L'Angolo del Trader: Cnh Industrial, Diasorin e Maire Tec.

Cnh Industrial termina la settimana sulla parità, a 15,35 euro, con una variazione del -0,03% dalla chiusura precedente.

Cnh Industrial

Cnh Industrial termina la settimana sulla parità, a 15,35 euro, con una variazione del -0,03% dalla chiusura precedente. Nel corso della giornata i prezzi erano però scesi fino a 14,96 euro nonostante i dati trimestrali in netta crescita. La società ha riportato ricavi consolidati pari a 8,0 miliardi di dollari (in crescita del 23% rispetto al terzo trimestre del 2020), un utile netto pari a 329 milioni di dollari, un risultato diluito per azione adjusted pari a 0,36 dollari e un'EBIT adjusted delle Attività Industriali pari a 469 milioni di dollari (in aumento di 231 milioni di dollari o di circa il 100%). Free cash flow delle Attività Industriali negativo pari a 0,7 miliardi di dollari. A pesare inizialmente sulle quotazioni sono state le previsioni "le condizioni critiche che interessano la catena logistico-produttiva permangano nel corso dell'ultimo trimestre dell'anno. La Società non può assicurare che non si verificheranno ulteriori chiusure temporanee dei propri stabilimenti di produzione sulla base delle persistenti problematiche nella disponibilità di componenti". A seguito di queste problematiche è stata rivista al ribasso la guidance 2021: i ricavi sono ora attesi "al livello inferiore delle prospettive precedenti (in crescita tra il 24% e il 28% anno su anno)", il free cash flow "positivo attorno a 1,0 miliardi di dollari" (da "positivo per oltre 1,0 miliardi di dollari"), e le spese di ricerca e sviluppo e investimenti " in leggero aumento rispetto ai precedenti ~ 2,0 miliardi di dollari". Equita Sim ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 18,5 euro sul titolo. Gli analisti valutano "Forte anche il terzo trimestre. Rallentamento nel quarto trimestre per la nota carenza di chip, ma la visibilità dei mercati resta buona. Confermiamo stime e target". Anche Banca Akros conferma il rating buy e il prezzo obiettivo a 18,25 euro su Cnh. Gli esperti avvertono che il quarto trimestre "non sarà particolarmente facile, per ragioni temporanee", ma grazie all'atteso spin-off del gruppo Iveco e alle prospettive molto promettenti per il 2022 la valutazione resta buona. La revisione al ribasso della guidance 2021 potrebbe essere la causa delle prese di beneficio sul titolo, che arretra dai record a 15,58 euro in direzione dei primi supporti a 14,72 circa, per poi rimbalzare in area 15,35. Solo discese sotto area 14,70 farebbero comunque temere ripiegamenti verso area 14,20, per il test della media a 100 sedute. Oltre 15,58 via libera invece verso i 16 euro.

Diasorin

Brusca flessione venerdì per Diasorin (-5,46% a 182,50 euro): il titolo è stato penalizzato dall'annuncio dell'efficacia del farmaco anti-Covid di Pfizer (+10,86% al NYSE). Secondo quanto comunicato dal colosso farmaceutico USA, i risultati della seconda fase (ce ne sono tre) di sperimentazione clinica indicano che il Paxlovid riesce a prevenire l'89% di decessi e ospedalizzazioni dei pazienti positivi considerati ad alto rischio. La notizia, di per sé positiva, è invece negativa per un gruppo come Diasorin attivo nella produzione di test per il Covid. La flessione di venerdì ha peggiorato il quadro grafico di brevissimo di Diasorin: la violazione del supporto a 186-187 euro ha infatti creato i presupposti per flessioni verso i minimi di inizio ottobre a 167-168 (target intermedio a 176-177), supporti determinanti in ottica di medio periodo: in caso di rottura verrebbe completato un potenziale doppio massimo, figura ribassista con obiettivo ideale a 130-135. Il ritorno sopra 187 permetterebbe invece al titolo di dirigersi verso 205 almeno, con target successivo sul record storico del maggio 2020 a 211,80.

Maire Tecnimont

Maire Tecnimont (+4,8%) accelera e tocca i massimi da agosto 2018. Giovedì il gruppo ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2021: ricavi a 2.052,8 milioni di euro, +9,8% a/a, EBITDA a 124,1 milioni, +10,3% a/a, utile netto a 60,4 milioni, +72,6% a/a. L'indebitamento netto è pari 10,6 milioni, in miglioramento di 106,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2020. Il titolo ha superato a gran velocità il 61,8% di ritracciamento del ribasso in atto dal 2017, a 3,75, dimostrando di avere tutte le carte in regola per raggiungere a 4,35/4,40 il lato superiore del canale che sale dai minimi di ottobre 2020. Resta tuttavia elevato il rischio di assistere a prese di profitto: la comparsa di una lunga "shadow" nella candela di venerdì e l'ipercomprato in cui sono sconfinati gli oscillatori grafici potrebbero segnalare la presenza di una forte resistenza in area 4,25, creando le premesse per un return move in area 3,75/3,80. I timori di un indebolimento del quadro grafico verrebbero però confermati solo sotto 3,30, media esponenziale a 100 giorni.

(SF - www.ftaonline.com)