L'Angolo del Trader. Buzzi Unicem, Inwit e Alerion CP

Sotto pressione Buzzi Unicem: il gruppo di Casale Monferrato realizza quasi il 10% dei ricavi in Russia e Ucraina, quasi il 20% di ricavi ed EBITDA nell'Europa Orientale.

Buzzi Unicem

Sotto pressione Buzzi Unicem: il gruppo di Casale Monferrato realizza quasi il 10% dei ricavi in Russia e Ucraina, quasi il 20% di ricavi ed EBITDA nell'Europa Orientale. Il titolo ha lasciato sul terreno martedì il 2,62% a 18,76 euro (minimo intraday a 18,47). La discesa al di sotto del minimo del 14 febbraio a 18,94, ora resistenza in caso di rimbalzi, ha completato la figura a doppio massimo disegnata in area 20,30 dal 10 febbraio. Target della figura, calcolato proiettandone l'ampiezza dal punto di rottura, a 17,65 circa. La violazione del supporto dei 18 euro non solo aprirebbe la strada al test di area 17,65 ma potrebbe confermare la ripresa del downtrend in atto dal top di maggio 2021 con target in area 17,15 circa. Solo sopra 19,16, lato alto del gap di martedì, atteso un nuovo test, dopo quello del 16 febbraio, della trend line ribassista tracciata dal top di maggio 2021. Resistenza successiva a 21,64, lato alto del gap ribassista del 9 settembre.

Inwit

In evidenza Inwit +3,73% grazie alla febbre da M&A del settore torri di trasmissione dopo le indiscrezioni di Repubblica riguardo Rai Way. Il quotidiano scrive che il governo sta lavorando a un Dpcm grazie al quale la controllante Rai potrebbe scendere sotto il 51% (attualmente ha il 65%), operazione che aprirebbe le porte all'integrazione con EI Towers (60% F2i e 40% MFE di Silvio Berlusconi). Il titolo ha sfruttato la notizia per attaccare il massimo del 16 febbraio a 9,01 euro. Una stabilizzazione oltre questo riferimento permetterebbe di gettare le basi per un allungo verso 9,30 circa, con la possibilità di estendere la reazione verso 9,65 circa, punto di intersezione delle medie esponenziali a 50 e 200 giorni. Lo scenario di medio termine volgerebbe al rialzo oltre questa soglia. Se invece area 9,00 dovesse respingere ogni attacco dei compratori, aumenterebbe il rischio di assistere a un dietro front anche sotto i recenti minimi a 8,55 euro, per supporti a 8,176 euro, minimo di marzo 2021.

Alerion Clean Power

Risultati preliminari 2021 eccellenti per Alerion Clean Power. I ricavi si attestano a circa 154 milioni di euro (+40% a/a), l'EBITDA a circa 132 milioni di euro (+63% a/a, ben al di sopra dei 115 della guidance), l'utile netto consolidato a circa 50 milioni di euro (+56% a/a, ben al di sopra dei 39 della guidance). Meglio del previsto anche l'indebitamento finanziario netto a circa 503 milioni (guidance: 510). Il management ha rivisto al rialzo (e in misura notevole) le previsioni 2022 comunicate a fine novembre: l'EBITDA è ora atteso a circa 236 milioni di euro (da 165) e l'utile netto consolidato a circa 130 milioni (da 75). Approvato il piano industriale 2022-2025: si prevede un un incremento della potenza installata fino a 3,8 GW, investimenti complessivi per circa 3,1 miliardi di euro ed EBITDA 2025 pari a circa 440 milioni. L'analisi del grafico di Alerion Clean Power mette in evidenza il potenziale testa e spalle ribassista in formazione da novembre. La figura verrebbe completata in caso di discese confermate in chiusura di seduta sotto la neckline attualmente in transito per 24,15 euro (testata ieri in avvio). In tal caso si prospetterebbe una correzione di notevoli proporzioni in direzione dell'ex resistenza a 16,70 con obiettivi intermedi a 19,75 e 18,40. Segnali di forza sono invece attesi al superamento di 27,85, operazione che preannuncerebbe un tentativo di riavvicinamento al record storico del 5 gennaio a 34,95, con tappa a 31,95.

(SF - www.ftaonline.com)