L'Angolo del Trader: Stellantis, Technogym e CrowdFundMe

Stellantis, -3,54% a 18,1280 euro, in forte ribasso venerdì dopo che Dongfeng Motor Group ha ceduto 40 milioni di azioni (pari all'1,28% del capitale) a 18,30 euro l'una.

Stellantis

Stellantis, -3,54% a 18,1280 euro, in forte ribasso venerdì dopo che Dongfeng Motor Group ha ceduto 40 milioni di azioni (pari all'1,28% del capitale) a 18,30 euro l'una. Il gruppo cinese detiene ora il 3,2% del capitale del colosso nato dalla fusione di FCA e PSA. La discesa non ha comportato tuttavia l'invio di segnali negativi. I prezzi sono infatti scesi a testare dall'alto la trend line tracciata dai massimi estivi, coincidente a 17,90 circa con il top di novembre. La tenuta di questo limite potrebbe dunque offrire al titolo una valida sponda dalla quale tentare di risalire la china verso i record a 19,35 euro. Nel caso di vittoria anche su questa resistenza, il target si sposterebbe a 21,20 circa, sul lato superiore del canale che sale dai bottom del 2020. Possibile indebolimento nel medio breve termine sotto 17,90 euro, per supporti a 17 circa.

Technogym

Technogym perde terreno in chiusura di ottava dopo il crollo di Peloton al NASDAQ (chiusura giovedì a -23,93%, venerdì +11,73% a 27,06 dollari). Banca Akros ha ridotto venerdì il target price di Technogym da 8 a 7 euro e ha confermato il rating "reduce", come conseguenza di una revisione delle stime per il periodo 2022/2023. La notizia già commentata sopra che Peloton, peer dell'azienda italiana, ha interrotto la produzione per una contrazione della domanda, influenza la revisione di Akros, che segnala comunque come la lettura su Technogym non sia immediata date le rilevanti differenze nella percezione del brand, nel pricing, nella performance e nella principale esposizione geografica. Equita Sim per adesso invece conserva un rating "buy" e un target price a 11 euro sul titolo del gruppo italiano. Secondo gli esperti di Equita "Technogym è meglio posizionata rispetto a Peloton nel medio termine considerato il contesto più maturo e competitivo del mercato americano nell'home fitness rispetto all'Europa e la minore penetrazione della società in questo segmento. Inoltre, i due terzi del business della società italiana sono nel B2B, esposto alla progressiva normalizzazione della pandemia". Technogym ha perso il 3,14% venerdì andando a terminare a 7,70 euro, con un minimo intraday a 7,415 euro. La candela giornaliera disegnata nell'ultima seduta è però un "dragon fly" doji, elemento che compare in prossimità di forti supporti e che può diventare la base per tentativi di rimbalzo. Oltre area 7,80 attesa la ricopertura del gap lasciato venerdì dai prezzi con lato alto a 7,915. Resistenza successiva a 8,30 euro. Attenzione tuttavia, solo oltre quei livelli i recenti segnali di debolezza potrebbero dirsi rientrati e sarebbe lecito iniziare a preventivare una fase rialzista più duratura. Fino a quel momento un eventuale rimbalzo potrebbe dimostrarsi fragile. Sotto area 7,40 supporto a 6,96 euro, base del gap rialzista del 9 novembre 2020.

CrowdFundMe

Ottima performance venerdì per CrowdFundMe (+3,48% a 4,76 euro). Il gruppo attivo nel Crowdinvesting (Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e Corporate Debt) ha comunicato che a gennaio ha superato la soglia di 70 milioni di euro di raccolta capitali complessiva dall'inizio dell'operatività nel 2016. Solo negli ultimi 12 mesi, CrowdFundMe ha visto un aumento della raccolta del 58% sul 2020 (17,3 milioni di euro) e del 175% sul 2019 (10 milioni). L'analisi del grafico di CrowdFundMe mette in evidenza il rimbalzo originato dal minimo di inizio anno a 3,92 euro e l'attacco all'ostacolo a 4,82. Una vittoria confermata in chiusura di seduta su questo riferimento creerebbe le premesse per un allungo verso i 5,56 toccati a inizio aprile (obiettivo intermedio a 5,10-5,15). Discese sotto 4,40-4,50 preannuncerebbero invece un test di 3,92 ed eventualmente del minimo storico a 3,76 del marzo 2020.

(SF - www.ftaonline.com)