime sedute si dimostreranno decisive e confermeranno la capacità o meno del titolo di lasciarsi alle spalle il lato superiore del canale disegnato da ottobre, a 1,80 circa. In caso di successo su questo ostacolo, il titolo potrebbe puntare a target a 1,89 e 2,16 circa, in corrispondenza del picco di settembre 2019. Discese sotto area 1,50, anticipate dalla violazione della media mobile esponenziale a 20 sedute attualmente passante da 1,65 circa, metterebbero invece in dubbio le intenzioni di crescita prospettando il test della base del citato canale a 1,44.

(SF - www.ftaonline.com)