L'Angolo del Trader: Leonardo, STM e Telecom Italia

Leonardo ha chiuso la seduta di ieri in territorio negativo a 10 euro, dopo aver trascorso buona parte della giornata sopra la parità.

Leonardo

Leonardo ha chiuso la seduta di ieri in territorio negativo a 10 euro, dopo aver trascorso buona parte della giornata sopra la parità. Il rialzo, che si è sgonfiato nel corso della giornata, era stato agevolato dalla notizia della cessione, da parte della controllata Leonardo DRS, della partecipazione nella Joint Venture Advanced Acoustic Concepts (AAC) a TDSI (gruppo Thales). Confermata la Guidance 2022 relativa all'Indebitamento Netto di Gruppo pari a circa 3,1 miliardi di euro. L'operazione rientra, come la recente cessione del business GES, nell'esecuzione del Piano Industriale verso la focalizzazione sul core business. Graficamente il titolo ha trovato la forza, lo scorso 12 aprile, per scardinare la resistenza a 9,60 euro, circostanza che ha permesso l'avvicinamento al target in area 10,65, parte inferiore del gap down dello scorso 24 febbraio (massimo settimana scorsa a quota 10,30). Flessioni fino a 9,50/9,60 euro andranno interpretate come fisiologiche dopo il recente allungo e ancora compatibili con l'ipotesi rialzista. Sotto 9,50 invece le prospettive muterebbero, almeno nel breve medio periodo, e si farebbe probabile un primo test a 9 euro ed il successivo affondo verso 8,10 circa.

STMicroelectronics

Conti in forte progresso per STMicroelectronics nel primo trimestre 2022. I ricavi sono saliti del 17,6% a/a a 3,55 miliardi di dollari, il margine lordo al 46,7% (39,0% un anno fa), il margine operativo al 24,7% (14,6%) e l'utile netto a 747 milioni (+105,1% dai 364 del trim1 2021). I dati sono migliori delle attese, così come la guidance per il secondo trimestre: ricavi a 3,75 miliardi (+5,8% t/t) +/- 3,5%, margine lordo al 46,0% +/- 2,0%. L'analisi del grafico di STM mette in evidenza la forte volatilità degli ultimi due mesi e il recente tentativo di interrompere la flessione partita a fine marzo. Conferme in tal senso sopra il massimo della scorsa settimana a 36,5950 euro, operazione che completerebbe il potenziale doppio minimo formatosi nelle ultime due settimane con primo obiettivo a 39,20 e successivo sul top del 29/3 a 42,05. Discese sotto 33,50 anticiperebbero invece un test dei 31,71 del 7 marzo, supporto decisivo per scongiurare la ripresa del movimento ribassista in essere da novembre verso area 28.

Telecom Italia

Telecom Italia termina un'altra seduta negativa, la settima consecutiva, e lascia sul terreno lo 0,71% a 0,278 euro. Nella prima parte della giornata di martedì i prezzi erano saliti sull'ipotesi di firma di un memorandum d'intesa con CDP sulla rete unica entro questa settimana spingendosi fino a 0,2877 euro ma hanno poi avviato una flessione. Sullo sfondo anche l'interesse di Iliad e altri soggetti per la ServiceCo e l'acquisizione degli asset di Oi in Brasile con potenziale creazione di valore fino a 3,6 miliardi di euro. Lunedì Vivendi ha ribadito il pieno supporto al management e ritiene che il valore del titolo sia ben superiore agli 0,5050 euro dell'offerta KKR. Telecom comunicherà i risultati del primo trimestre il 4 maggio. Il titolo ha completato venerdì il testa spalle ribassista disegnato dal top del 14 marzo violando la linea che unisce i minimi del 18 marzo e del 12 aprile, passante a 0,31 circa. La "testa" della figura è il massimo del 30 marzo a 0,3692, sul 50% di ritracciamento del ribasso da novembre. Il target del testa spalle si colloca sul minimo di marzo a 0,22. Solo sopra 0,31 possibile il test a 0,355 della media esponenziale a 100 giorni.

(SF - www.ftaonline.com)