L'Angolo del Trader: Datalogic, Sanlorenzo e Sesa

Datalogic ha terminato la seduta di venerdì in calo del 4,29% a 10,70 euro (minimo intraday a 10,50, massimo a 11,40).

Datalogic

Datalogic ha terminato la seduta di venerdì in calo del 4,29% a 10,70 euro (minimo intraday a 10,50, massimo a 11,40). Nel 2021 i ricavi sono cresciuti del 26,4% a cambi costanti su base annua a 600,5 milioni di euro. L'EBITDA adjusted è risultato in crescita del 46,9% a 85,7 milioni, l'EBITDA adjusted margin è risultato del 14,3%, il 2,1% in più che nel 2020. Il risultato netto è aumentato di 25,7 milioni di euro a 39,5 milioni. L'Indebitamento Finanziario Netto risulta pari a 26,1 milioni di euro, la cassa è di 8,9 milioni al netto dell'acquisizione di MD. Il Consiglio di Amministrazione ha proposto all'Assemblea degli azionisti un dividendo, al lordo delle ritenute di legge, pari a 30 centesimi di euro per azione. Il titolo nelle ultime sedute ha testato a più riprese la trend line rialzista disegnata dai minimi di marzo 2020, e passante per quelli di ottobre 2020, ora in transito a 10,60 euro circa. La candela giornaliera del 7 marzo, comparsa in occasione del primo test della trend line, è un "hammer" rialzista che tuttavia da solo non basta per garantire l'inizio di una fase di rimbalzo. A questo scopo servirebbe anche la rottura di 11,40, media mobile esponenziale a 10 giorni, e di 11,73, minimo di un altro "hammer", quello del 14 febbraio. Sopra quei livelli diverrebbe credibile un tentativo di ricopertura del gap del 21 gennaio con lato alto a 14,21 euro. Resistenza successiva a 15,15, trend line che scende dal top di settembre 2021. Una chiusura di seduta inferiore a 10,50 farebbe temere il proseguimento del ribasso verso 9,40, minimo di ottobre 2020, poi fino a 8,83, minimo di marzo 2020.

Sanlorenzo

Forte progresso venerdì per Sanlorenzo (+9,12% a 32,90 euro) che ha chiuso il 2021 con ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht a 585,9 milioni di euro, +28,0% a/a, e risultato netto pari a 51,0 milioni rispetto a 34,5 milioni nel 2020. Il management ha confermato la guidance 2022 comunicata in precedenza (crescita a doppia cifra dei principali indicatori finanziari) e aggiunto le previsioni relative all'utile netto a 66-70 milioni di euro. Il portafoglio ordini (che al 28 febbraio 2022 raggiunge i 1.097,1 milioni di euro) è garantito da "vendite per il 91% verso clienti finali, ampiamente coperte da significativi anticipi". Inoltre l'esposizione verso i clienti russi è limitata al 7,7% del portafoglio ordini ed è distribuita su tre esercizi. A inizio settimana il gruppo aveva precisato che i clienti russi sono "soggetti non colpiti da sanzioni internazionali, i cui pagamenti risultano regolari, e che alla data odierna nessun ordine è stato cancellato". L'analisi del grafico di Sanlorenzo mette in evidenza il rimbalzo da area 27 euro e l'avvicinamento agli ex supporti a 35 circa. Una vittoria su questo ultimo riferimento creerebbe le premesse per il ritorno sul record storico del 23 febbraio a 41,90, con obiettivo intermedio a 37. Sotto 31,25 probabile affondo verso quota 29, con rischio concreto di assistere a un test di 27,15, minimo dell'8 marzo e supporto determinante per scongiurare la riattivazione del ribasso (appoggio successivo a 22-23).

Sesa

Sesa +4,45% in accelerazione. Il gruppo empolese ha comunicato che i primi nove mesi dell'esercizio 2021-2022 terminati il 31 gennaio sono andati in archivio con ricavi a 1.757,9 milioni di euro (+14,6% a/a) e utile netto adjusted a 62,2 milioni (+43,1% a/a). Confermata la guidance per l'intero esercizio al 30 aprile 2022, con una crescita della redditività operativa (Ebitda di circa il 30% a/a) e della redditività netta (Group Adjusted EAT) di circa il 35% a/a. Il titolo ha recuperato terreno nell'ultima parte della settimana terminando gli scambi a ridosso dei minimi di quella precedente a 135,20 euro. Per invertire il movimento correttivo partito a novembre dai record a 192,60 la reazione dovrà però spingersi oltre 148,60 euro e tentare così di risalire la china verso a quota 171. Sotto area 123 la correzione rischia invece di estendersi verso area 110, quota pari al 50% di ritracciamento del rialzo partito nel 2020.

(SF - www.ftaonline.com)