L'Angolo del Trader: Cucinelli, De' Longhi e d'Amico

Brunello Cucinelli archivia il 2021 con risultati in netta crescita superiori a quelli del 2019.

Brunello Cucinelli

Brunello Cucinelli archivia il 2021 con risultati in netta crescita superiori a quelli del 2019. I ricavi netti salgono a 712,2 milioni di euro, +30,9% a/a e +17,2% rispetto al 2019. L'EBITDA balza a 193,3 milioni (margine del 27,1%), rispetto a 89,5 milioni dello scorso anno e ai 169,6 milioni nel 2019 (incidenza del 27,9%). Il risultato netto si attesta a +56,3 milioni, da -32,1 milioni nel 2020 e +53,1 milioni nel 2019. Migliorata la guidance 2022 sui ricavi dal +10% circa indicato il 10 gennaio in occasione della pubblicazione dei preliminari 2021 a +12%. L'analisi del grafico di Brunello Cucinelli mette in evidenza la correzione successiva al doppio massimo formatosi tra novembre e gennaio con i prezzi scesi a testare le ex resistenze di area 40 euro. Il titolo ha poi recuperato fino a sfiorare l'ex supporto a 46,08. Una vittoria su quest'ultimo ostacolo fornirebbe i primi segnali positivi, prospettando estensioni verso 51,70-51,80 e 55,80-55,90, resistenza oltre la quale potremmo assistere al ritorno sul record storico a 63,90. Discese confermate in chiusura di seduta sotto area 40 preannuncerebbero invece approfondimento sui 33 almeno.

De' Longhi

De' Longhi in calo nonostante bilancio buono. A pesare sul titolo la guidance per il 2022 indebolita dalle prospettive di contrazione del fatturato a causa del conflitto in Ucraina. De' Longhi archivia il 2021 con ricavi in crescita del 37% a € 3.221,6 milioni (+24,3% a perimetro omogeneo), adjusted EBITDA a 515 milioni (456 milioni a perimetro omogeneo), utile netto a 311,1 milioni (+55,4%, 258,7 milioni a perimetro omogeneo). Il Consiglio di Amministrazione di De' Longhi SpA ha proposto la distribuzione di un dividendo di € 0,83 per azione. Il gruppo ha tuttavia peggiorato le indicazioni per il 2022 a causa della guerra in Ucraina. L'amministratore delegato, Massimo Garavaglia, ha dichiarato "per il 2022 prevediamo ricavi organici in linea con l'anno scorso" da una crescita organica del 5% circa ("mid-single-digit") indicata fine gennaio. De' Longhi ha archiviato la seduta con un -7,16% a 23,86 euro, i prezzi si sono mossi tra 23,26 e 26,70 euro. Il titolo ha completato il 4 marzo, violando la linea che unisce i minimi del 15 gennaio 2021 e del 24 gennaio 2022, il testa spalle ribassista disegnato a partire dal top del 18 settembre 2020. I massimi del 10 marzo a 26,70 hanno quasi testato dal basso la base del testa spalle, ora passante a 26,90 circa. Il target della figura, calcolato in base alla proiezione dell'ampiezza del testa spalle dal punto di rottura della sua base, è collocato a 13 euro circa. Supporto intermedio a 20,65 euro, base del gap rialzista dell'8 giugno 2020. Solo recuperi oltre area 26,90 permetterebbero di allentare la stretta del ribasso prospettando invece il test in area 30 euro del lato alto del canale ribassista disegnato dal top di settembre 2021.

d'Amico International Shipping

d'Amico International Shipping -1,9% accelera al ribasso dopo la pubblicazione dei risultati 2021, salvo poi recuperare terreno. L'EBITDA si è attestato a 64,3 milioni di euro da 127,3 milioni nel 2020, il risultato netto a -37,3 milioni da +16,6 milioni l'anno prima. L'indebitamento netto è sceso a 520,3 milioni dai 561,5 a fine 2020. Il titolo continua a muoversi nervosamente all'interno di un range definito dai massimi del 2022 a 0,099 euro e dai minimi di fine dicembre a 0,088 circa. Nell'ultima settimana le quotazioni sono scese a mettere sotto pressione tale supporto salvo poi rimbalzare. Solo oltre 0,099/0,10 euro giungerebbero segnali di forza per target a 10,80 euro. La violazione di area 0,088 comporterebbe invece l'invio di nuovi segnali di debolezza che porterebbero ad una rivisitazione dei minimi di fine 2020 a 0,0791 euro.

(SF - www.ftaonline.com)